Colin Farrell, fresco vincitore del Golden Globe come migliore attore per “Gli spiriti dell’isola”, nonché nominato, sia per l’Oscar che verrà assegnato il prossimo 13 marzo, che per il Bafta, il cui esito sarà noto domani, ha sentito il dovere, durante i ringraziamenti di rito, di menzionare un numero di persone largamente superiore alla norma. Ha infatti voluto citare l’intera popolazione di Achill Island e Inis Mor, le due splendide isolette posate di fronte alla costa occidentale dell’Irlanda, tra la contea di Galway e quella di Mayo che hanno, non solo fatto da sfondo alla commedia nera di Martin McDonagh, ma li hanno letteralmente adottati come parte delle loro piccole comunità – rispettivamente 2.500 e 1.200 abitanti per Achill e per la più grande delle Aran. 

“Eravamo semplicemente un’intera, grande famiglia”,  ha spiegato l’attore irlandese durante la cerimonia che si è svolta a Beverly Hills a gennaio – prima di ricordare anche, citandola per nome, Jenny, l’asina coprotagonista dell’opera presentata a Venezia e acclamata dalla critica.

Nel frattempo, il film girato nelle due isole ha fatto incetta di nomination per gli Oscar (9) e per i Bafta (10), i premi assegnati ogni anno dall’accademia cinematografica e televisiva britannica.

Irlanda le isolette da Golden Globe (e forse da Oscar)

“Naturalmente stiamo incrocando le dita per una vittoria – racconta il manager del turismo di Achill, Chris McCarthy, riferendosi agli Academy Award – e prenderemo volentieri una qualunque delle nove nomination. Non siamo schizzinosi”.

Tra giugno e novembre di 2 anni fa, il paesaggio in sé impervio e drammatico di Achill, tra scogliere scoscese, torbiere e spiagge sabbiose è stato trasformato. In particolare Purteen Harbour, normalmente un molo con porticciolo peschereccio regolarmente in attività, è diventato la via principale portuale di quella che doveva essere una piccola comunità isolana marittima irandese della metà degli anni Venti del secolo scorso. Il pub nel quale si svolge gran parte dell’azione del film è invece stato costruito da zero, in cima a scogliere battute dal vento, sulla costa sudoccidentale dell’isola.

McCarthy racconta che l’acclamato regista teatrale nonché autore di opere come In Bruges e Tre manifesti a Ebbing, Missouri volesse che gli attori percepissero “l’atmosfera dell’Atlantico”, tutte le volte che aprivano la porta del locale.”Non avrebero potuto creare tutto questo in studio – sottolinea il dirigente del turismo locale, posando davanti a questo autentico punto panoramico, mentre il vento di febbraio cosparge le rocce di spruzzi d’acqua marina.

L’impiego del suo territorio come set cinematografico ha portato ad Achill un’iniezione di 1.8 milioni di euro. Ora l’isoletta cerca di capitalizzare gli effetti dell’improvvisa fama in termini di arrivi e di presenze turistiche. Ogni volta che una clip del film o un discorso post-premio come quello di Farrell diventano virali, McCarthy e il suo team riscontrano incrementi nelle prenotazioni.

Mick Lynch, proprietario del Lynott’s, il vero pub dell’isola, conferma che gli ospiti “esterni” che riceve hanno già cominciato a chiedere del film. Tra i souvenir che appaiono in bella mostra nel locale, le cesoie “infami”, quelle usate dal personaggio interpretato da Brendan Gleeson, che nel film è l’amico di Colin Farrell, che, improvvisamente, decide di troncare il rapporto senza un apparente motivo.

Lynch spiega che il suo piccolo locale  – una struttura in muratura a secco con tetto di paglia, costruita nel sedicesimo secolo come prigionee – è una versione molto realistica del pub creato per Banshees of Inisherin, questo il titolo originale. “Se potessero parlare, queste mura, quante storie avrebbero da raccontare…”. Durante le riprese, il pub era il retrobottega utiilizzato come punto di riparo dallo stesso Gleeson e da Pat Shortt, che nel film è il gestore del pub.

A Taylor Swift, la celeberrima cantautrice americana che è una grande fan di Banshees, e che ha auspicato che il locale fittizio venga ricostruito per essere visitabile, Lynch garantisce che non c’è bisogno che accada queto. “Basta che venga qui”.

Mick Lynch davanti al suo pub
Mick Lynch davanti al suo pub (afp)

Alan Gielty, manager di Achill Coaches, ha creato un tour su autobus che porta a scoprire le diverse location del film. “Nell’ultimo mese . racconta – un sacco di persone sono venute nell’isola solo per vedere i luoghi che si vedono nel film. Già ora, sta generando molto interesse dall’esterno. E mi aspetto che cresca ancora”.


Madeline Condell, una delle 120 comparse del film, sottolinea che l’isola è già in fermento in attesa degli Oscar. Possiede due asini, che però non appaiono sullo schermo, come Jenny. Secondo lei, ci sarà più di una festa la sera della consegna delle statuette. “C’è quasi l’impressione che anche noi meritiamo un Oscar per la bellezza della zona”, sostiene, “è un posto così incantevole e chiunque lo visiti se ne innamora”.