Se, passeggiando nel cuore di Brooklyn, vi capita di percorrere la trafficata State Street, vi imbatterete, in corrispondenza del civico 505, in una scultura che raffigura una presa di corrente. Fate una sosta e guardate in su. Di fronte a voi svetta, arrampicandosi verso i raggi dorati del sole, 505 State Street, appunto, il primo grattacielo full electric di New York. Simile a una gigantesca torta nuziale, ha pianta a cuneo e facciata rivestita in vetro e alluminio. I tre piani inferiori sono, invece, ricoperti in cemento scuro, per integrarsi con l’architettura circostante. L’edificio, ideato da Alloy Development, studio di progettazione e sviluppo, e appena inaugurato, conta 44 piani, per un totale di 146 metri di altezza, e 441 appartamenti in affitto. Qui niente gas, tutto rigorosamente a elettricità.
Tecnologie innovative
In particolare, riscaldamento e raffrescamento funzionano grazie a una pompa di calore ad acqua. E tre sono le caratteristiche chiave della scintillante torre. La prima è la coibentazione ad alte prestazioni, con funzione isolante, per evitare che l’aria calda e l’aria fredda fuoriescano dalla struttura rispettivamente durante l’inverno e durante l’estate. Insieme all’impianto di ventilazione, l’isolamento aiuta l’edificio anche a “respirare”, lasciando entrare aria fresca e garantendo che l’interno non diventi troppo umido. La seconda è l’unità di recupero energetico, che rimuove il calore dall’aria in entrata durante l’estate e il freddo dall’aria in ingresso durante l’inverno. La terza sono caldaie elettriche ad alta efficienza, che forniscono acqua calda all’intero edificio. Non manca un generatore di gas di emergenza, che eroga servizi di sicurezza: si attiverà in caso di blackout, per garantire che l’ascensore e le luci delle uscite antincendio funzionino.
L’evoluzione del progetto
Dando un’occhiata al progetto originale, messo a punto nel 2019, si nota che era diverso da quello che si è poi concretizzato. Prevedeva, in particolare, riscaldamento e piani cottura alimentati a gas. Nel medesimo anno, tuttavia, il Consiglio comunale della città ha approvato la legge locale 97, che stabilisce una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra di alcune categorie di edifici entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere quota zero entro il 2050. Sulla scia di questo provvedimento, il piano iniziale è stato messo in discussione, allo scopo di realizzare, con la collaborazione dei membri del team, una costruzione già adeguata ai nuovi standard. Nel 2021 una successiva norma, la 154, ha imposto ai nuovi edifici di non superare la soglia stabilita di emissione di anidride carbonica. Questa legge è entrata in vigore nel 2024 per le costruzioni fino a sette piani e verrà estesa a torri e grattacieli nel 2027. Ma il nuovo edificio sembra precorrere i tempi.
Dagli infissi eleganti alla piscina sul tetto
Entrando negli appartamenti, si resta colpiti dalla luce che filtra dalle alte finestre con triplo vetro, inondando gli infissi eleganti, il cemento a vista sul soffitto e sulle colonne, il pavimento in rovere, le porte prive di telaio. Poi i mobili vintage, che contribuiscono a creare un’accogliente atmosfera famigliare. E ancora, il piano cottura a induzione in cucina e i termostati intelligenti. Ma a lasciare a bocca aperta sono soprattutto i servizi offerti dall’edificio: una piscina sul tetto, una terrazza che consente di godere dello skyline di Manhattan, un’ampia palestra, una serra ricolma di piante. Al piano terra vari negozi al dettaglio, inclusa una caffetteria. Oltre a 200 stalli per biciclette, con l’intento di incentivare la mobilità sostenibile. Non un’edilizia a buon mercato, certo. Secondo il New York Times, l’affitto dei monolocali parte da quasi 3.500 dollari al mese, gli appartamenti con due camere da letto si aggirano sugli 8mila e quelli con tre camere sugli 11.200. Tuttavia, l’impresa ha organizzato una lotteria immobiliare per 45 alloggi: tra i richiedenti accorsi a migliaia, i più fortunati si sono aggiudicati un appartamento a prezzi calmierati (dai 763 ai 2.155 dollari al mese). “Anche il design può essere democratico e non elitario”, ha commentato Jared Della Valle, fondatore e amministratore delegato di Alloy Development, a margine dell’estrazione.
Anche due scuole pubbliche
In accordo con l’amministrazione cittadina, lo studio tecnico ha anche costruito un edificio adiacente alla torre che ospiterà due scuole pubbliche, che apriranno i battenti nell’autunno 2024. Anzitutto la Khalil Gibran International Academy High School, scuola superiore in lingua araba, la cui sede all’avanguardia soddisfa i requisiti della Casa Passiva, un approccio progettuale che richiede pochissima energia per mantenere temperature interne confortevoli. Poi la Public School 456, scuola materna e dell’infanzia. “Con il nostro lavoro, intendiamo concentrarci sui valori e sulla comunità”, ribadisce Della Valle. “Tutti noi, se agiamo in sinergia, possiamo avere un impatto positivo e fare la differenza”. L’auspicio è che il grattacielo possa diventare un modello di edilizia verde per i progettisti, nel segno della sostenibilità e del rispetto ambientale.