A soli 16 anni Harry Besley è già un lupo di mare con in testa non un cappello ma un sogno lucidissimo: avviare la rivoluzione dell’elettrico anche per le barche. Nato a Taunton, nel Somerset, studente della Wellington School, il giovane inglese passa ogni ora fuori dalla classe a bordo di un’imbarcazione chiamata Challenge per un motivo: per raggiungere il suo scopo ha in mente una “sfida”, dimostrare che è possibile navigare a lungo e in sicurezza anche con motori elettrici e per farlo punta a circumnavigare da solo l’intera Gran Bretagna.
L’obiettivo di Harry è infatti quello di lanciare un messaggio per far ripensare al modello attuale della nautica: basta imbarcazioni e motoscafi spinti da combustibili fossili che impattano sull’ambiente, sì alla rivoluzione dell’elettrico – a basse emissioni – anche per le barche.
Nell’estate 2023, quando avrà compiuto 17 anni, darà vita così all’iniziativa Round Britain Electric Rib, un evento senza scopo di lucro che mira “a sostenere la transizione dell’industria marittima verso la propulsione elettrica per il tempo libero e le piccole imbarcazioni commerciali”.
Il giovane skipper partirà a bordo di un gommone elettrico realizzato grazie all’aiuto di sponsor e a una raccolta fondi: l’idea attuale è quella di salpare dalle coste sud ovest, a Lyme Regis nel Dorset, poi navigare a nord oltre il Galles, fermarsi all’Isola di Man, attraversare l’Irlanda del Nord e il Canale di Caledonia e poi scendere a sud lungo la Scozia orientale e l’Inghilterra.
“Credo che causiamo troppi danni al mondo e voglio cambiarlo – ha raccontato Harry nel presentare la sua impresa – Volevo fare qualcosa che la gente ricorderà, qualcosa che avrebbe avuto un impatto”.
Per riuscire a compiere questo lungo viaggio serviranno almeno 40 colonnine di ricarica per la sua barca elettrica che sono state individuate lungo tutto il percorso. Dovendo circumnavigare l’intero Regno Unito l’operazione servirà anche per sensibilizzare sempre più porti turistici, circoli velici e proprietari privati a installare infrastrutture per la ricarica elettrica che possano favorire la transizione delle loro imbarcazioni verso una propulsione a zero emissioni. Del resto è anche l’obiettivo del governo che nel Clean Maritime Plan ha annunciato come “entro il 2025 tutte le nuove navi ordinate per l’uso nelle acque del Regno Unito dovranno essere progettate con propulsione a emissioni zero”.
Attualmente le coste del Regno Unito non hanno sufficienti colonnine di ricarica per le eBoat ma l’annuncio dell’impresa del giovane britannico sta portando sempre più realtà a pianificare l’installazione di infrastrutture di ricarica in tempi brevi.
Lo stesso Harry, che va in barca dall’età di tre anni, da oltre un anno nel tempo libero è impegnato nella promozione dell’evento nel tentativo di ottenere più sostegno pubblico e industriale e per raccogliere i fondi necessari per rendere l’impresa realtà.
“Ero stufo di uscire in barca e sapere che stiamo causando danni all’ambiente. Sapevo che ci sarebbe stata una soluzione e dovevo solo trovarla. Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che esistevano i motori elettrici, ma non sapevo perché le persone non li usassero al posto dei motori a benzina: mi sono reso conto che non c’erano le infrastrutture di ricarica e la consapevolezza che questi motori fossero effettivamente una soluzione praticabile. Così ho deciso di dare vita alla Round Britain eRIB Challenge, una missione che incoraggia località in tutto il Regno Unito a installare infrastrutture di ricarica e dimostra le capacità delle barche elettriche” ha raccontato lo studente.
In attesa di partire per il suo viaggio a zero emissioni, Harry continua a pianificare tutto nei minimi termini, dal tragitto sino alle soste. Del resto, conclude, “se avremo successo, questo progetto potrebbe contribuire a cambiare per sempre il futuro dell’industria nautica da diporto”.