È decollato nella notte tra lunedì e martedì, in testa a un razzo Falcon 9 della SpaceX, il secondo satellite Cosmo-SkyMed di seconda generazione. Il liftoff è avvenuto poco dopo la mezzanotte, ora italiana, dalla base americana di Cape Canaveral. La costellazione, promossa dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) e dal ministero della Difesa con il contributo del ministero dell’Università e della Ricerca, è la prima a uso duale, sia civile che militare, del nostro Paese. Le applicazioni di uso dei radar Sar di cui dispone spaziano dal monitoraggio dell’ambiente, delle colture e dei cambiamenti climatici, fino alla gestione delle infrastrutture e delle emergenze, in caso di terremoti, frane o alluvioni.
Il sesto in orbita
Quello partito dalle coste della Florida (dopo quattro rinvii dovuti al maltempo e, in un caso, a una nave da crociera che navigava in “zona rossa” proprio al momento del lancio) è il sesto Cosmo-SkyMed, il secondo di nuova generazione con una risoluzione più alta al suolo, per misurazioni ancora più precise. Come la precedente, anche per questa generazione sono previsti quattro satelliti.
Il primo è stato lanciato nel 2019: “Il lancio del secondo satellite della nuova generazione Cosmo-SkyMed rappresenta un ulteriore importante passo – sottolinea il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia – per assicurare la continuità e il consolidamento di una straordinaria infrastruttura, un’eccellenza tecnologica italiana riconosciuta a livello mondiale, capace di garantire i più sofisticati servizi di monitoraggio e osservazione del nostro Pianeta. La seconda generazione è infatti caratterizzata, grazie ai significativi investimenti dell’Asi e della Difesa italiana, da nuove funzionalità, migliori prestazioni e maggiore flessibilità di utilizzo che abilitano innovativi servizi ed applicazioni per la crescita economica e sociale del nostro Paese.”
I Cosmo-SkyMed sono satelliti di osservazione della Terra ma non scattano fotografie, non nel senso tradizionale del termine. Sfruttano la tecnologia Sar (Synthetic-aperture radar): proprio come un radar, raccolgono le microonde che rimbalzano dal suolo e riescono a ottenere una gran quantità di dati anche di notte e su zone coperte da nuvole, aspetto essenziale in caso di emergenze e in termini di difesa nazionale: “A livello strategico, questo satellite consentirà di avere un quadro informativo costantemente aggiornato dei potenziali fattori di rischio e la tempestiva valutazione della situazione operativa, al fine di supportare il processo decisionale per operare le scelte più opportune – ha commentato Lorenzo Guerini, ministro della Difesa – con questo programma l’industria nazionale spaziale conferma la propria posizione di leadership nello sviluppo dei sistemi ad alta tecnologia”.
Ambiente, agricoltura, emergenze
La tecnologia Sar è un settore in cui l’Italia vanta una delle maggiori expertise. Dall’eco delle onde che rimbalzano al suolo si possono conoscere innanzi tutto la posizione degli oggetti, in senso lato. Parliamo di palazzi, ponti, e del suolo stesso. E con una frequenza di rivisita (il numero di passaggi sulla stessa zona in un dato tempo) sempre più alta, si possono ottenere informazioni sul loro spostamento, nell’ordine dei centimetri o dei millimetri. È un sistema che quindi permette di sapere se un viadotto, o un edificio si sta muovendo in maniera anomala. Ma anche se una frana, su un versante instabile, è in procinto di staccarsi. Ogni immagine è la tessera di un mosaico in evoluzione, il fotogramma di un film, quello del nostro Pianeta e del territorio. Ognuno è parte del gemello digitale che piano piano prende una forma sempre più nitida.
“Il lancio del nuovo satellite della seconda generazione della costellazione di Cosmo-SkyMed dimostra tutta l’ambizione italiana nel campo dell’Osservazione della Terra e la nostra straordinaria competenza nei payload radar (Sar) – ha dichiarato Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale con delega allo spazio – una competenza fatta di grandi capacità industriali (quali Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio) ma anche dal contributo di numerose Pmi nazionali e un ecosistema di soggetti pubblici e privati estremamente dinamico e competitivo.
In passato, il sorvolo dei Cosmo-SkyMed (di prima generazione) sulle aree colpite dal sisma del Centro Italia, ha permesso una prima stima dei danni. I loro dati integrano il servizio di Rapid mapping della Commissione Europea, che rende disponibili in poche ore mappe satellitari di aree colpite da un’emergenza naturale o da crisi umanitarie. È accaduto di recente per l’eruzione vulcanica di La Palma, per la quale Cosmo-SkyMed ha fornito dati e mappe dei movimenti della lava.
Secondo lo stesso principio, si possono tenere d’occhio l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacciai o la desertificazione, in ottica di monitoraggio dei cambiamenti climatici. In base a come le onde elettromagnetiche vengono riflesse, si possono individuare per esempio chiazze di petrolio sversate in mare o monitorarei suoli coltivati per l’agricoltura di precisione e al tempo stesso stimare le necessità di acqua o fertilizzanti, con un beneficio in termini di spreco di risorse e inquinamento.
“Grazie alle due generazioni di satelliti Cosmo-SkyMed riusciamo a migliorare la qualità delle informazioni critiche e rendere più veloce la trasmissione dei dati. I 5 satelliti in orbita, dal 2008 a oggi hanno acquisito 2 milioni di immagini, monitorando 7 miliardi di chilometri quadrati, circa 14 volte l’intera area del pianeta – ha aggiunto Colao – e grazie a Telespazio e Asi i dati Cosmo-SkyMed sono commercializzati in tutto il mondo dalla società e-Geos (joint venture tra Telespazio 80% e Asi 20%)”.
Senza dimenticare che la mole di dati raccolti in orbita diventano ogni anno merce sempre più richiesta, uno dei prodotti principali nell’economia legata alle attività spaziali: “Questo lancio rappresenta un nuovo successo per l’Italia nello Spazio ed è il risultato d’investimenti e di competenze frutto dello sforzo comune di istituzioni, comunità scientifica e industria. In prima fila c’è Leonardo, con Thales Alenia Space e Telespazio, alla guida di una vasta rete di piccole e medie imprese – ha dichiarato Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo – la visione lungimirante e di sistema che ha ispirato Cosmo-SkyMed è la stessa che ci deve guidare oggi nell’affrontare, come Paese, le sfide della New space economy e trasformarle in opportunità per la ripresa: Leonardo è pronta a fare la sua parte”.