A poche ore dalla frana nel comune di Casamicciola Terme, sull’Isola di Ischia, avvenuta la notte tra il 25 e il 26 novembre, è stato attivato il Copernicus emergency management service, il servizio dell’Unione europea con satelliti Esa che, grazie al sorvolo dallo spazio, è in grado di dare una prima visione di quanto è accaduto. Nelle prime osservazioni pubblicate è stato individuato il percorso della frana sul versante del monte Epomeo.
L’area evidenziata dai dati satellitari si trova in una delle zone che le mappe di rischio da frana della Regione Campania indicano come R4, cioè il livello più alto (in rosso). Mentre le isoipse così ravvicinate (le linee che indicano la pendenza) sulla cartina, significano che quel punto è tra i più ripidi.
La pioggia record, 126 millimetri di pioggia in sei ore, mai accaduto negli ultimi 20 anni, ha saturato il terreno innescando quella che i geologi chiamano una alluvione di detriti veloci. Il fiume di fango ha travolto tutto ciò che ha incontrato durante la ripida discesa, almeno un’altra parete si è sgretolata, ai piedi di un edificio le cui finestre ora danno sul vuoto, individuata dai tecnici Copernicus sulla mappa. Stando alle carte della Regione, gran parte dell’isola di Ischia (e del comune di Casamicciola Terme) è a forte rischio frane, così come una buona parte del territorio e la popolazione italiana (almeno un milione e 400 mila persone vivono in aree a pericolosità alta o molto alta).
Gli eventi atmosferici resi sempre più violenti dal riscaldamento globale non possono che aggravare l’emergenza, soprattutto in quelle zone nelle quali al rischio di dissesto o alluvione si è aggiunto un elevato consumo di suolo, come ha fatto notare l’Ispra in un tweet, prendendo a esempio proprio l’isola di Ischia.