Hermann Hesse amava camminare. Per lui camminare voleva dire viaggiare con la mente e con il corpo. Durante le sue lunghe escursioni a piedi, il poeta viveva un’esperienza unica che esaudiva un profondo desiderio di conoscenza. Camminare voleva dire scoprire la bellezza del paesaggio, delle città, dei villaggi. Ed è questa la stessa filosofia del trekking urbano – è stato ideato nel 2002 dal Comune di Siena – che torna per la 19esima edizione il prossimo 31 ottobre. Una giornata in cui ben 71 comuni delle 17 regioni si metteranno in cammino all’insegna dello slogan “Che Spettacolo di Trekking”. In elenco, si scorgono tanti capoluoghi di provincia come Bologna, Ancona, Cagliari, Trento e Urbino, città d’eccellenza quali Mantova, Arezzo, Salerno, Lucca e Aosta, nonché borghi meno conosciuti come Cassino, Amelia, Narni, Murlo, Ceglie Messapica, Tarquinia e Sestri Levante. I percorsi a piedi – che fanno bene alla salute, sono sostenibili e rispettosi della qualità della vita dei residenti – hanno una durata media di due-tre ore e una difficoltà variabile, consentendo a chi li percorre di bruciare da un minimo di 450 kilocalorie (per 60 minuti) a un massimo di 1.800 kilocalorie (per 240 minuti). Per ciascun itinerario si toccano monumenti d’arte, punti panoramici, botteghe artigiane, dove è possibile entrare in contatto con gli aspetti più caratteristici della vita locale.
Tra le città, Ivrea, Capitale Italiana del Libro 2022, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, propone un tour d’eccezione i cui protagonisti sono i libri, dal titolo “La Capitale Italiana del Libro 2022 in scena”. Le soste davanti ai principali monumenti saranno l’occasione per letture dedicate a grandi autori che faranno immergere i partecipanti nella storia. Da piazza Ottinetti, polo culturale della città, percorrendo il decumano massimo romano, si raggiungerà il Teatro Civico intitolato allo scrittore e commediografo canavesano Giuseppe Giacosa. Salendo nella parte alta della città sarà possibile ammirare la Cattedrale di Santa Maria Assunta con la cripta romanica, il Palazzo Vescovile, il Chiostro dei Canonici e l’imponente Castello. Scendendo da Via IV Martiri, si percorreranno via Arduino e il Ponte Vecchio, per secoli unico passaggio sul fiume, e attraversando il Borghetto, si ammireranno gli affreschi della Chiesa di San Gaudenzio. Costeggiando il fiume Dora Baltea, molto ambito dagli amanti della canoa e lo storico Naviglio, si giungerà nuovamente nel centro storico. Con un passaggio nei Giardini Giusiana l’itinerario si concluderà davanti a Palazzo Giusiana, sede di Ivrea Capitale Italiana del Libro, all’interno del quale sarà possibile ammirare la mostra “Deus ex Littera” inaugurata da qualche giorno.
Sempre in Piemonte, a Druento, un percorso ad anello consentirà di camminare nel centro storico dove attori della Compagnia Teatrale “I Retroscena” faranno fare un viaggio indietro nel tempo con aneddoti legati a personaggi ed edifici fondamentali nella storia della comunità. La casa natale di Don Cocchi, nato nel comune nel 1813, sarà la prima tappa che porterà a conoscere come il suo motto “tacciamo e facciamo” abbia permesso di lasciare un’orma profonda in ambito sociale ed educativo.
A Siena, lì dove tutto ha preso avvio, si andrà sui passi della musica, in luoghi solitamente non aperti al pubblico come palazzo Sergardi, o ambienti poco noti come la prestigiosa Accademia Musicale Chigiana, fondata quasi cento anni fa. Non mancheranno i personaggi di una volta, come Marietta Piccolomini Clementini, soprano acclamato al tempo dell’Unità d’Italia.
A Bologna, invece, un tour di oratorio in oratorio. Un tempo sorsero per le necessità delle Confraternite laicali e quindi per coloro che, in gran segreto, si riunivano in questi luoghi spettacolari, divenuti poi punto di ritrovo per i giovani di tutte le estrazioni sociali. Non solo. Così si chiamano le composizioni musicali create appositamente per coloro che qui si riunivano: oratorio appunto! Passo dopo passo – punto di partenza in via del Porto, 5 – si arriverà (totale 3 km) a visitare lo sconosciuto Oratorio di San Carlo Borrome miracolosamente scampato ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, quello di Colombano, eccellenza cittadina quanto a valore artistico e musicale, giungendo infine in Filippo Neri splendido contenitore tardo-barocco, acquistato dalla Fondazione del Monte (tra le opere l’Ecce Homo di Ludovico Carracci(1555-1619). Qui, in chiave contemporanea, andrà in scena anche uno spettacolo con tre personaggi spassosi.
A Salerno, il trekking urbano diventerà l’occasione per “incontrare” il Barocco. Attraversando il cuore del centro storico, tra dimore, teatri e cappelle, si andrà alla scoperta della Salerno barocca, che talvolta si cela dietro facciate di epoche successive. Sarà un’immersione in un’epoca gioiosa, dove la fantasia era “al comando” e l’imperativo era stupire.
Spostandosi in Puglia, a Massafra, città rupestre e ipogeica, “porta” del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine che si sviluppa su 28 mila ettari di territorio tra Taranto e Brindisi, si farà un tuffo nell’arte e nelle tradizioni dell’occulto. Il percorso di visita comprende l’esplorazione di alcuni caratteristici ambienti ipogei, dalla chiesa di San Toma con la cripta funeraria in cui veniva effettuato il rito della tanatometamorfosi, alle chiese affrescate di Sant’Antonio Abate, di San Marco e di San Leonardo.
Infine, in Sicilia a Leonforte si seguiranno le “Vie del Principe” (lunghezza di 4 km con una difficoltà media). Una passeggiata che attraverserà gran parte della memoria storico-antropologica di Leo fondata dal Principe Nicolò Placido Branciforti nel 1610. Si partirà dallo spiazza della chiesa dell’ex convento dei Cappuccini, dove sarà possibile visitare il mausoleo del Principe e la gigantesca tela di Pietro novelli (L’elezione di Mattia all’apostolato). Si proseguirà verso la San Giuseppe, con le prestigiose opere del pittore fiammingo Borremans. Altra tappa fondamentale sarà il monumento simbolo della città, la Granfonte, fontana costruita del 1652 e il Giardino/Fontana delle Ninfe, costruita nel 1636, ispirata alle fontane barocche di Roma. Proseguendo l’ascesa verso la fine del percorso s’incontreranno la chiesa di Santo Stefano, con la sua originale pianta ottagonale, la Matrice (chiesa Madre), la chiesetta di Santa Croce e alla fine “la Madonnina”, da dove ci si lascerà incantare dal panorama su tutta la città.
Tutti i dettagli su orari e itinerari sulla pagina web dedicata.