Nelle Alpi le temperature stanno crescendo a una velocità doppia rispetto alla media globale e a causa del riscaldamento globale i ghiacciai si stanno riducendo ad un ritmo inimmaginabile anche dagli esperti, più di 200 sono già scomparsi da fine Ottocento. A fine luglio, lo zero termico è stato registrato da MeteoSvizzera sulle Alpi svizzere a 5184 metri. Un dato senza precedenti. A partire dal 1990 circa, anche il valore medio annuale ha iniziato a salire. “La norma 1991-2020 della quota media annuale dell’isoterma di zero gradi ammonta a 2600 m”, specifica a tal proposito MeteoSvizzera. Con riferimento specifico alla stagione estiva, a Payerne si sta rilevando un incremento di circa 90 metri ogni 10 anni.
A riportare l’attenzione su questa emergenza è Legambiente, che il 17 agosto ripropone il viaggio in alto quota per testimoniare la drammatica situazione dei nostri ghiacciai nell’ambito di ChangeChimateChange. A poco più di un mese dalla tragedia della Marmolada, parte la Carovana dei Ghiacciai, la campagna itinerante che ha come partnership scientifico il Comitato Glaciologico Italiano. Giunta alla terza edizione, durerà dal 17 agosto al 3 settembre e avrà tre tappe. L’obiettivo: monitorare lo stato di salute di una decina di ghiacciai alpini, di questi gran parte già sotto la lente d’ingrandimento dell’edizione 2020 della campagna. Si partirà dai ghiacciai del Monte Bianco del Miage e Pré de Bar in Valle D’Aosta, dal 17 al 19 agosto, proseguendo poi con i ghiacciai del Monte Rosa di Indren (Piemonte) dal 20 al 22 agosto e ancora l’himalayano ghiacciaio dei Forni (Lombardia), dal 23 al 26 agosto; il ghiacciaio della Marmolada (Veneto -Trentino) dal 27 al 31 agosto e per finire con il ghiacciaio del Montasio (Friuli-Venezia Giulia) dal 1° al 3 settembre.
“I dati scientifici indicano che il riscaldamento climatico sta producendo effetti ambientali sempre più rapidi ed evidenti nelle Alpi – dichiara Marco Giardino, vicepresidente del Comitato Glaciologico Italiano – A soli 2 anni di distanza dalla prima edizione della Carovana, potremo verificare direttamente gli impressionanti cambiamenti nel frattempo avvenuti su alcuni ghiacciai-campione; il confronto con i preziosi dati storici che il Comitato Glaciologico Italiano raccoglie dal 1914 nelle campagne glaciologiche annuali ci permetterà di comprendere le modalità del cambiamento e di valutare quali siano le possibilità di risposta, in termini di mitigazione e adattamento”.
In ogni tappa monitoraggi, escursioni, conferenze stampa, momenti di arte e musica dedicati ai ghiacciai, per riflettere su un futuro sostenibile delle nostre montagne e del pianeta, spingendo decisori politici verso scelte lungimiranti e le persone verso stili di vita più sobri. Ad essere coinvolti nella campagna testimonial d’eccezione come Enrico Camanni (scrittore, giornalista e alpinista), Steve Della Casa (critico cinematografico e direttore artistico), Tessa Gelisio (conduttrice televisiva, blogger e imprenditrice), Martin Mayes (musicista), Nives Meroi e Romano Benet (alpinisti) e Isabella Morlini (tre volte campionessa mondiale di racchette da neve).
Spiega Giorgio Zampetti, direttore nazionale Legambiente: “Dopo il dramma della Marmolada torniamo a richiamare l’attenzione sull’emergenza climatica, ormai inarrestabile, che compromette lo stato di salute di tutto il nostro arco alpino. Incendi, siccità, ondate di calore, eventi estremi sempre più frequenti, temperature record: non c’è più tempo per le nostre montagne, che ci lanciano un Sos forte e chiaro. Con la terza edizione di Carovana dei ghiacciai vogliamo tornare a fornire dati ed elementi concreti per chiedere al governo italiano di spingere l’acceleratore per arrivare a emissioni di gas a effetto serra nette pari a zero nel 2040, in coerenza con l’Accordo di Parigi (COP 21), e di dotarsi di un Piano di adattamento al clima per tutelare i territori e le comunità. A partire dalle aree più colpite, come le Alpi”.
“Un viaggio di tre settimane – aggiunge Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e coordinatrice della campagna – per raccontare in tempo reale non di un futuro probabile, ma della crisi climatica che oggi viviamo, di cui la montagna è la sentinella principale. L’impensle emorragia dei ghiacciai a cui assistiamo non è che una spia, infatti, di fenomeni che si stanno verificando su scala molto più vasta e che richiedono soluzioni coraggiose. La decisione di ritornare su molti dei ghiacciai visitati due anni fa non è casuale: abbiamo seri motivi per credere che la situazione sia peggiorata al di là di ogni razionale previsione”.
Le tappe
Valle D’Aosta, la prima tappa: Il viaggio di Carovana dei Ghiacciai 2022 parte dai Ghiacciai del Miage e Pré de Bar (Monte Bianco), rispettivamente mercoledì 17 e giovedì 18 agosto. Due giornate dedicate all’escursione e osservazione delle morfologie glaciali e delle recenti variazioni ambientali, ma anche a riflessioni su cambiamenti climatici e bisogni di adattamento; nella prima giornata a cura di Walter Alberto, Marco Giardino (Comitato Glaciologico Italiano) e Edoardo Cremonese (Arpa Valle d’Aosta) e nella seconda giornata a cura di Philip Deline ed Elena Motta, Comitato Glaciologico Italiano. A seguire il solenne saluto al ghiacciaio, omaggio alla bellezza e al silenzioso lavoro e prezioso servizio che questi svolgono, nella prima giornata con l’autore Enrico Camanni e nella seconda con Valerio Zanchetti, suonatore di cornamusa. La tappa si concluderà venerdì 19 agosto con la conferenza stampa ad Aosta.