Sua Maestà la Regina Elisabetta e il governo britannico puntano all’hy-life, una vita all’idrogeno per abbattere le emissioni di carbonio. Nel cappello green inglese questa volta c’è un ambizioso progetto che ha l’obiettivo finale di creare una “città dell’idrogeno” entro il 2030.
Per stabilire se sia possibile, oltreché sicuro e conveniente, sostituire il gas naturale con l’idrogeno nelle case e negli esercizi commerciali, l’esecutivo ha investito 250.000 sterline nel progetto Hy4Heat Innovation. Il dipartimento per le Imprese, l’energia e la strategia industriale (Beis) ha nominato la società di servizi Arpur e altri appaltatori al fine di realizzare i 10 pacchetti del programma. “Fondamentale per raggiungere l’obiettivo sarebbe lo sviluppo di apparecchi a idrogeno a prezzi accessibili, pronti per l’uso nelle case e nelle imprese”, si legge nel sito di Arpur.
I primi risultati di questo progetto, avviato nel 2018, si possono vedere nella periferia di Gateshead, una città nel Nord-Est dell’Inghilterra. Grazie alla sovvenzione del governo e al contributo di 500.000 sterline da parte di Northern Gas Networks e Cadent Gas, sono state costruite le “Hyhomes”, due case bifamiliari dotate di piano cottura, forno, caldaia e caminetto nel soggiorno interamente alimentate a idrogeno “nero” o “grigio” (prodotto da idrocarburi), contenuto in serbatoi forniti in loco. L’obiettivo è poi passare all’idrogeno verde.
La particolarità è che nessuno vive in queste case. Sono dei laboratori sperimentali per mostrare al pubblico la potenzialità della nuova tecnologia e per offrire uno sguardo sulla “casa del futuro”. Una tecnologia che vede il fondamentale contributo di due società italiane: il gruppo Sabaf del bresciano e la sua controllata A.R.C nel padovano,il gruppo Sabaf del bresciano e la sua controllata A.R.C nel padovano leaders mondiali nella produzione di bruciatori per la cottura.
“Tutto è iniziato quando Enertek International Ltd, ente di certificazione apparecchiature all’idrogeno, e Falcon Catering Equipment, un nostro cliente inglese, hanno chiesto il nostro aiuto per sostituire il metano con l’idrogeno. Il nostro laboratorio di ricerca si è subito messo in moto. Siamo riusciti a realizzare dei prototipi sia per la ristorazione commerciale sia per quella domestica. Questi ultimi sono stati istallati nelle due case di Gateshead. Potrebbero essere prodotti a prezzi competitivi su larga scala”, dichiara Gianluca Beschi, direttore finanziario del gruppo Sabaf.
Questo non è che l’inizio. Il grande sogno inglese è quello di convertire all’idrogeno l’intera rete gas del Regno Unito seguendo una serie di tappe. Così, secondo le ambizioni del governo, entro la fine del 2022 partiranno i lavori per la realizzazione di un “Community Trial” composto da 300 case, a Fife, in Scozia. Potrebbero essere le prime case al mondo a utilizzare la rete locale del metano per consegnare l’idrogeno verde.
Successivamente, verrà creato un “Village Trial” con 2.500 abitazioni e, entro il 2030, un “Town Trial” con 10.000 case. Sembra una chimera più che un sogno. Eppure la strategia è semplice. Si tratta di completare delle demo all’interno di quartieri, come è stato fatto a Gateshead, e poi educare la popolazione locale all’uso dell’idrogeno.
Il gas naturale utilizzato per il riscaldamento e per cucinare è responsabile di oltre il 30% delle emissioni del Regno Unito. Bruciare idrogeno non produce carbonio, l’unico sottoprodotto è l’acqua. Ora i ministri dovrebbero definire una strategia più dettagliata per gli usi futuri dell’idrogeno, che potrebbe essere utilizzato anche per ridurre le emissioni dell’industria pesante e del settore dei trasporti.