Da oggi, alle 17, fino alle 10 di lunedì 7 novembre, chiusura totale per il Traforo del Monte Bianco. L’interruzione della circolazione nella galleria che collega Valle d’Aosta e Alta Savoia, tra Courmayeur e Chamonix-Mont-Blanc necessaria per consentire il rifacimento della pavimentazione sull’intera lunghezza della galleria. Il progetto di rifacimento degli asfalti sull’intera lunghezza della galleria di 11,6 chilometri, con il risanamento della parte superiore delle solette sulle quali poggia il piano viabile, prevede la fresatura completa del manto stradale della galleria, il risanamento conservativo della parte superiore dell’impalcato, la posa di un’impermeabilizzazione di protezione delle solette dalle venute d’acqua e la posa della nuova pavimentazione.


“L’organizzazione delle lavorazioni, la tipologia dei lavori – che contemplano anche risanamenti delle parti in calcestruzzo degli elementi strutturali presenti sotto l’asfalto- e le misure di protezione e sicurezza per le maestranze non consentono una frammentazione del cantiere nelle sole ore notturne” spiega il Geie, Gruppo europeo di interesse economico del Traforo del Monte Bianco.

(agf)

Le alternative di stagione

La chiusura totale, la prima, stop notturni esclusi, da quando, in seguito all’incendio del 1999, la galleria rimase inaccessibile per tre anni, se da un lato, per i turisti, coincide con la fine della stagione estiva, più in generale, almeno per chi viaggia su mezzi leggeri e potrebbe optare su alternative stradali magari lente ma interessanti sotto il profilo meramente paesaggistico, cade proprio nel momento in cui cominciano a chiudere per neve (reale o presunta) i valichi alpini limitrofi. Con il Passo del Gran San Bernardo che ha chiuso con curiosa simultaneità proprio oggi, gli itinerari alternativi che restano, anche per chi volesse raggiungere Chamonix e Megève, il Traforo del Gran San Bernardo e il Tunnel del Frejus, con annesso prevedibile sovraccarico di traffico, soprattutto pesante. Per i veicoli leggeri, finché dura, c’è anche, sul versante italofrancese, l’opzione del Piccolo San Bernardo, che con i suoi quasi 300 metri di altitudine in meno rispetto al Gran San Bernardo, “resiste” di solito ai rigori dell’inverno qualche giorno o settimana in più al passo italosvizzero.

Paradossalmente, però, in particolare per chi passa la frontiera allo scopo di raggiungere il versante francese del massiccio più elevato delle Alpi, non è l’opzione più conveniente: i giri che occorrerebbe fare su suolo transalpino sono tali da rendere più conveniente il passaggio via tunnel del Gran San Bernardo-Martigny-Col de la Forclaz-Col des Montets (questi ultimi passi alti circa 1.500 metri quindi a rischio neve minimo, soprattutto in autunno). Lo stesso Frejus, e per chi arriva da Est-Sud Est persino l’itinerario Sempione-Martigny, restano alternative da valutare, rispetto al paso che collega La Thuile alla savoiarda Séez