Sono 18 i nuovi ingressi, da Alba a Deruta passando ad esempio per Parma e Sabaudia. Nel complesso, sono 59 le località che potranno fregiarsi delle Spighe Verdi. La sesta edizione del riconoscimento assegnato dalla Fee, la Foundation for Environmental Education danese presente con le sue sezioni in decine di paesi, fra cui l’Italia. Dove le attività si sono appunto arricchite da qualche anno anche di un premio, ma forse sarebbe meglio chiamarlo percorso, pensato per guidare i comuni rurali a scegliere strategie sostenibili di gestione del territorio imboccando una strada virtuosa che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Le Bandiere Blu della campagna? Forse, anche se in realtà ci sono alcune località che hanno fatto la doppietta, portando a casa sia i vessilli del mare che la Spiga Verde. Proprio come due delle “new entry”, Sabaudia nel Lazio e Roseto Capo Spulico, in Calabria.
Venendo ai numeri, sono cinque i comuni che escono e, appunto, 18 quelli che entrano. Le Spighe Verdi toccano nel complesso 14 regioni. Cresce ad esempio il Piemonte che arriva a ottenere il maggior numero di riconoscimenti con 10 premi: Alba, Bra, Canelli, Centallo, Cherasco, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo e Volpedo. Subito dopo le Marche, con nove località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia, Sirolo. Segue la Toscana con sette località premiate: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Grosseto e Massa Marittima. Con sei comuni seguono la Calabria e la Puglia. Per la Calabria le località insignite del riconoscimento sono Belcastro, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce. Per la Puglia, invece, Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni, Troia. Con cinque località c’è poi il Lazio: nell’elenco si leggono Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri e Sabaudia. La Campania riceve quattro Spighe Verdi: Agropoli, Capaccio Paestum, Massa Lubrense, Positano. Seguono Abruzzo e Umbria con tre ciascuna. Per l’Abruzzo: Gioia dei Marsi; Giulianova, Tortoreto e per l’Umbria Deruta, Montefalco e Todi. Il Veneto vanta due località: Montagnana e Porto Tolle. C’è infine un comune rurale Spiga Verde in Emilia-Romagna (Parma), in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).
Per portare i comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, Fee Italia – forte dell’esperienza ormai trentennale con le ambitissime Bandiere Blu – ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Come si ottiene il riconoscimento? La strada è quella certificata dalla Commissione di valutazione sulla base della certificazione ISO 9001-2015 che include 67 indicatori in 16 macro-aree: si va dall’educazione allo sviluppo sostenibile al corretto uso del suolo passando per la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata e la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio. Ma si valutano anche aspetti più squisitamente turistici e di inclusività come la qualità dell’offerta per i visitatori, la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Sono parametri che possono cambiare di anno in anno, anche in base alla collaborazione con le istituzioni, dal ministero delle Politiche agricole a quello del Turismo fino all’Ispra. Quest’anno ad esempio è stato introdotto tra gli indicatori anche AGRIcoltura100, realizzato da Confagricoltura e Reale Mutua, un parametro che premia le aziende sostenibili.
“Anche quest’anno il programma Spighe Verdi riceve la forte attenzione di numerose località rurali che intendono avviare un percorso verso la sostenibilità – spiega a Repubblica Claudio Mazza, presidente di Fee Italia – perché di un percorso si tratta ed è questa la parte veramente rilevante, oltre il riconoscimento, del marchio di qualità ambientale che chiaramente porta benefici, ma bisogna impegnarsi come comunità per raggiungere lo standard e soprattutto per mantenerlo, essendo il percorso impostato al miglioramento continuo. Ogni anno chiediamo di migliorare le performance. Magari una politica dei piccoli passi ma cose molto concrete che nel tempo determinano il cambiamento. Tanto più che termini come ‘transizione ecologica’, ‘svolta green’, ‘trasformazione ambientale’ stanno diventando consapevolezze acquisite all’interno delle comunità. Si va da piccoli centri a grandi comuni, dal Nord al Sud, tutti con l’ambizione di compiere un cambiamento sempre più necessario”. Un lungo e grande lavoro è stato compiuto negli anni, prima attraverso il programma Bandiera Blu e poi con Spighe Verdi, continua Mazza, un lavoro “di supporto e guida verso quei comuni che a pieno diritto possiamo considerare un’eccellenza italiana nella scelta di politiche di gestione rispettose dell’ambiente, nella stretta e proficua sinergia con agricoltori e imprenditori locali, nella sensibilizzazione della cittadinanza, nella costruzione di percorsi volti alla sostenibilità ambientale a al miglioramento della qualità della vita. La ricetta è portare la comunità, a tutti i livelli, a una crescita culturale sui temi della sostenibilità e fare emergere l’amore per il proprio territorio. Siamo certi che sempre più Spighe Verdi, con i suoi indicatori e la filosofia alla sua base, diventerà uno standard qualitativo di riferimento per i comuni rurali italiani che intendono affrontare e vincere le sfide del prossimo futuro”.
Per i sindaci le Spighe Verdi sono la conferma di un lavoro di lungo periodo: “Sabaudia non è solo città di mare e turismo ma anche terra di agricoltura e sostenibilità – dice Giada Gervasi, prima cittadina della località pontino – sono contenta e orgogliosa che accanto alla Bandiera Blu, conquistata in questo 2021 per il 20esimo anno consecutivo, arriva ora il riconoscimento Spighe Verdi a valorizzare un comparto, quello agricolo, che rappresenta insieme al turistico il motore trainante dell’economia locale. L’assegnazione da parte della Fee certifica di fatto il territorio e le nostre origini, che trovano proprio nell’agricoltura il comune denominatore, valorizza i tanti imprenditori e operatori che quotidianamente credono nella forza produttiva della terra e offre ad amministratori e cittadini lo stimolo a proseguire nella tutela e valorizzazione della propria comunità e delle sue eccellenze, in un percorso volto ad incentivare la sostenibilità, la tutela ambientale e lo sviluppo economico”.
Per Rosanna Mazzia, sindaca di Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, “ricevere questi riconoscimenti ci ripaga di tutti gli sforzi e di tutto il lavoro che svolgiamo ogni giorno al servizio della comunità. Negli ultimi anni Roseto è stata attenzionata dai più importanti osservatori nazionali, entrando a far parte della rete dei Comuni virtuosi, vincendo il Premio nazionale dell’economia civile, conquistando la sua quinta Bandiera Blu consecutiva, due bandiere Eco-School e oggi la sua prima Bandiera Spighe Verdi. Non si arriva a questi risultati per caso”.