Chissà se tra i 400 ragazzi, dai 14 ai 25 anni provenienti da tutt’Italia, protagonisti della prima edizione del Verde Giffoni, rassegna cinematografica rivolta alla salvaguardia del Pianeta e alla generazione Z, ci sarà qualcuno destinato a dare un contributo determinante alla salvaguardia ambientale. Esattamente com’è accaduto a Severn Cullis Suzuki che, a soli dodici anni, nel 1992, con il suo discorso al Vertice della Terra promosso dalle Nazioni Unite a Rio, puntò il dito contro i governi e i colpevoli del progressivo degrado ambientale; stessa cosa è accaduta a Felix Finkbeiner che, nel 2011, a soli nove anni dopo aver seguito una lezione sull’emergenza climatica, ha deciso di iniziare a piantare alberi dando vita, negli anni, a una organizzazione internazionale Plant for the Planet che oggi vanta migliaia di volontari e milioni di alberi messi a dimora. In questo elenco c’è anche Rikka Karppinen, allora 15 enne, che per difendere la Lapponia, si è opposta alle multinazionali minerarie che volevano sfruttare i giacimenti di rame di cui è ricco il sottosuolo.

 

È proprio il cinema a raccontare sempre più frequentemente la storia di ragazzi che si trovano di fronte all’emergenza ambientale. Nel film Animal di Cyril Dion, proiettato al Verde Giffoni, due sedicenni, Bella e Vipulan, sono alle prese con i problemi legati al cambiamento climatico e alla sesta estinzione di massa. Viaggiano tra i continenti, interrogando i maggiori esperti per capire perché si è arrivati a questa situazione e soprattutto quali siano le soluzioni possibili. Pure Houlaye, appena dodicenne, protagonista del documentario Above Water di Aïssa Maïga, vive sulla sua pelle il problema della scarsità d’acqua in Niger: ogni giorno è costretta a camminare per chilometri per andarla a prendere. Ha la responsabilità di garantire la sopravvivenza della sua famiglia.

 

Tra i giovani presenti alla quattro giorni, dal 27 al 30 aprile, di Verde Giffoni, la voglia di migliorare le condizioni ambientali e dare un contributo è molto forte e traspare dalle domande che rivolgono ai tanti ospiti, artisti impegnati per la tutela dell’ambiente ma anche psicologi, filosofi, ricercatori, chiamati a raccontare ai ragazzi il green: i nostri modelli economici sono sbagliati? Cosa dobbiamo fare ora? Quanto tempo abbiamo?

L’ansia ecologica tra i giovani è concreta ma non li paralizza. Anzi. Se c’è un posto dove lanciare sfide è proprio Giffoni, piccolo paese dell’entroterra salernitano, che grazie all’intuizione di un ridotto drappello di ragazzi, guidati da Claudio Gubitosi, fondatore della kermesse, ha visto affermarsi all’attenzione del mondo un festival cinematografico dedicato ai ragazzi. Verde Giffoni così vuole dare un contributo autentico al cambiamento, partendo dalle esigenze, i dubbi e le speranze dei giovani.

 

Il desiderio di invertire la rotta è condiviso anche dai registi, che da remoto, hanno presentato il loro film. “Il mio documentario non nasce come un manifesto ambientalista – ci confida Iacopo Patierno che al Giffoni ha partecipato con Man Kind Man – ma è soprattutto un discorso legato all’essere umano e al suo rapporto con la Natura. I personaggi che racconto non sono degli “eco-eroi” ma hanno tutti un rapporto empatico con l’ambiente che li circonda. Sono piuttosto dei Don Chisciotte e le tartarughe che vengono salvate nella Stazione Zoologica Anton Dohrn sono la testimonianza di come le azioni dannose dell’uomo possano essere controbilanciate da altre positive”.

One Earth – Tutto è connesso: il documentario sulla crisi climatica globale

Il secondo film italiano presente al Giffoni, One Earth: tutto è connesso, di Francesco De Augustinis affronta di petto il legame tra il sistema alimentare globale, la crisi climatica e le epidemie che stanno investendo il Pianeta. “Ho deciso di far vedere nel documentario – spiega il regista – delle immagini forti legate alla produzione zootecnica iper-intensiva per offrire una testimonianza sincera e non edulcorata di ciò che ho visto in un lavoro di indagine durato due anni e che mi ha portato in viaggio in Cina, Sud America e in diversi Paesi dell’Europa”. One Earth vuole testimoniare come i fenomeni che portano alla perdita di equilibrio della Terra sono in realtà tra loro connessi. “Siamo consapevoli di vivere in un pianeta piccolo e quello che succede in una foresta all’altro capo del mondo può avere  ripercussioni anche sul nostro quotidiano. Di fronte a questi problemi serve una forza giusta che faccia cambiare le cose, una alla volta. Parlare ai giovani è quindi oggi centrale”.

I film presentati a Verde Giffoni

I film presentati sono divisi in due sezioni, “In&Out Society” e “Futura” per offrire  un quadro complessivo di come il cinema racconti la complessa relazione uomo-natura.


Sezione In Society & Out of Society 

Ecologia, ambiente, tutela dell’ecosistema e degli animali sono solo alcuni dei temi che caratterizzano i titoli selezionati, provenienti da Belgio, Bolivia, Canada, Francia, Israele e Italia. Ben 350 i lungometraggi in preselezione.

“Above water” 


Above water

Aïssa Maïga – Belgio Francia 2021 (89′)

Si calcola che 2,2 miliardi della popolazione mondiale non ha accesso all’acqua potabile. Nel Nord del Niger ogni giorno la quattordicenne Houlaye si allontana dal villaggio per procurare acqua alla sua famiglia. Insieme ai suoi coetanei cammina per chilometri, costretto a sacrificare la scuola. Eppure nel sottosuolo di questa regione, tra le più colpite dal riscaldamento globale e dal conseguente abbandono della popolazione adulta alla ricerca di sussistenza oltre frontiera, è presente una falda acquifera di diverse migliaia di chilometri quadrati. Grazie al sostegno della ong “Amman Imman: Water is Life” il miraggio della costruzione di un pozzo diventa realtà. Sarà la stessa comunità, unita in questa battaglia vittoriosa, a gestire la nascente rete idrica destinata a collegare tutti i villaggi della zona.

Presentato in collaborazione con CinemAmbiente.

Il documentario: “Animal”, la natura che stiamo distruggendo

Animal

Cyril Dion – Francia 2021 (105′)

Bella e Vipulan hanno 16 anni e fanno parte di una generazione convinta che il loro futuro sia minacciato. Cambiamento climatico, sesta estinzione di massa. Entro 50 anni il loro mondo potrebbe diventare inabitabile. Hanno dato l’allarme più volte ma nulla è cambiato. Così decidono di risalire alla fonte del problema: il nostro rapporto con gli altri esseri viventi. Durante un viaggio straordinario, capiranno che siamo profondamente legati a tutte le altre specie. E che salvandole, salveremo anche noi stessi. L’essere umano credeva di potersi separare dalla natura, ma è la natura: anche lui è un Animale.

Dead sea guardians

Ido Glass & Yoav Kleinman – Israele 2022 (78′)

Tre uomini – Oded, un israeliano che lavora nell’high-tech, Munqeth, un ambientalista giordano e Yusuf, un bagnino palestinese – sono uniti dalla loro passione per il nuoto e per il Mar Morto che intendono salvare. Dal momento in cui si incontrano, il loro unico obiettivo è creare un evento di alto profilo capace di attirare l’attenzione della gente sulla catastrofe ambientale che sta accadendo proprio sotto i loro occhi. Mettono così insieme un gruppo di nuotatori internazionali per un’impresa mai tentata prima: attraversare a nuoto il Mar Morto, dalla Giordania a Israele. Il film segue questa straordinaria e pericolosa avventura, sperando di ottenere una visibilità mediatica che possa spingere i Paesi della regione ad agire. Tuttavia, l’amicizia tra i tre è complicata: tra loro ci sono significative differenze e ognuno deve fare i conti con una differente realtà politica e con il proprio bagaglio culturale.

“Ginger’s Paradise” 

Ginger’s Paradise

Alejandro Quiroga Guerra – 2020 Bolivia (70′)

Christopher, musicista statunitense, si prepara a ricevere sua madre, che per la prima volta si recherà in Bolivia a trovarlo nella sua fattoria eco-sostenibile ed eco-hotel nella giungla. Ginger’s Paradise è un progetto di vita alternativo che Christopher ha costruito con la sua compagna Sol, una donna boliviana di grande talento e con una profonda conoscenza della sostenibilità. Tuttavia, la vita nella natura può generare conflitti inaspettati: ogni paradiso può contenere in sé un piccolo inferno e questo santuario nella giungla boliviana non fa eccezione.

Hell or clean water

Cody Westman  – Canada 2021 (88′)

In quella che sembra essere una missione impossibile, il subacqueo di Terranova Shawn Bath si dedica a ripulire il fondo dell’oceano, ripescando pneumatici uno alla volta. Sull’orlo del fallimento e di una separazione, Shawn con il suo impegno ossessivo attira l’attenzione della gente del posto e di una controversa organizzazione no-profit che vorrebbe aiutarlo ad aumentare le sue operazioni di ripescaggio. Mossa dalla passione e frenata dalla burocrazia, questa storia stimolante mette in evidenza l’enormità dei danni ambientali causati dall’uomo e il potere di un individuo determinato a rendere il mondo un posto migliore.

Holgut

Liesbeth De Ceulaer – Belgio 2021 (75′)

Il permafrost siberiano si sta sciogliendo. Antiche ossa si ergono dal suolo e gli animali selvatici sembrano essere scomparsi. Tre Yacuti si avventurano nel vasto deserto in diverse missioni. Roman, che vive in un villaggio e Kyym, un ragazzo di città, cacciano una rara renna mentre non lontano, lo scienziato Semyon tormenta il permafrost alla ricerca di una cellula vitale di mammut per clonare l’animale estinto. Nel mezzo dell’estinzione di massa della fauna e della flora e all’alba della de-estinzione, si dipana un mito contemporaneo. Mentre Roman, Kyym e Semyon si avvicinano ai loro obiettivi, sia la terra ghiacciata su cui camminano che la realtà stessa si fondono in un altro stato. Holgut combina audacemente elementi di finzione e documentario, la fantascienza sembra diventare realtà e la realtà sembra diventare mito.

“Man kind man” 

Man kind man

Iacopo Patierno – Italia 2021 (80′)

Due tartarughe marine Caretta Caretta, dopo essere state ritrovate spiaggiate sul litorale laziale, vengono trasportate d’urgenza all’ospedale delle tartarughe marine Anton Dohrn di Portici. Mentre le due tartarughe vengono curate, con la speranza di essere liberate in primavera, nel golfo di Napoli Luca raccoglie della sabbia e cerca di pulirla dalla terra lasciata da una gara di motocross; è la materia con cui realizza i suoi quadri. Una pagaia entra nelle acque cristalline del fiume Sarno. È Aniello che spinge il suo kayak verso i primi scarichi abusivi. Franco contempla il mare e raccoglie due petali di plastica trovati in spiaggia. È tutto vero o sono le due tartarughe che sognano?

Presentato in collaborazione con Clorofilla Film Festival.


One Heart – Tutto è connesso 

Francesco De Augustinis – Italia 2021 (92′)

A vederli da fuori non sembrano neanche allevamenti: sono blocchi di cemento alti diversi piani, nascosti in una cava di terra, nel centro di una montagna nel cuore remoto della Cina. Al loro interno, una produzione iper-intensiva di suini, destinati a fornire la domanda sempre più grande di carne di maiale del gigante asiatico. Intorno a questo allevamento ipertecnologico, simbolo del progresso dell’uomo, si dipana un racconto che tocca i quattro angoli del Pianeta, mostrando in che modo il sistema alimentare globale stia compromettendo in modo irreversibile il fragile equilibrio del Pianeta, contribuendo alle attuali crisi globali come i cambiamenti climatici, le epidemie, il crollo della biodiversità.

Presentato in collaborazione con Roma Green Film Fest e Green Movie Film Fest.

 

Sezione Futura

I figli degli uomini

Alfonso Cuarón – Regno Unito, USA 2006 (114′)

Londra, anno 2027. Dopo 18 anni di totale infertilità, la guerra e la depressione globale hanno spinto la società al collasso e l’umanità rischia l’estinzione. In questo mondo caotico Theo Faron, un ex attivista e sua moglie, Julian Taylor, da cui si è separato dopo la morte del figlio, devono collaborare per proteggere e salvare l’unica donna incinta sulla Terra.

The Martian

Ridley Scott – Usa 2015 (130′)

Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo. A milioni di chilometri di distanza, la Nasa e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di organizzare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

L’esercito delle 12 scimmie

Terry Gilliam – Usa 1995 (125′)

James Cole, prigioniero dello stato nell’anno 2035, può ottenere la libertà condizionata se accetta di viaggiare indietro nel tempo per impedire la propagazione di una malattia devastante. Il virus ha spazzato via buona parte della popolazione terrestre e i sopravvissuti vivono sottoterra perché l’aria è irrespirabile. Tornando all’anno 1990, sei anni prima dell’inizio del morbo, Cole viene presto imprigionato in una struttura psichiatrica perché i suoi avvertimenti suonano come folli deliri. Lì incontra una scienziata, la dottoressa Kathryn Railly e conosce Jeffrey Goines, il figlio pazzo di un eminente virologo. Cole viene restituito dalle autorità all’anno 2035 e finalmente raggiunge la sua destinazione, il 1996, e rapisce la dottoressa Railly affinché lo aiuti nella sua ricerca. Cole scopre così i graffiti di un sedicente gruppo per i diritti degli animali chiamato l’Esercito delle Dodici Scimmie. Tuttavia, mentre cerca di risolvere il mistero, sente  delle voci, perde l’orientamento e comincia a dubitare della propria sanità mentale. Non gli resta che capire se Jeffrey Goines sia un pazzo furioso o possegga la chiave del puzzle.

Wall-E

Andrew Stanton – Usa 2008 (98′)


Nel 29° secolo, la Terra è diventata una landa desolata cosparsa di immondizia a causa del consumismo dilagante e dell’avidità delle aziende; sette secoli prima, la megacorporazione Buy-n-Large (BnL) ha evacuato l’umanità nello spazio su giganteschi Starliner. Di tutti i robot compattatori di rifiuti lasciati da BnL per ripulire, solo un robot rimane operativo, Waste Allocation Load-Lifter: Earth-Class (Wall-E). Un giorno, la routine di Wall-E, comprimere immondizia e raccogliere oggetti interessanti, viene interrotta dall’arrivo di una sonda che trasporta un robot a forma di uovo chiamato Extra Terrestrial Vegetation Evaluator (Eve), che è stato inviato a scansionare il pianeta alla ricerca di segni di vita sostenibile. Wall-E è colpito dall’elegante robot ultraterreno e i due iniziano a comunicare, finché Eve non va in standby quando Wall-E le mostra la sua scoperta più recente; una piantina viva.