Volare e visitare località straniere senza bisogno del visto. È l’unità di misura con cui l’Henley Passport index classifica i passaporti più potenti del mondo: nel 2023, per il quinto anno consecutivo, quello giapponese si posiziona al primo posto, garantendo l’accesso a 193 destinazioni su 227. Subito dietro, quelli di Corea del Sud e Singapore, a pari merito con 192 Paesi: un podio quasi tutti asiatico, visto che Germania e Spagna ottengono la medaglia di bronzo con 190 destinazioni accessibili senza visa.
Disparità economiche
A realizzare questo indice la società di consulenza in materia di immigrazione Henley & Partners, che ha anche messo insieme i dati dell’International Air Transport Association con quelli della Banca mondiale relativi ai Pil nazionali per creare l’Henley Passport Power score: uno strumento che consente di valutare e prendere coscienza delle ineguaglianze economiche e disparità di ricchezza esistenti nel mondo, associando ai passaporti la quota di Pil globale dei Paesi a cui il documento da accesso senza visto. Ad esempio, i proprietari dei passaporti nigeriani possono visitare senza visto solo 46 destinazioni (20% del mondo) e questi Paesi rappresentano l’1,5% del Pil globale.
Il gradino più basso di questo elenco è occupato dal passaporto afgano, che permette di avere accesso senza visto solo a 27 Paesi con meno dell’1% del prodotto interno lordo globale. Anche Iraq e Siria viaggiano su questi numeri: considerando l’enorme differenza in termini di destinazioni e Pil con i primi classificati, è chiaro il divario economico e sociale, di opportunità e crescita che penalizza questi Paesi. Gli Stati con i punteggi più alti si caratterizzano per economie più aperte, che incoraggiano gli investimenti diretti esteri e il commercio internazionale: questi “tendono a crescere più velocemente, sono maggiormente innovativi e produttivi, e forniscono stipendi più alti e più opportunità ai loro cittadini”, ha spiegato Christian Kaelin, presidente di Henley & Partners.
Guerra in Ucraina
Per il momento l’invasione russa non ha avuto un impatto significativo sui risultati ottenuti da Russia e Ucraina nell’indice: la prima è in 49° posizione con un punteggio di 118; la seconda è al 34° posto con 144 Paesi visitabili senza visto. Tuttavia, come ricorda il sito del World economic forum, le sanzioni e le chiusure dello spazio aereo hanno reso più complicati i viaggi dei cittadini russi; mentre agli ucraini è stato concesso il diritto di vivere e lavorare nell’Ue fino a 3 anni in risposta all’emergenza determinata dalla guerra.
La top ten
Anche l’Italia è tra i primi posti in classifica: si piazza al quarto posto, accanto a Finlandia e Lussemburgo con 189 destinazioni. A seguire, ci sono Austria, Danimarca, Olanda e Svezia (quinto posto con 188 destinazioni), Francia, Irlanda, Portogallo e Regno Unito (in sesta posizione, con 187 destinazioni). Ecco la top ten completa:
- Giappone (193 destinazioni)
- Singapore, Corea del Sud (192 destinazioni)
- Germania, Spagna (190 destinazioni)
- Finlandia, Italia, Lussemburgo (189 destinazioni)
- Austria, Danimarca, Olanda, Svezia (188 destinazioni)
- Francia, Irlanda, Portogallo, Regno Unito (187 destinazioni)
- Belgio, Nuova Zelanda, Norvegia, Svizzera, Stati Uniti, Repubblica Ceca (186 destinazioni)
- Australia, Canada, Grecia e Malta (185 destinazioni)
- Ungheria, Polonia (184 destinazioni)
- Lituania, Slovacchia (183 destinazioni)