Il fiume culla, smuove, accarezza e dà un senso di pace. Il fiume Tagliamento è selvaggio, circondato da canneti popolati da uccelli di ogni specie che si possono scorgere a occhio nudo da una riva o sopra una barca. La laguna che tiene stretti il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, un paesaggio che abbraccia fiume, mare e terra, è un luogo remoto e onirico. “La quiete magica di questo paesaggio che si libra tra cielo e mare e dove il tempo scorre lento e il ritmo della vita è rimasto quello di tanti anni fa”, la descriveva lo scrittore Ernest Hemingway, molto legato a Venezia e innamorato di questa zona lagunare che lui definiva “la piccola Florida”. Un viaggio nel tempo tra i fiumi della laguna, fra le barche e pescatori, tra i vecchi casoni da pesca di Marano Lagunare ormai in pensione e i bilancioni con grosse reti che ancora tirano su branzini e pesce di fiume per un fritto misto come si deve.
La città più comoda come base per visitare questa zona è Lignano Sabbiadoro, da dove partono quasi tutte le escursioni in motonave o i tour in bicicletta, con una presenza spropositata di hotel, residence e b&b per tutte le tasche. Ma per vivere un’esperienza autentica, rifugiandosi nella pace circondati dalla natura, bisogna spostarsi nella zona dei campeggi sul mare a Lignano Riviera oppure scegliere le case galleggianti per dormire direttamente sul fiume. Una vacanza lenta e bucolica, un ritorno alla natura che negli ultimi due anni, dopo la pandemia, sta affascinando sempre più i turisti proponendo anche villaggi sostenibili.
Lasciato alle spalle uno degli ultimi grandi canneti d’Italia, in lontananza spuntano placidi i casoni di Marano Lagunare, una volta utilizzati come rifugio per i pescatori durante le tempeste in mare, per evitare i fulmini. Oggi se ne contano una quarantina e la loro funzione è cambiata. Sono strutture realizzate in legno e canna palustre – diversi dai casoni di Grado, che invece sono costruiti anche in cemento – con al centro un focolare in mattoni (foghèr) e sulla parete di fronte all’ingresso un paio di letti per consentire ai pescatori di trascorrere qualche giorno lontano da casa. “I casoni si tramandano di padre in figlio, ma l’impegno e i costi per la manutenzione di queste strutture sono impegnativi”, racconta Adriano Zentilin, il capitano della motonave Saturno da Geremia che porta i turisti alla scoperta della laguna. “I casoni fanno parte della comunità di Marano e sono ancora dei pescatori: non si possono comprare né vendere e affittare, soltanto tramandare”, spiega Adriano.
Una volta la funzione era la pesca, oggi qui si organizzano feste e pranzi in famiglia. “A Marano sono rimasti una quarantina di pescatori professionisti, purtroppo non è facile trovare ragazzi che si appassionino alla pesca: è un mestiere che comporta impegno, fatica e molta dedizione”, spiega il capitano. Nel suo casone, però, dove porta i turisti in cerca di emozioni. Qui il tempo sembra essersi fermato. Ci lavora il figlio Martino, ingegnere navale, mentre l’altro figlio, Alberto, 24 anni, dopo aver seguito un corso di specializzazione nel turismo in Austria ora affianca il padre sulla motonave. Il terzo figlio, Nicolò, è impegnato sull’altra imbarcazione, la Rosa dei venti, che ogni giorno fa il trasporto da Lignano a Marano e quest’anno ha segnato il record di 38mila passeggeri in tre mesi.
Un affare di famiglia, insomma, che esiste dal 1969, quando lo zio Geremia si inventò una nuova attività estiva: organizzare escursioni in barca per portare i turisti alla scoperta dell’isola delle Conchiglie, isoletta nel cordone litoraneo, con partenza da Lignano, che già negli anni Sessanta in fatto di turismo era molto avanti rispetto ad altri centri di balneazione in Italia. Fra canti e musica dal vivo, racconti di storie e tradizioni del territorio, il viaggio nel cuore della laguna scorre lento e piacevole. Si riscopre un’Italia autentica e un po’ retrò, che sembra piacere molto ai turisti stranieri: “Vengono qui per vedere quanto siamo italiani”, scherza il capitano, che anche dopo anni di crociere e gite in motonave brucia ancora di passione per il suo lavoro.
Dal fascino dei vecchi casoni è nato il villaggio vacanze Marina Azzurra resort, che dà la possibilità ai suoi ospiti di alloggiare nelle houseboat sul fiume Tagliamento: casette colorate a due piani, ispirate ai villaggi galleggianti del Nord Europa e del Canada. Sono 89 casette, disponibili da maggio a settembre, che vengono poi rimosse in autunno. Un progetto ambizioso voluto dal presidente di Europa tourist group con il sogno di realizzare qualcosa di nuovo e innovativo. Immerse nel silenzio della natura, le casette sono molto gettonate dalle famiglie straniere in vacanza con bambini (per la maggior parte tedeschi, austriaci e olandesi), ma anche per chi viaggia con i cani, visto lo spazio verde circostante, e meta ideale per una vacanza romantica. Il villaggio si veste d’oro all’ora del tramonto rendendo l’atmosfera ancora più suggestiva, quando il sole scivola dietro agli alberi e il colore verde smeraldo del fiume si mischia con una tonalità di arancione. Un signore sul terrazzo della sua houseboat posiziona la canna da pesca e tenta la fortuna, gli fa compagnia il cane che ormai si è abituato al movimento leggero dell’acqua.
Oltre alle casette collocate sul fiume, per chi soffre il mal di mare c’è la possibilità di alloggiare in quelle sulla laguna, ormeggiate lungo una darsena interna, oppure nei bungalow in giardino. Attraccata c’è anche la nave-ristorante Emerald River, che serve colazioni, aperitivi e cene. Un giorno a settimana la motonave accende i motori e accompagna i turisti alla scoperta del fiume Tagliamento, il re dei fiumi alpini, definito così perché è uno dei pochi in Europa a conservare l’originaria morfologia a canali intrecciati, l’ultimo corridoio fluviale morfologicamente intatto delle Alpi Carniche. Parte la musica a bordo e fra uno spritz e un calice di prosecco l’atmosfera si fa allegra e rilassata. Nel villaggio si possono noleggiare biciclette, anche elettriche, per esplorare la zona su due ruote, un’alternativa sempre più apprezzata dai turisti. Nei dintorni ci sono oltre 30 chilometri di piste ciclabili che coprono il lungomare di Lignano e la pineta, oltre ai sentieri che permettono di esplorare la laguna come ad esempio quello che porta alla riserva naturale Valle Canal Novo.
La grossa rete a bilancia sale e raccoglie quello che il fiume Stella gli dona, mentre i turisti curiosi riprendono la scena con gli occhi pieni di aspettativa che sia un bottino fortunato. Alla Bilancia di Bepi si mangia in un vecchio casone nella riserva naturale Foci del fiume Stella, mentre si assiste direttamente alla pesca del giorno: agli ospiti viene cucinato in parte quello che viene raccolto dal fiume in parte piatti di pesce tipici di questa zona, come gli gnocchi di patate con sugo di boreto (brodo di pesce), le linguine al granchio, il fritto e le polpette di pesce. Bepi, il nonno del proprietario della bilancia, era amico di Ernest Hemingway, come testimoniano le foto amarcord appese alle pareti, che in questa zona si ispirò per scrivere il libro Di là dal fiume e tra gli alberi.
Lignano di giorno attira sui suoi lidi migliaia di vacanzieri per le spiagge dorate e il mare limpido, acqua bassa e calma, meta prediletta per le famiglie con bambini che fra i giochi in spiaggia e l’animazione non si annoiano. C’è anche una forte attenzione nei confronti dei turisti che viaggiano con i cani per la presenza di lidi attrezzati per gli animali: ombrelloni e sdraio recintati per consentire al cane di stare libero accanto ai suoi proprietari, area giochi e agility, docce, animazione, veterinario in spiaggia e addirittura un chiosco che prepara un gelato speciale per loro. Pioniera di questa iniziativa è stata la spiaggia di Pluto a Bibione, poi seguita dalla spiaggia di Duke, Doggy Beach, Sunny pet e Bau beach a Lignano.
Al tramonto il lungomare brulica di coppie che passeggiano a braccetto, cani nei cestelli delle biciclette che guardano il mare con aria nostalgica, gruppi di amici che si fermano a fare l’aperitivo nei chioschi in spiaggia e turisti che fotografano i due fari dalla passerella di legno. Di sera il flusso si concentra fra le vie del centro, fra negozi aperti fino a tardi, ristoranti e locali con musica alta che servono drink futuristici, sale giochi luminose che fanno scintillare gli occhi dei bambini quando ci passano davanti. Partendo da Lignano, in un’oretta di tragitto in macchina, si raggiungono le città più belle del Friuli-Venezia Giulia: a partire da Trieste, gioiello di questa regione, ma anche Udine con la scenografica piazza della Libertà e il castello.
Un tuffo nella storia romana ad Aquileia, dove ammirare mosaici preziosi, resti della domus di Tito Macro e del foro, il mosaico e la cripta della basilica di Santa Maria Assunta, oppure a Palmanova, città fortezza del 1500, curiosa per la pianta a forma di stella a nove punte. Da qui si può scendere verso Grado, sospesa sulla laguna e con le sue spiagge dorate. Dal lato Veneto, invece, oltre a una gita a Venezia che è la regina delle città turistiche e la più amata dai visitatori di tutto il mondo, merita una visita Bibione con le sue spiagge immense, Portogruaro piccola città famosa per il campanile pendente e per lo scorcio molto romantico dei Molini di Sant’Andrea e infine Caorle per le sue case colorate che ricordano Burano.