Sembra un prodotto miracoloso. E potrebbe esserlo realmente per l’ambiente. Un sacchetto di plastica che a contatto con l’acqua si scioglie, letteralmente. Si chiama Solubag, l’azienda cilena, che ha creato un materiale in grado di sostituire i sacchetti di plastica, comunemente prodotta con i derivati del petrolio. In realtà la “scoperta” non è recente, perché il viaggio di Solubag è iniziato già nel 2013, quando i quattro fondatori, tutti ricercatori universitari si sono incontrati per la prima volta ad un forum a Concepción, città del Cile e hanno deciso di mettere insieme le loro conoscenze. Inizia così un periodo di ricerca e sviluppo, che un anno dopo, porta il quartetto ad un detergente idrosolubile, che si dissolve completamente a contatto con l’acqua. Da qui la tecnologia originaria, che avrebbe portato alla creazione dei sacchetti solubili. Nel 2016, dopo una serie di test rigorosi, viene creato il primo prototipo di borsa solubile in acqua. Il materiale, infatti, si dissolve completamente quando entra in contatto con l’acqua calda, al contrario dei secoli necessari alla plastica comune per decomporsi nell’ambiente, dove tra l’altro rilascia micro e nanoplastiche estremamente dannose.

Questi sacchetti rivoluzionari sono fatti di componenti atossici: una sintesi di carburo di calcio e gas naturale. Componenti così innocui che la bustina stessa può essere sciolta, bevuta o addirittura ingerita da esseri umani o animali senza causare alcun problema di salute. Per dimostrarlo, durante un incontro pubblico, i fondatori hanno immerso una delle loro borse in un barattolo pieno d’acqua e dopo averlo agitato fino a quando si è dissolto, hanno bevuto il contenuto. Lo stesso metodo produttivo di SoluBag è parte dell’unicità di questa invenzione, che può essere realizzata utilizzando macchinari altrimenti impiegati per produrre pellicole di plastica. Ma attenzione, nessun pericolo che si sciolga sotto la pioggia mentre si torna a casa dal supermercato, perché il materiale si dissolve in alcuni secondi solo se immerso in acqua a 85° o se lasciato in acqua fredda, ma per diversi giorni. La solubilità, infatti, è calibrata e determinata dalla temperatura dell’acqua: ad esempio, più l’acqua è calda, più velocemente si dissolve. I materiali di cui è composta, sono calcarei, non inquinanti e soprattutto idrosolubili, quindi perfettamente sostenibili.

Inoltre lo stesso materiale risulta molto versatile, perché può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di prodotti, tra cui borse per la spesa, imballaggi, dispositivi di protezione personale come maschere e guanti, e molto altro, mantenendo sempre resistenza e flessibilità simili alla plastica tradizionale. L’obiettivo di SoluBag è evidente. Contribuire ad eliminare i sacchetti di plastica monouso, collaborando con più settori, tra cui importanti aziende come Amazon e Walmart, che utilizzano comunemente imballaggi in plastica per le loro spedizioni e i loro prodotti. Ma non è ancora tutto. Infatti, oltre ai sacchetti, SoluBag vorrebbe contribuire ad eliminare gli imballaggi in plastica che trascuriamo nella nostra vita quotidiana: dai sacchetti per gli escrementi dei cani alle confezioni degli snack, dai sacchetti per la frutta e la verdura alle buste per la spesa.

La grande innovazione dell’azienda cilena è stata riconosciuta da numerosi riconoscimenti, tra cui il Singularity Award nel 2018, che le ha permesso di presentare il progetto nella Silicon Valley, dando il via all’espansione globale. Ed infatti, con finanziatori americani è partita l’ascesa internazionale, che dal Sud America è arrivata prima negli States e poi in Europa. Oggi Solubag ha stabilito partnership con oltre 30 aziende, tra cui un colosso del tech come Google, ed è attiva in più di 10 Paesi. Ma l’innovazione non si è ancora arrestata. In tempi più recenti, è stato introdotto il primo prodotto alimentare, le arachidi, confezionate con la loro tecnologia innovativa. Una volta consumato, l’imballaggio si dissolve in acqua, che può poi essere utilizzata per innaffiare piante o erba. La soluzione cilena è molto coraggiosa e si pone come sfida alle potenti aziende multinazionali che fanno enormi profitti dalla plastica prodotta con derivati del petrolio. Attualmente la linea di ricerca dell’azienda è sempre più concentrata nel trasformare alcuni dei prodotti monouso presenti sul mercato e più diffusi, in prodotti solubili del tutto ecologici