“A23a, l’iceberg più grande del mondo si rifiuta di morire”. Così i ricercatori della Open University descrivono cosa sta avvenendo all’isola di ghiaccio che dopo essere rimasta per più di trent’anni incastrata nel fondale del Mare di Weddell nel 2020 è tornata a galla. Ma senza andare da nessuna parte: è una specie di enorme trottola a nord delle isole Orcadi. L’aspetto straordinario infatti è che il colosso da quasi un trilione di tonnellate di ghiaccio, invece di correre trascinato dalla più potente corrente oceanica, la Circumpolare Artica (che sposta cento volte più acqua in tutto il mondo rispetto a tutti i fiumi della Terra messi insieme) verso l’Atlantico meridionale mandandolo alla deriva, da mesi gira nello stesso posto a nord dell’Antartide. Salvandolo, almeno per il momento.
La trappola oceanica
L’A23a è infatti rimasto intrappolato in un enorme cilindro rotante di acqua. Rimane in posizione appena a nord delle Isole Orcadi Meridionali, ruotando in senso antiorario di circa 15 gradi al giorno. E finché lo farà, il suo decadimento e la sua eventuale scomparsa saranno ritardati. Non è più arenato visto anche che a separarlo dal fondo del mare ci sono mille metri d’acqua. Si tratta di un fenomeno che gli oceanografi chiamano Colonna di Taylor dal nome del fisico, che le descrisse per la prima volta negli anni Venti: nel fondo dell’oceano può accadere che a causa di una protuberanza si generino due flussi distinti di corrente che a loro volta creano. Ed è quello che è accaduto ad A23a finito in cima al vortice d’acqua intorno a Pirie Bank una protuberanza di 100 chilometri sul fondo dell’oceano. Finchè galleggia, l’enorme blocco di ghiaccio si salverà. Fino a quando non si sa.
L’importanza di conoscere i fondali marini
A23a è un perfetto esempio ancora una volta dell’importanza di comprendere la forma dei fondali marini.
Le montagne, i canyon e i pendii sottomarini hanno una profonda influenza sulla direzione e il rimescolamento delle acque e sulla distribuzione dei nutrienti che guidano l’attività biologica nell’oceano.
E questo influsso si estende anche al sistema climatico: è il movimento di massa dell’acqua che aiuta a disperdere l’energia termica in tutto il globo.
Il comportamento di A23a può essere spiegato perché il fondale oceanico appena a nord delle Orcadi meridionali è ragionevolmente ben monitorato. Ma non è la stessa cosa per gran parte del resto del mondo.
Solo un quarto del fondale marino è stato infatti mappato. A23a dimostra quanto dia importante conoscerne i segreti.