“Ho appena pianto, dammi della nutella vegana”. Giada, la principessina urban che ama le comodità ma fa la dura, si è commossa sentendo Nicholas suonare la chitarra. A essere onesti, ci siamo commosse un po’ tutte, sedute nel ristorante vuoto, le sedie impilate, il proprietario dietro la cassa a ultimare i conti. Lui mette a disposizione gli strumenti per i musicisti (e non) di passaggio e, anche se siamo appena rientrate dal Jova Beach Party a Barletta e ormai è tardi, non ha saputo dirci di no. E si è goduto lo spettacolo.
Nessuna matita, nessun fumetto questa volta. Solo una chitarra, la sua voce, i suoi testi. Nicholas ha tirato fuori un’altra arte in cui è portato. Il pulcino non saprà nuotare ancora (e le onde non gli hanno nemmeno permesso di esercitarsi a sto giro) ma ormai si mostra in tutte le sue delicatissime sfaccettature. E insieme a ogni corda, tocca qualcosa dentro ognuna di noi. Le storie d’amore che stanno finendo, quelle appena iniziate, quelle di cui si è avuto il coraggio solo di immaginarle.
Il mood è diverso da quello del concerto, ma non manca la complicità che ormai si è creata nella nostra piccola famiglia di bimbi sperduti, nella quale mi atteggio come fossi una magica Trilli, ma forse sono solo Peter Pan. Alice nel suo vestito bianco nuovo e con la frangia sistemata dalla spazzola tonda che porta sempre con sé si gode la “canzone più sexy del mondo”, a detta sua, con Biagio Antonacci sul palco insieme a Jova. Fashion – un nome, una garanzia – con il suo kaftano di pizzo nero sembra molto più matura dei suoi 19 anni scarsi, mentre con un bicchiere di the freddo in mano non vuole perdere nessun dettaglio di quello che le succede intorno. Con lo sguardo cerca Charlie, che ha lasciato a domani i tagli più morbidi delle interviste e le decisioni sulle città del suo futuro. Adesso si balla e basta.
Come al solito abbiamo anche fatto scorta di consigli green. Dal “mangiare la metà, camminare il doppio” di Giorgio Pontrelli, uno dei disegnatori di Dylan Dog, al “patto generazionale tra giovani e adulti che collaborano insieme per salvare il Pianeta” di Potito Ruggiero, attivista 14enne che ha iniziato il suo percorso ambientalista manifestando da solo sotto il municipio della sua città il 27 settembre 2019. Perché quello che serve per cambiare le cose è energia, è passione, è amore. Noi sperduti diremmo è il brodo che ti conforta nelle sere invernali, ti ristora e ti ricarica per raggiungere l’obiettivo, qualunque esso sia.
E allora che ognuno trovi il suo brodo. Per il resto, ci vediamo a Fermo.