Alcuni studi lo sostengono, ma non è mai stato scientificamente provato che far ascoltare musica classica aiuti le galline a far uova più buone. Eppure quelle utilizzate dalla pasticceria artigianale Baghi’s lo devono essere per forza, considerate le decine di premi che la piccola azienda di Castello di Godego, in provincia di Treviso, si è aggiudicata in questi anni al Great Taste Award di Londra, un concorso internazionale nato nel 1993 centinaia tra esperti, degustatori e consumatori assaggiano e giudicano “alla cieca” prodotti culinari provenienti da ogni dove, senza sapere chi lo ha realizzato.
Il panettone in vaso cottura di Baghi’s, oramai è quasi un’istituzione, innovativa e sostenibile: realizzando usando la tecnica di cottura, che tanto andava di moda in Francia per i piatti salati e presentato in un contenitore di vetro riutilizzabile, è realizzato utilizzando prodotti a Km 0. E per quanto riguarda le uova in verità, i chilometri sono 2.
Baghi’s nasce inizialmente come piccolo laboratorio, nel trevigiano, nel 2013 dall’idea di Riccardo Gasparin e Fabio Pellizzari, il primo con un passato da direttore amministrativo e il diploma di sommelier in tasca, il secondo con un bel po’ di esperienza nel campo dei lievitati nell’azienda alimentare di famiglia (Baghi è il soprannome di Fabio usato dagli amici fin da quando era piccolo). Ed è con il dolce natalizio per eccellenza che inizia questo piccolo successo tutto italiano, che oggi lavora per il 70% con l’estero (in particolar modo Stati Uniti e Giappone) e espone i suoi prodotti in alcuni tra i negozi più ricercati al mondo dove il panettone in vaso cottura viene venduto a circa130 euro al chilo.
Chiuso ermeticamente in vetro il panettone Baghi’s si conserva di più e si mantiene più umido. La plastica viene eliminata e il dolce è venduto e conservato all’interno di un vaso in vetro, riutilizzabile dopo il consumo, della francese Le Parfait. “È un vaso con doppia capsula di chiusura, che garantisce almeno due mesi in più di scadenza al prodotto, senza aggiunta di alcun conservante”, spiega Gasparin.
Le uova appunto provengono da galline allevate a terra, non solo ascoltando Mozart e Bach: vengono nutrite solo ed esclusivamente con alimenti vegetali, in un allevamento a poche centinaia di metri dal laboratorio. Le loro uova vengono rotte ogni giorno a mano. Tutti i dolci- che oramai spaziano dalla colomba al pandolce e al babà, cucinati in vaso cottura- sono realizzati senza aggiunta di monodigliceridi, conservanti o additivi di altro tipo: Baghi’s utilizza esclusivamente lievito madre vivo, questo richiede fino a 70 ore di lievitazione. Nessuna farina 00, ma soltanto di tipo 1 o integrale al 100%, di grano italiano e macinata in pietra per far guadagnare ai prodotti in digeribilità. Per aromatizzarli in alcuni casi si utilizzano le eccellenze più ricercate locali, dal vino passito Colli di Conegliano Torchiato di Fregona DOCG alla grappa invecchiata 25 anni R75 della distilleria La Valdotaine fino alla birra artigianale La Nera del birrificio Labi Beer.
Il panettone classico in vaso cottura da 200 grammi costa 17 euro, quello da 350 grammi 21 euro.