Per ragionare in termini di sostenibilità oggi non si può prescindere da una riflessione più ampia, in grado di includere – oltre alla dimensione ambientale – anche le dimensioni sociali ed economiche. Una relazione ancora più evidente quando pensiamo alla sostenibilità dei prodotti che consumiamo quotidianamente, come cibi e bevande, e in cui i singoli attori della filiera – dalla produzione al confezionamento alla distribuzione – ricoprono ciascuno un ruolo fondamentale per garantire qualità e disponibilità con il minore impatto ambientale. Di questo abbiamo parlato con Paolo Maggi, presidente Tetra Pak South Europe. Nel nostro Paese, Tetra Pak – azienda svedese presente in Italia dal 1965 – fornisce annualmente 5,2 miliardi di confezioni per alimenti e bevande che raggiungono circa 60 milioni di consumatori e supporta più di 120 aziende del settore agroalimentare e della distribuzione.
Presidente Maggi quali sono i vostri obiettivi di sostenibilità? Su cosa sta investendo in particolare Tetra Pak?
Parlando di obiettivi in termini di sostenibilità, possiamo ragionare su due prospettive: la nostra ambizione per il prossimo futuro – semplificare la struttura dei materiali che compongono i nostri cartoni per bevande, aumentando la quota di carta, eliminando l’alluminio e riducendo la plastica vergine di origine fossile – e la nostra ambizione quotidiana, che ci vede impegnati con i nostri partner e clienti lungo la filiera agroalimentare per fornire soluzioni di confezionamento ancora più innovative, sempre in grado di proteggere la qualità del contenuto e di garantirne la disponibilità nella maniera più sostenibile possibile. Gli anni della pandemia hanno dimostrato in maniera evidente proprio questo: la capacità di raggiungere anche i consumatori più lontani dai punti vendita con alimenti sani e nutrienti é stata un fattore essenziale per la tenuta sociale e la resilienza del settore agroalimentare. Su queste direttrici, a livello globale, Tetra Pak sta investendo e continuerà a investire nei prossimi anni circa 100 milioni di euro all’anno.
Il nostro settore, l’industria dei cartoni per bevande, ha un ruolo chiave nella food chain, a sua volta centrale anche per l’economia italiana: non é infatti possibile immaginare sistemi alimentari sicuri, efficienti e resilienti senza disporre di soluzioni di trattamento e confezionamento in grado di garantire elevati standard di conservabilità degli alimenti. Basti pensare, per citare un esempio emblematico, alla tecnologia asettica che Tetra Pak ha introdotto per prima e che permette di mantenere gli alimenti sicuri e nutrienti per un tempo prolungato, senza refrigerazione né conservanti. La necessitá di proteggere la qualità del prodotto deve poi ovviamente coniugarsi con vantaggi tangibili in termini di sostenibilità ambientale e, anche in questo caso, ragionare in termini di filiera, di ciclo di vita delle confezioni e quindi di circolaritá rappresenta, a nostro avviso, l’approccio vincente, la strada da seguire. A tale riguardo, Tetra Pak punta a raggiungere le zero emissioni nette di CO2 entro il 2030 per le proprie operazioni e a centrare lo stesso obiettivo lungo la catena del valore entro il 2050.
Quali sono i risultati sul riciclo dei cartoni per bevande? Quali sono i vostri obiettivi in questo ambito?
Sempre in un’ottica di collaborazione fattiva lungo la filiera, in questo caso del riciclo, da diversi anni supportiamo numerosi progetti di informazione e promozione dedicati alla raccolta e al riciclo dei cartoni per bevande destinati ai cittadini. Nel 2021, pur in assenza di un obiettivo ufficiale di raccolta per i cartoni per bevande, in Italia sono state avviate a riciclo circa 32.000 tonnellate di confezioni, pari al 36,5% (dati Comieco). Alla base di una catena del valore del riciclo che funzioni deve peró esserci un sistema di raccolta efficiente e target definiti, questi ultimi in grado di coniugare le tre dimensioni della sostenibilitá – ambientale, sociale ed economica – in base alle specificitá dei singoli Paesi, con la massima attenzione al tessuto produttivo e agli impegni portati avanti proprio nel segno del riciclo che – per carta e cartone – vede l’Italia prima in Europa. L’impegno, insieme ai nostri partner, é dunque quello di accelerare in questa direzione per contribuire a raggiungere traguardi sempre piú ambiziosi in ottica di economia circolare.
In che modo si puó immaginare una confezione Tetra Pak ancora più sostenibile?
I nostri cartoni per bevande sono ad oggi realizzati con una media del 70% di carta, cui si aggiunge la componente polimerica (in aumento quella di origine vegetale) e un sottile strato di alluminio. É importante a tale riguardo ricordare che queste componenti – fibra di cellulosa (carta) e polyal (plastica e alluminio) – sono riciclabili e, post riciclo, possono trovare nuovi utilizzi e dar vita a una molteplicitá di nuovi oggetti. Il percorso verso la sostenibilità dei nostri cartoni per bevande inizia, infatti, già nella fase di design: un imballaggio deve essere progettato per essere riciclato. Un concetto semplice, che però cambia l’intero ciclo produttivo e le abitudini di consumo: come dicevo, è necessario concepire la vita del packaging in modo circolare, utilizzando materiali da fonti rinnovabili, riciclabili e riciclati, rispettando al contempo la necessità di fornire un contenitore sicuro per alimenti e funzionale per i consumatori. Il nostro impegno su questo versante é massimo. Un impegno che ci piace definire circolare e a prova di futuro.
Per saperne di più sulle scelte sostenibili di Tetra Pak, visita il sito.