È arrivato l’11 settembre. Il giorno dopo il gran finale del Jova Beach Party. Al campo volo di Bresso, a pochi chilometri da Milano, non c’è il mare, ma una marea di persone. È l’ultimo concerto di questa avventura estiva, quasi non ci crediamo. Sembrava potesse non finire mai. E invece si chiude la nostra estate in treno, in spiaggia, coi pc e i microfono sotto al sole cocente. Un’estate di lavoro e di canzoni, di interviste e di token, di vignette e di amicizia. Perché alla fine siamo pure stati fortunati a trovarci e a condividere, (quasi) sempre col sorriso, un’estate così. Non era per nulla scontato, pensa Fra, mentre googla di lupi e di archetipi.
Sassa, con la sua perseveranza, è riuscita a portare a casa anche una foto di tutta la redazione con il comandante Jova. Dopo un’intera estate alla sua festa non avrebbe mai accettato un no come risposta. Allora facciamo uan breve gita nel back stage. Dalla sua tenda indiana esce Lorenzo nei suoi vestiti da pirata. È affabile, ma schiva le domande e parla di giri in bici e lupi (quelli googlati di cui sopra). Charlie ha già voltato pagina, mentre prepara una playlist per la sua festa di arrivederci. La Spagna la aspetta e lei non vede l’ora di uscire dalla sua comfort zone e mettersi in gioco. Come Nic, ma decisamente su un altro campo, per dissipare ogni dubbio che annebbia la testa e chiude lo stomaco.
Abbiamo spuntato la lista delle ultime cose. Le ultime interviste tra la gente. Gli ultimi token chiesti da Libera con gran faccia tosta. L’ultimo fumettista, Davide Gianfelice, e il suo consiglio di non sprecare risorse energetiche e alimentari. L’ultima giovaatutti clip. L’ultimo “no, per ricaricare il telefono deve andare lì”. L’ultimo “Ciao ragassi!”. L’ultima birra e si torna in hotel. L’ultima colazione prima del treno, sempre troppo presto. Le parole sono poche, anche perché fa strano pensare che il prossimo weekend saremo liberi. I saluti frettolosi, perché ci rivediamo, no? E allora ciao bimbi sperduti, e grazie. Non sarebbe stato lo stesso senza di voi.