Trentasei gradi a Bologna, 35 a Roma, 34 a Milano, Torino, Perugia e Napoli, 32 a Bari. Sono i picchi delle temperature massime registrate tra i mesi di maggio e giugno in alcune delle maggiori città italiane. In alcune zone della Pianura Padana nello stesso periodo, si sono toccati i 36 gradi. Una primavera anomala, quella appena trascorsa, con temperature che strizzavano l’occhio all’estate. Valori che, in alcune zone, si sono avvicinati molto ai record più alti di sempre.

Una temperatura in costante aumento

Non è un fenomeno passeggero e solamente italiano. La primavera meteorologica appena trascorsa, a livello globale, è stata tra le cinque più calde dal 1880 (anno in cui è cominciata la misurazione globale) con un aumento della temperatura di 0,9 gradi rispetto alla media del periodo 1985-2005. Lo evidenzia la Nasa, che sottolinea anche che maggio 2022 è stato uno tra i sei mesi di maggio più caldi dal 1880.

Non sembra un fenomeno destinato ad arrestarsi, tenuto conto che dal 1880 ad oggi la temperatura globale è complessivamente aumentata di 1,01 gradi. Ma forse il dato più preoccupante è sapere che i 19 anni più caldi mai misurati (da quando è partito il monitoraggio globale) sono stati tutti quelli dal 2000 in poi, ad eccezione del 2008. Il 2020 e il 2016 i due anni più caldi di sempre.

La situazione in Europa

In Europa nei giorni scorsi le temperature hanno toccato numeri da capogiro. In Spagna, il 14 giugno, le immagini satellitari rilevate dal programma europeo Copernicus hanno rilevato temperature di 53 gradi in diverse zone.

Ma temperature roventi erano già state registrate nel mese di maggio, quando diverse città avevano superato i 40 gradi. Temperature roventi erano già state registrate nel mese di maggio, quando diverse città avevano superato i 40 gradi: 43 a Cordova, 42 nella valle della Guadiana, 40 a Siviglia.

Anche la Francia è stata colpita da temperature altissime dove, come segnala Meteo France, si sono registrati tra i 10 e i 14 gradi sopra la norma. In particolare, 38 gradi a Strasburgo, 37 ad Auxerre, Colmar, Montauban, 36 a Bourges, Lione, Grenoble 35 a Nancy e Tolosa.

??? Et des valeurs remarquables, souvent situées 10 à 14°C au dessus des normales :

??38°C à Strasbourg

??37°C à Auxerre, Colmar, Montauban

??36°C à Bourges, Nevers, Lyon, Grenoble, Metz, Dijon, Clermont-Ferrand Lons le Saunier, Perpignan

??35°C à Nancy, Besançon, Toulouse

— Météo-France (@meteofrance) June 19, 2022

E a Bordeaux, nei giorni scorsi, proprio a causa del forte caldo, l’amministrazione ha vietato gli eventi all’aperto. Situazione per nulla rassicurante anche in Gran Bretagna, dove persino la piovosa Londra nei giorni scorsi ha raggiunto i 34 gradi.

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Poca pioggia, incendi e fiumi in secca

Di pari passo col gran caldo c’è poi la siccità. “Marzo è stato un mese molto piovoso, con più del doppio di pioggia del normale, ad aprile ha piovuto poco più del solito ma maggio è stato estremamente secco”, si legge in un tweet di AEMET, l’agenzia statale di meteorologia spagnola.

Marzo fue muy lluvioso, con más del doble de lluvia de la normal; en abril llovió un poco más de lo habitual, pero mayo fue extremadamente seco: el 2º con menos lluvia de toda la serie. La primavera fue muy seca en el tercio norte peninsular y muy lluviosa en el área mediterránea pic.twitter.com/2vQabBsEdn

— AEMET (@AEMET_Esp) June 21, 2022

La siccità, insieme al forte vento, non sta favorendo la situazione sul fronte incendi. Il più imponente ha devastato la Sierra de la Culebra, in provincia di Zamora (Castiglia e Leon), distruggendo oltre 25 mila ettari di vegetazione. In Italia, invece, le immagini del Po in secca sono impressionanti, con un livello d’acqua così basso che non si vedeva da 70 anni. A causa della portata molto debole, l’acqua del mare ha cominciato a risalire il fiume: il cuneo salino ha raggiunto i 21 chilometri, mettendo a rischio l’utilizzo delle acque per l’irrigazione.

I rischi e le conseguenze

E proprio la desertificazione è uno dei rischi più prevedibili a causa dell’innalzamento delle temperature. Aumento delle temperature e diminuzione dell’acqua implica un cambio delle coltivazioni. La soia, per esempio, necessita di meno acqua rispetto al riso. C’è poi lo scioglimento dei ghiacciai, in Trentino c’è tra il 50% e il 60% di neve in meno rispetto alla media degli ultimi decenni. Nei mari, invece, le alte temperature mettono in pericolo alcune specie come Gorgonie, alghe corallinacee e spugne con un forte rischio per la biodiversità.

Consigli per affrontare il caldo

Esporsi alle alte temperature può avere effetti negativi per la salute. Il ministero della Salute segnala diverse problematiche legate al caldo, tra cui insolazioni, crampi, edemi, congestioni, disidratazioni, colpi di calore e sbalzi di pressione arteriosa. Per affrontare al meglio il caldo ed evitare rischi per la salute è bene seguire alcuni consigli.

Il primo fra tutti, lo segnala anche il decalogo stilato dal ministero della Salute, bere molta acqua, almeno due litri al giorno, anche se non si avverte lo stimolo della sete, ed evitare bevande alcoliche e gasate. Anche per l’alimentazione scegliere cibi leggeri e con forte contenuto di acqua, come frutta e verdura.

Raffreddare spesso la temperatura del corpo, con bagni o docce tiepide e se necessario bagnando direttamente la nuca. Preferire abiti in fibre naturali, di colori chiari ed ampi. Evitare di uscire nelle ore più calde, ridurre l’attività fisica e se si usa l’auto assicurarsi che gli interni non siano surriscaldati prima di mettersi al volante. Prestare, poi, particolare attenzione a bambini e anziani, prendendosi cura di loro. Infine, un occhio di riguardo per gli animali domestici: lasciare sempre una ciotola d’acqua fresca a disposizione e creare un riparo fresco e all’ombra.