Quando ho immaginato la mia estate a bordo di tanti treni, sapevo che sarebbe successo. Certo non immaginavo che già di ritorno dalla seconda tappa del Jova Beach Party a Marina di Ravenna, lui, il temutissimo sciopero, sarebbe stato lì ad aspettarmi. Avevo anche un treno comodo, alle 9.45. A pranzo sarei stata a casa. E invece sul tabellone delle partenze il numero del binario di ogni treno regionale previsto è stato sostituito pian piano da una sentenza, sempre la stessa: CANCELLATO.

Questo diario avrebbe dovuto parlare di zuppa di cozze, confessioni d’amore e cocktail. Amori finiti, nuovi, desiderati, ricambiati-chissà. E invece Nina era un fascio di nervi perché alle 16 avrebbe dovuto lavorare. Marco aveva un pomeriggio pianificato tra scrivere, studiare e poi uscire. Difficile scegliere a cosa rinunciare. Francesco non ha fatto una piega, ma vuoi la stanchezza per le poche ore di sonno, vuoi un po’ la seccatura delle 4 ore di attesa, ha perso la voglia di fare la sua imitazione di Jovanotti. Che ci ha comunque accompagnato per due giorni e allora grazie Fra per aver smesso.

Libera (Lorenzo, ma qui i soprannomi valgono più di qualsiasi registrazione all’anagrafe) doveva vedere la ragazza e si è fatto venire a prendere da lei. L’amore ha risolto il suo disservizio. E mentre Nicholas ha trovato un passaggio per Milano, a noi non è rimasto che affidarci al caso e salire, dopo ore di ricerche, sul pulmino di Andrea, un tassinaro un po’ mitomane che però ci ha salvato portandoci se non a casa, almeno a Bologna.

Che disagio. Ma lo sciopero è un diritto e manifestare è giusto. “Fatelo anche per l’ambiente”, ci ha consigliato di cuore Fumettibrutti, fumettista e attivista qual è, quando è venuta a trovarci nella nostra redazione sulla spiaggia. “È un gesto concreto che può fare la differenza”. Mentre Andrea Butera, che forse conoscerete meglio come Alfredo di Summertime su Netflix, a soli 16 ha un suo metodo per mantenere pulito il Pianeta: “Trattatelo come fareste col vostro salotto. Sicuro non lo vorreste pieno di plastica e rifiuti”. No, anzi. In tanti lo vogliono così pulito e accogliente che – rispettando le regole base dell’igiene – quando vedono un rifiuto in giro, lo raccolgono e lo buttano, anche se non è loro.

Il viaggio nei vostri gesti che salvano il mondo continua, martedì già si riparte. Salutiamo il mare per l’unica tappa montana, a Gressan, Aosta. Ci vediamo lì.