Più che sogno californiano, un incubo. La California è avvolta dalle fiamme, alcune delle quali hanno lambito anche il Neverland Ranch, la storica dimora-parco divertimenti di Michael Jackson e in tutto lo stato le temperature bollenti da diversi giorni – senza sosta – stanno rendendo impossibile la vita ai cittadini.
Non solo: lungo le coste sono stati trovati anche diversi batteri (alcuni di origine fecale, forse connessi con il passaggio degli uragani), tant’è che almeno 14 spiagge sono state chiuse e interdette al surf e alla balneazione. Quella che sta vivendo la California in questa settimana – che al centro ha visto delle celebrazioni davvero “bollenti” durante il 4 luglio – secondo gli esperti meteo è un’ondata di calore fortissima e prolungata (la stessa che sta colpendo anche altri stati) per la quale è difficile addirittura “vedere la fine”. Forse nel weekend, spiegano i meteorologi, potrebbe esserci una attenuazione di quest’ondata estrema che ha portato diverse cittadine a battere i record di caldo e a raggiungere i 49°, con picchi e record (intorno ai 53 gradi) soprattutto nella Death Valley, dove sono morti alcuni motociclisti e turisti proprio a causa dell’eccessivo stress da caldo.
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Se questa ondata di calore persistente attualmente colpisce per la sua durata e intensità, ormai però per lo stato del sole e del surf sono anni che il California Dreamin’ è più un miraggio che realtà. Quest’angolo d’America, anche climaticamente, non è più quello di un tempo: un recentissimo report racconta per esempio come tra il 2013 e il 2022 il caldo estremo in California abbia ucciso centinaia di persone (più degli incendi a partire dal 1930) e sia costato addirittura 7,7 miliardi di dollari di danni in un decennio.
A report come questi andrebbero poi aggiunti proprio gli impatti degli incendi che ogni anno si ripetono portando, come di recente, anche all’evacuazione di quasi 30mila cittadini, dato che nella contea di Santa Barbara un rogo ha ormai interessato oltre cento chilometri quadrati di territorio.
In tutto questo, oltre che ad avere ripercussioni sul turismo, in California secondo il Climate Insurance Working Group a pagare sono soprattutto le persone a basso reddito, ispaniche o afro americane: sono quelle colpite in modo più forte, diretto o indiretto, dagli impatti del caldo estremo. Caldo che, raccontano gli esperti meteo californiani, ha una “lunghezza” in questo 2024 sempre più preoccupante.
In molti citano per esempio la temperatura media massima giornaliera della città di Redding: dal 1 al 7 luglio, ogni santo giorno di fila, è stata di oltre 44 gradi. Oppure il fatto che per Sacramento questo sia stato l’inizio luglio più caldo mai registrato, o ancora l’altissima probabilità che, per giorni di caldo consecutivi anche Los Angeles toccherà nuovi record in un 2024 che potrebbe però anche rivelarsi un punto di ripartenza – a livello di investimenti infrastrutturali, servizi e piantumazione di alberi – per tentare di costruire una California del futuro capace di adattarsi e reggere le ondate di calore. Altrimenti il sogno californiano finirà per bruciare.