Chiudono definitivamente il 9 maggio gli impianti “steam cracking” e di “produzione aromatici” nel sito Versalis (Eni) a Porto Marghera. Dopo anni, gli stabilimenti non produrranno più etilene e propilene, le materie prime di cui venivano riforniti i poli chimici nel Nord Italia: Mantova, Ferrara e Ravenna.
Le operazioni di spegnimento dell’azienda petrolchimica dureranno 6 giorni e coinvolgeranno circa 400 lavoratori, il cui destino è intrecciato ai nuovi stabilimenti che verranno creati nell’area veneziana da Versalis.
La società energetica ha infatti confermato la trasformazione delle proprie attività a Porto Marghera dando una veste green alla chimica locale e nazionale. Dopo il fermo delle attività, assicurano i vertici di Versalis, ci sarà spazio per “produzioni alternative che si integrano al piano Eni”. Costo dell’investimento: 500 milioni di euro. “L’obiettivo – spiegano – è di accelerare la transizione energetica e lo sviluppo della chimica da economia circolare che porterà sul territorio a un taglio di oltre 600mila tonnellate all’anno di emissioni di CO2“
Dopo la chiusura dello stabilimento del cracking, annunciata entro il 2024 la realizzazione a Porto Marghera sia del primo impianto in Italia per la produzione di alcol isopropilico, oggi totalmente importato dall’estero e utilizzato nell’industria farmaceutica e nella cosmesi, sia di quello per la produzione di idrogeno da gas metano, da rendere operativo entro il 2023.
Nel frattempo Eni sta realizzando il primo impianto per il riciclo meccanico avanzato delle plastiche post-consumo, a seguito dell’acquisizione nel 2021, della tecnologia e degli impianti di Ecoplastic. Qui si produrranno polimeri stirenici da materia prima riciclata, che giungerà già selezionata e pretrattata. La capacità complessiva di questa prima fase sarà di circa 20 mila tonnellate/anno. Sono questi i passaggi più ravvicinati della programmazione industriale di Eni nell’area veneziana, dopo la chiusura degli impianti cracking del Petrolchimico. Anche se il passaggio più atteso è appunto il fermo dell’impianto al petrolchimico la prossima settimana.