Dopo lo stop forzato del 2020, DiscoverEu torna a progettare il futuro per le ragazze e i ragazzi che abbiano compiuto 18 anni a cavallo del biennio 2020-2021. Lo fa ovviamente con un raddoppio dei pass a disposizione, che da 30mila diventano 60mila. E ovviamente dando l’opportunità di scoprire i paesi dell’Unione in treno appunto anche a chi abbia raggiunto la maggiore età nel pieno della pandemia da Sars-CoV-2, cioè nell’annus horribilis dell’esplosione del Covid-19 in cui non si è tenuto alcun bando.

Nei giorni scorsi la commissaria Ue per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel, ha illustrato al Parlamento europeo gli aggiornamenti sul programma. Non solo un numero di pass raddoppiato ma anche i tempi: le selezioni dei beneficiari partiranno a ottobre e consentiranno la programmazione dei viaggi a partire da marzo 2022 e per un anno. Insomma, si potrà concretamente salire in carrozza fra un anno esatto. I pass ferroviari possono avere validità differenziata: da un solo giorno fino a un massimo di trenta e consentiranno di muoversi in solitaria oppure in un gruppo composto al massimo da cinque persone. Ovviamente non per forza connazionali: l’obiettivo è proprio scoprire le altre culture europee e lavorare su un sentimento di cittadinanza continentale sulla falsa riga di quel che ha rappresentato l’Erasmus per lo studio universitario.

Non è infatti un caso che, sempre a partire dal prossimo anno, il programma DiscoverEu sarà integrato nel programma di studio all’estero Erasmus+, e dunque amplierà il proprio bacino anche ai ragazzi provenienti da paesi extra-Ue. Dal programma pescherà anche i fondi per proseguire nei prossimi anni: il progetto iniziale prevedeva finanziamenti fino al 2027, l’integrazione sotto l’ombrello dell’Erasmus gli darà probabilmente ulteriore prospettiva. DiscoverEu, nato nel 2018, si basa sull’idea di concedere dei pass Interrail – da poco smaterializzati, come avevamo raccontato – ai giovani che compiono 18 anni, dopo una semplice candidatura in cui devono esporre itinerario (deve includere almeno un altro paese membro della Ue oltre a quello di residenza), compagnia e durata del viaggio. Ogni paese riceverà un numero di pass gratuiti in proporzione alla popolazione. E ovviamente, considerando che anche fra qualche mese saremo alle prese con l’epidemia, ai viaggiatori verrà offerta l’opportunità di prenotare in modo flessibile e un’assicurazione che copra eventuali spese aggiuntive.

L’Unione spingerà i partecipanti a scegliere destinazioni meno note dei 27 paesi membri, magari in aree un po’ meno battute, e li coinvolgerà in una serie di incontri pre-partenza e attività nelle diverse tappe che affronteranno. Insomma, il progetto si lancia ben al di là del semplice biglietto gratuito per il treno: un modo, inquadrato nel 2022 post-pandemico, per aiutare il comparto culturale e turistico dall’impatto della pandemia, aprendo nuovi percorsi. La candidatura a DiscoverEu – nato nel 2014 da una petizione e una campagna popolare – è in fondo poco più che simbolica: prevede la risposta a sei domande sulla storia e la cultura europee, che poi verranno analizzate da una commissione, individuando i vincitori fra chi avrà fornito le ragioni più convincenti per il proprio viaggio e le risposte più circostanziate.

L’iniziativa è infatti fortemente ambita. Nel biennio 2018-2019 i candidati dei quattro bandi, per un totale di 70mila pass disponibili, sono stati 350mila, il 59% dei quali studenti all’ultimo anno delle scuole superiori. L’Italia è stato uno dei paesi più attivi: quasi 10mila le richieste arrivate nel corso di quelle edizioni, per circa 3mila pass assegnati. A proposito: i beneficiari selezionati a partire dal novembre 2019 potranno usare i pass fino al prossimo 31 agosto. Chi vive sulle isole e o in aree remote del continente potrà anche utilizzare i biglietti per prendere un traghetto o, in casi eccezionali, un volo aereo per raggiungere la stazione ferroviaria di partenza.

“L’annuncio della commissaria Ue per la cultura Mariya Gabriel sul rilancio da parte dell’Unione Europea del programma DiscoverEu rappresenta un’iniezione di fiducia importante per la ripartenza di un virtuoso progetto di mobilità che punta all’inclusione e al sostegno della cultura tra i giovani, viaggiando in treno alla scoperta dell’Europa – ha affermspiegatoato l’ad di Ferrovie dello Stato,  Gianfranco Battisti – fermo restando che, a seconda dell’evoluzione degli scenari dettati dal Covid-19, la sicurezza sanitaria sarà il punto di partenza del progetto della Commissione Europea, la possibilità di tornare a valorizzare l’aspetto educativo del viaggio per le nuove generazioni potrebbe dare nuova forza al settore della cultura, duramente colpito, rafforzando sia le piccole che le grandi istituzioni culturali su tutto il territorio europeo”.