Da qualche settimana in diverse regioni italiane è arrivato il freddo. Molti sono corsi ai ripari con stufette e borse dell’acqua calda, e chi può ha già acceso i termosifoni. Ma c’è un modo green di riscaldare le nostre abitazioni? Facciamo una premessa: la nostra casa non deve riprodurre l’ecosistema tropicale. Se manteniamo le temperature oltre i 22 °C e giriamo in mutande mentre fuori infuria il gelo facciamo male a noi stessi oltre che all’ambiente.
Tuttavia, anche il normale riscaldamento può rivelarsi problematico e poco green. Una delle opzioni in apparenza più sostenibili è la caldaia a biomassa, che genera calore tramite combustibili rinnovabili di origine vegetale come legna e pellet. È vegetale, quindi green, giusto? Nì. Produce comunque CO2 in fase di combustione, e se non prestiamo attenzione ai dettagli rischiamo di ottenere performance ambientali peggiori delle caldaie a gas. Sia carburante che impianto di riscaldamento devono essere di ottima qualità, certificati e di ultima generazione. Sono da preferire gli apparecchi chiusi e a carica automatica a quelli aperti e a carica manuale. Dobbiamo tenere d’occhio anche la provenienza del carburante: come sappiamo, il trasporto di merci genera molte emissioni. Più la legna viene da lontano, più inquina. Se non ce la sentiamo e vogliamo rimanere fedeli alla caldaia, un’opzione più sostenibile è la caldaia a condensazione. I fumi generati dalla combustione rimangono più a lungo all’interno dell’apparecchio sotto forma di vapore acqueo, ottimizzando il processo di riscaldamento.
Se abbiamo la possibilità di realizzare lavori strutturali, approfittiamo dei Bonus statali e installiamo una pompa di calore. Questa tecnologia sfrutta il calore presente nell’aria, nel sottosuolo o nell’acqua di falda e la trasferisce al nostro impianto di riscaldamento. Nessuna combustione, quindi, e un utilizzo contenuto di energia elettrica. Non solo: in estate possiamo invertire il ciclo di funzionamento e ottenere acqua ed aria fresche. Una soluzione per tutte le stagioni! L’investimento iniziale può essere oneroso, ma il risparmio economico sul lungo termine ci ripagherà. Possiamo inoltre beneficiare dell’Ecobonus al 65%, e fino al 30 giugno 2022 anche del Superbonus: una detrazione dalle tasse del 110% delle spese sostenute se otteniamo il doppio salto di classe energetica certificato dall’Ape. E se la classe energetica sale, il valore dell’immobile aumenta. La sostenibilità ambientale conviene sempre.
Come fare
- La caldaia a condensazione riduce le emissioni e ci fa risparmiare in bolletta. Quella a biomassa non usa gas, è economica ma produce CO2. Attenzione ai dettagli.
- Pompa di calore: un intervento strutturale che ci permette di azzerare le emissioni.
- La regola aurea: non surriscaldiamo gli ambienti domestici, indossiamo abiti più pesanti.