“Vorrei vivere in un film di Wes Anderson. Inquadrature simmetriche e poi partono i Kinks”. Come canta Niccolò Contessa sul lungomare di Viareggio l’albergo alla Grand Budapest Hotel c’è (in un crossover con Shining), ma il sottofondo musicale è sempre lui, Jova, anche lontano dal palco, anche sotto il cielo nero che fa la voce grossa e minaccia tempesta, ci illude di poter lavorare tra specchi sui soffitti e carta da parati, per poi rivelarsi solo pioggia leggera e farci correre in spiaggia.
Al binario Giada e Charlie si corrono incontro. A rallenty, ovviamente. Che sorpresa ritrovare la principessina urban, l’avevamo salutata con un addio quasi commosso, invece è di nuovo qui con i suoi mille cambi d’abito, il cuoricino nero disegnato con la matita sullo zigomo destro e l’azzurro ormai scolorito dei capelli trasformato in un fucsia sgargiante.
Anche Sofi ha due ciocche blu sui capelli neri, come la sua squadra del cuore, l’Inter della sua Milano. Si è diplomata quest’anno e scrive, anche in inglese e spagnolo, come se l’italiano non fosse abbastanza. Scrive per passione e per mestiere, nonostante sua mamma le abbia assicurato un futuro da fame a inseguire questo sogno. Allora si rifugia nel fantasy, tra magie e incantesimi che la allontanano da quella realtà che a volte si fa pesante. Marco no, il fantasy non fa per lui. Ama la prosa, qualche rara poesia, e i suoi testi preferiti sono quasi tutti di autori che non stima. Il potere della sorpresa di trovare, nelle parole di qualcun altro, le proprie emozioni descritte meglio di come faremmo noi stessi.
Fra ce l’ha con chi sottovaluta il disegno. Gli schizzi veloci non hanno senso, né per chi li fa, né per chi li commissiona. Svalutano il lavoro di tutta una categoria. “Si parla tanto di Stem, e giustamente. Ma quando arriverà il momento di dare il giusto peso anche alle professioni artistiche, alle materie umanistiche, alla cultura?”, si chiede Marco. E mentre Charlie cerca una quadra, pensa a quel libro di illustrazioni che vuole regalare a una persona speciale, talmente bello che quasi vorrebbe tenerlo per sé. Anche se a giudicare dal rosso del biglietto, sarà un regalo che rivedrà spesso.
Ormai manca solo la dodicesima fatica. Come novelli Ercole facciamo tesoro dei consigli raccolti in queste tappe – dal non sprecare del fumettista Pera Toons alla tradizione che deve abbracciare la salvaguardia del Pianeta di Michelangelo Francesconi, maestro costruttore di carri di carnevale di Viareggio – e ci prepariamo per l’ultima sfida. Bresso, ci vediamo sabato.