Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, e ancora prima delle offerte del “black friday”, l’Italia si prepara a fronteggiare un’impennata nei consumi e, di conseguenza, del volume degli imballaggi, in particolare quelli in cartone ondulato. Ogni anno milioni di scatole e imballaggi vengono distribuiti in tutta la penisola per soddisfare le esigenze dei consumatori e, con l’esplosione degli acquisti online, la quantità di scatole in circolazione cresce in modo esponenziale. Eppure, ciò che spesso sfugge è il valore ecologico di questo materiale e le diverse risposte che offre alle sfide legate alla sostenibilità ambientale, soprattutto se paragonato ad altre tipologie di packaging come quelli in plastica monouso.
Dando un po’ di contesto, a livello europeo gli imballaggi rappresentano una delle principali fonti di rifiuti, con il packaging che costituisce quasi il 40% dei rifiuti solidi urbani. In Italia, però, la situazione è positiva se si considerano quelli in cartone: oltre l’80% delle materie prime impiegate per la produzione di cartone ondulato proviene infatti da carta riciclata, rendendo il nostro paese un modello in Europa per quanto riguarda la fabbricazione e la “rinascita” di questa tipologia di imballaggio.
La carta da scatola può essere riciclata fino a 7 volte
L’Associazione Italiana Scatolifici, che rappresenta centinaia di produttori di imballaggi in cartone ondulato in tutto il paese, è in prima linea nel rispondere a queste sfide. Con un fatturato complessivo che supera il miliardo di euro e un’importante rete di aziende e professionisti, l’associazione è uno dei principali attori nella promozione dell’economia circolare in Italia. La carta utilizzata per la produzione del cartone è rinnovabile e riciclabile e può essere reimmessa nei processi produttivi fino a sette volte, riducendo di molto la necessità di nuove risorse e limitando l’impatto ambientale. Grazie a queste pratiche, il tasso di riciclo del cartone in Italia è tra i più alti d’Europa, con il 92,3% del cartone raccolto e riciclato.
“Il cartone ondulato è una delle soluzioni più innovative e green per il settore degli imballaggi – spiega Andrea Mecarozzi, presidente dell’associazione – grazie alle sue caratteristiche intrinseche di resistenza, leggerezza, riciclabilità e versatilità, rappresenta un materiale ideale per contenere e proteggere prodotti di ogni tipo. I suoi tassi di riciclabilità sono a livelli record in Europa e, se questo non bastasse, il cartone può persino essere biodegradabile e compostabile. Tutto questo lo rende un materiale da imballaggio davvero a basso impatto ambientale. Considerate che persino la colla che viene utilizzata per legare i vari strati di cartone ondulato è naturale e a base di amido, spesso derivato da mais o patate. Insomma, un ‘campione’ di sostenibilità rispetto ad altri materiali più inquinanti, come le plastiche, responsabili di gravi danni ambientali”.
Che cos’è davvero il cartone ondulato
Dal punto di vista tecnico, il cartone ondulato è composto da strati di carta ondulata e liner, uniti tra loro con colle naturali. Il cartone può derivare dal macero o dalla fibra vergine (di cui oltre il 90% proviene da foreste europee in espansione, con una percentuale significativa di queste certificata Fsc o Pefc, a garanzia di una filiera il più possibile responsabile). Questo approccio contribuisce significativamente a preservare le risorse naturali e a ridurre l’impatto della deforestazione.
Con l’approvazione dei nuovi regolamenti europei, come quello sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio, l’industria del cartone ondulato si prepara ad affrontare nuove prove. “Le prossime sfide per il nostro settore sono legate alla progettazione di imballaggi sempre più efficienti e sostenibili – spiega il presidente di Acis – il cartone ondulato è già una delle soluzioni più ecologiche ma la nostra missione è continuare a ridurre l’impatto ambientale e a rendere i nostri processi sempre più circolari. Per farlo, è fondamentale che le politiche pubbliche continuino a incentivare le pratiche virtuose, sostenendo chi già presenta alte percentuali di riciclo”.
La riconversione delle aziende di plastiche monouso
In Italia, ad esempio, con il recente decreto ministeriale 84/2024 sono stati previsti incentivi per la riconversione delle aziende che producono plastica monouso, al fine di supportare la transizione verso alternative ecologiche. Tuttavia, questo processo non riguarda solo la plastica. Anche il settore del cartone ha bisogno di un sostegno, come evidenziato da Mecarozzi: “Il nostro settore è già all’avanguardia e sta facendo la sua parte da anni. Ma non possiamo trovarci in svantaggio rispetto ad altri settori che, grazie agli incentivi, possono fare un salto più grande, più rapidamente. La nostra sfida è ambiziosa ma se le politiche pubbliche sosterranno il nostro impegno, possiamo continuare a essere un esempio di sostenibilità per l’Italia e per l’Europa. Il cartone ondulato rappresenta una delle risposte più efficaci alle sfide ambientali e, se ben supportato, continuerà a giocare un ruolo centrale nel nostro futuro”.
Il cartone ondulato, con le sue straordinarie caratteristiche ecologiche, si conferma dunque una delle soluzioni più sostenibili per il futuro degli imballaggi. Mentre in tutta Europa si lavora per migliorare l’economia circolare, l’Italia dimostra di essere all’avanguardia non solo nella produzione ma anche nel riciclo e nell’innovazione.