L’iris è un genere di piante che comprende più di 300 specie differenti, molte delle quali sono degli ibridi naturali, tutte appartenenti alla famiglia delle iridacee. Le origini di queste piante bulbose o rizomatose sono da ricercare nel continente asiatico, mentre gli arabi ne hanno permesso l’arrivo nel Mediterraneo. L’iris è disponibile in tanti colori differenti, con fiori che possono essere viola (pseudopumila, sibirica), blu (reticulata), bianchi (japonica, florentina), bianchi e viola (marsica), rosa (laevigata), lilla (pallida), arancioni (germanica orange) o gialli (pseudacorus, una specie che cresce spontaneamente in aree acquitrinose). Il periodo di fioritura dell’iris cambia a seconda delle varietà: alcune fioriscono all’inizio della primavera, mentre altre in autunno, ma di solito per periodi che non superano un paio di settimane. I fiori dell’iris sono contraddistinti dai petali interni orientati verso l’alto e quelli esterni che, invece, pendono verso il basso. Nel linguaggio dei fiori, regalando un iris trasmettiamo un messaggio che ha un significato di positività e speranza.
L’esposizione ideale per l’iris
La pianta è piuttosto versatile, giacché gradisce l’esposizione in pieno sole, ma tollera altrettanto senza problemi la penombra. Alcune specie non temono in modo particolare i climi rigidi: l’iris sibirica e germanica, ad esempio, sono particolarmente rustici. Nel caso delle varietà esotiche, invece, le temperature minime al di sotto dei 10 gradi rappresentano un problema. Per queste specie di iris, in tante aree del nostro paese si impone l’esigenza della coltivazione in vaso. Ricordiamoci di sistemare il contenitore in un luogo privo di correnti d’aria e che offra una buona esposizione alla luce solare.
Il terreno adatto per l’iris
Per offrire delle condizioni ideali per la crescita della pianta, dobbiamo scegliere un terreno caratterizzato da una buona capacità di drenaggio. Solo in questo modo possiamo scongiurare che vi sia del ristagno idrico che possa causare l’attacco del bulbo o del rizoma da parte delle muffe. L’iris si adatta a crescere anche nei terreni poveri, a patto che abbiano un substrato leggero. Se fosse necessario, per incrementare la capacità drenante del terreno, potremmo aggiungere della sabbia o dell’argilla espansa (soprattutto nel caso di coltivazione in vaso).
L’iris: come e quando piantarlo
Le specie rizomatose di iris vanno messe in terra attorno alla seconda metà di giugno, tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, avendo l’accortezza di interrare il rizoma appena sotto il livello del terreno. Se posizioniamo i rizomi troppo in profondità, il rischio è che non fioriscano e possano essere più soggetti al marciume. Nel caso dei bulbi, invece, ricordiamoci di piantarli verso la fine di settembre: in questo caso, dobbiamo interrarli alla profondità di circa una decina di centimetri.
L’innaffiatura e la concimazione dell’iris
A prescindere dalle esigenze specifiche di ogni singola specie, teniamo presente che bulbi e rizomi non sono particolarmente amanti dei ristagni idrici. Per evitare che l’iris possa essere colpito dalla muffa, non eccediamo nella quantità di acqua e, soprattutto, attendiamo sempre che il terreno sia ben asciutto tra un’annaffiatura e la seguente. Alcune specie esotiche di iris possono avere esigenze di irrigazione più contenute in ragione delle condizioni climatiche piuttosto aride di origine. Per quanto riguarda la concimazione, possiamo ricorrere al fertilizzante liquido da aggiungere all’acqua di irrigazione: possiamo darlo una volta al mese, solo durante la stagione vegetativa.
La riproduzione dell’iris
A seconda delle specie di iris, bulbose o rizomatose, possiamo propagare la pianta tramite la separazione dei bulbilli o, rispettivamente, la suddivisione del rizoma. Nel caso in cui non ricoverassimo i bulbi durante l’inverno, lasciandoli nel terreno, ricordiamoci di verificare se siano presenti dei bulbilli attorno ai bulbi madre. Qualora ci fossero, rimuoviamoli con cura: in questo modo, ogni singolo bulbo potrà svilupparsi con maggior vigore.
La potatura dell’iris
Questa pianta non richiede degli specifici interventi di potatura. Per evitare però che l’iris possa risentire dell’attacco da parte di parassiti, non dimentichiamoci di rimuovere subito le foglie o i fiori che fossero danneggiati o comunque disseccati.
I rischi per l’iris
Diverse varietà bulbose e rizomatose dell’iris possono essere colpite dalla mosca dei bulbi, che si nutre di questa parte della pianta. La cetoniella, invece, può divorarne i fiori. L’iris può soffrire anche del cosiddetto marciume molle, una malattia causata da un batterio che causa lo spappolamento di foglie e rizomi. La pianta può essere colpita anche da alcune avversità causate dai funghi, come nel caso del marciume asciutto (macchie brune sulle foglie), muffa verde (marciume di bulbi e rizomi ricoverati durante la stagione invernale), ruggine (macchie gialle sulle foglie) e seccume fogliare (macchie scure che diventano buchi). I rimedi consigliati per la cura delle avversità dell’iris sono, a seconda dei casi, un insetticida, un antifungino o un antibatterico.