ucceI gatti di Walldorf, città di 15.000 abitanti nel sud-ovest della Germania, dovranno passare l’estate in lockdown, misura già messa in atto lo scorso anno dalle autorità cittadine su indicazione del distretto. Il motivo per negare la libertà ai felini domestici è presto detto: la località vuole proteggere la riproduzione della Galerida cristata (in tedesco Haubenlerche, in italiano cappellaccia), specie della famiglia delle allodole che dal 2020 è sulla lista rossa degli uccelli in via d’estinzione in Germania ed è specie protetta.
I territori in cui nidifica e si riproduce sono sempre meno numerosi per via della scarsità di cibo e, soprattutto, per i cambiamenti dell’habitat. La cappellaccia, infatti, predilige ambienti come le aree ferroviarie e industriali, i bordi di strade e le zone periferiche di agglomerati urbani con terreni aridi, situazione sempre più difficile da trovare nelle aree urbane ma anche in quelle rurali, dove l’intensificazione dell’agricoltura fa sparire le erbe selvatiche che assicurano all’uccello i semi che predilige per la propria alimentazione.
In Germania nel 2022 si contavano solo 74 territori riproduttivi di questa specie, la maggior parte nelle aree sabbiose delle pianure dell’Alto Reno. Nella zona sud di Walldorf, ancora in fase di sviluppo edilizio, l’uccello a rischio estinzione da anni ha trovato un habitat adatto alla propria riproduzione. Nel 2022 hanno nidificato lì tre coppie di questi uccelli: un numero limitato, che proprio per questo motivo va protetto in ogni modo. Ogni uccello che nasce è importante per assicurare la continuazione della specie. E, si sa, i pulli indifesi sono una delle prede preferite dei gatti, animali istintivamente predatori che nel 2022 l’Accademia polacca delle Scienze ha inserito tra le specie aliene invasive per l’impatto dannoso sulla biodiversità, dato il numero di uccelli e mammiferi che cacciano quando si trovano all’aperto.
Per non correre rischi, per proteggere le sue famigliole di cappellaccia, la città del Baden-Württemberg ha stabilito che dal 1° aprile al 31 agosto compreso – di ogni anno fino al 2025 – i gatti non potranno uscire liberamente di casa a meno che i proprietari non abbiano ottenuto lo speciale permesso che impone loro di far indossare al proprio animale un localizzatore GPS . Se, però il gatto con il localizzatore GPS collegato ai servizi ambientali del comune si avvicina troppo alla zona di nidificazione, delimitata e protetta anche con apposite recinzioni, l’esenzione per il felino decade automaticamente e il resto del periodo dovrà passarlo tra le mura domestiche.
L’altra alternativa per i padroni di gatti è quella di portarli fuori al guinzaglio con pettorina “antifuga”. Nel 2022 grazie allo stesso decreto nell’area con i nidi non si è visto un solo gatto, e la maggior parte degli uccellini è sopravvissuta indenne alla fase più critica dello sviluppo. Otto esemplari hanno potuto crescere fino al momento di prendere il volo. Ovviamente non tutti a Walldorf sono contenti della decisione delle autorità, che hanno previsto anche la possibilità di interruzione temporanea dei lavori di costruzione in caso di nidiate nei cantieri. In 40, tra proprietari di gatti e organizzazioni per il benessere animale, hanno presentato un ricorso sostenendo che a minacciare i pulli della cappellaccia sono anche gazze, corvi, volpi e faine. Il distretto ha risposto che anche per quest’anno sono già previsti diversi interventi come l’allestimento di trappole ma anche la caccia o l’abbattimento degli animali predatori. Il decreto per proteggere i nidi di riproduzione della Galerida cristata prevede anche multe salate per chi non rispetta le regole: da 500 euro fino a 50.000 euro se gli uccelli protetti vengono feriti o uccisi. Per molti una ragione sufficiente per decidere di tenere il proprio gatto in lockdown.