La fuga dalle città, pronosticata da diversi analisti allo scoppio della pandemia di Covid-19, non c’è stata. Anche se questa esperienza ha fatto emergere in maniera più lampante le criticità che caratterizzano soprattutto i grandi centri, dal traffico alle emissioni inquinanti nell’ambiente, dalle crescenti disparità sociali alla gestione dei rifiuti.
Questo processo sta producendo un ripensamento radicale della progettazione urbanistica in chiave sociale, che ha il suo motore principale nell’idea di città dei 15 minuti profetizzata dalla sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, secondo la quale ogni abitante dovrebbe poter trovare a massimo un quarto d’ora di distanza tutto ciò che gli serve, dal lavoro ai servizi, dalle occasioni di svago alle opportunità culturali.
Il documento dell’Eea
In questo filone si inserisce il report dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) intitolato “Sostenibilità urbana in Europa – Vie per il cambiamento”. Il documento sottolinea che le città sono chiamate a svolgere un ruolo chiave nella transizione dell’Europa verso la sostenibilità, e per farlo occorre che siano inclusive, sicure e resilienti. Raggiungere questi obiettivi non è utopistico, ma occorre agire da subito per migliorare la qualità dell’ambiente, adattarsi ai nuovi bisogni della popolazione, aumentare le aree pubbliche destinate al verde e migliorare l’efficienza energetica. L’Eea sottolinea anche l’importanza di investire sulla qualità delle costruzioni e in quest’ottica si muovono gli incentivi del legislatore italiano per le ristrutturazioni edilizie.
Azione coordinata
Sebbene le città siano molto diverse tra loro, l’Agenzia identifica alcuni fattori chiave comuni per migliorarne la sostenibilità. La promozione della cultura locale, la conoscenza e la qualità dei dati possono consentire di accelerare la transizione in chiave green.
Il report sottolinea l’importanza di agire attraverso piani coordinati, capaci di tenere insieme le principali esigenze legate alla vita cittadina, nella convinzione che per questa strada sia possibile conseguire risultati superiori alla somma delle singole azioni. Il concetto richiamato dall’Eea è il cosiddetto “urban nexus”, vale a dire una visione olistica dei problemi da affrontare, e di conseguenza delle strategie da adottare, puntando ad agire sui punti in cui si intersecano questioni energetiche, climatiche e sociali. In sostanza, le città possono migliorare la propria resilienza climatica, la qualità degli spazi pubblici, la facilità di mobilità e la qualità dell’aria con azioni integrate e mirate.