È fissata per il 30 giugno l’inaugurazione del Matterhorn Alpine Crossing, la più alta traversata alpina continua in funivia che collegherà il Piccolo Cervino al Plateau Rosa, cioè Italia e Svizzera, e permetterà di andare da Breuil-Cervinia a Zermatt senza bisogno degli sci. Dal giorno dopo, il confine italosvizzero con vista Cervino (o Matterhorn, per chi arriva da Nord) sarà attraversabile in funivia e non soltanto, clima permettendo, con gli sci.
“A Zermatt crediamo nel turismo che è il nostro unico futuro – ha spiegato Franz Julen, il presidente di Zermatt Bergbahnen, la società che gestisce gli impianti del comprensorio svizzero – e la collaborazione con l’Italia fa un passo ulteriore con questo progetto”.
L’idea di un collegamento fra Italia e Svizzera al cospetto del Cervino non è nuova. Se ne parlò seriamente per la prima volta nel 1939, ha ricordato in un evento a Milano presente anche il presidente della Valle d’Aosta Renzo Testolin. Le funivie di Zermatt ci hanno creduto molto, tanto da investire 60 milioni di euro per realizzare un primo tratto fra Trockner Steg e Piccolo Cervino aperto nel 2018, e ulteriori 60 per il nuovo collegamento: 1,6 km in sospensione sopra il ghiacciaio del Teodulo, poiché non sono necessari tralicci per i 363 metri di dislivello. Una esperienza mozzafiato per sciatori e non. L’intenzione però non è aprire a un turismo di massa perché “la natura è il nostro asset principale e va protetta”, ha aggiunto. Anche questo spiega il costo del collegamento che da Zermatt a Breuil-Cervinia andata e ritorno sarà circa di 240 euro. “Fra cento anni si parlerà ancora di questo progetto”, è pronto a scommettere.
Intanto per sottolineare ulteriormente il legame tra Italia e Svizzera è nata l’idea delle prime gare di sci transfrontaliere. Quattro appuntamenti della Coppa del Mondo FIS che si correranno il prossimo novembre, e precisamente l’11 e 12 (due discese libere maschili) e il 18/19 (discese libere femminili). “Quando questa pista sarà conosciuta diventerà un mito” ha assicurato Federico Maquignaz, presidente di Cervino Spa, la società che gestisce gli impianti del versante italiano.
“Il primo luglio, data di apertura ufficiale al pubblico, segna un passaggio epocale”, sottolinea Maquignaz, e non solo perchè di questo collegamento transfrontaliero se ne parlava da anni, ma per quello che comporterà per le destinazioni e per i turisti. Avvicina le località della Valle d’Aosta e del Cantone svizzero del Vallese permettendo a tutti, e non solo agli sciatori, di “conoscere la montagna, capire cosa vuol dire vivere a 3.500 metri e vedere le tre pareti del Cervino, la sud, la est e la nord da vicino, standosene comodamente seduti”, con una tappa al Piccolo Cervino “da dove si possono ammirare 38 vette sopra i 4 mila metri”.
Questo collegamento porterà anche a una stagione più lunga, “la nostra intenzione è stare aperti 11 mesi all’anno, fermandoci solo un mese per la manutenzione”.
Di stagione “unica”, e soprattutto di favorire il turismo in estate, si parla anche in Svizzera. “A Zermatt crediamo fermamente nel turismo, è il nostro futuro – è intervenuto Franz Julen – e crediamo nella collaborazione con l’Italia che adesso, grazie a questo progetto, fa un ulteriore passo avanti”. Nella vita bisogna avere “visioni e sogni e se ci credi un giorno si avverano”.
Proprio come per questa funivia. Basti pensare che “risale al 1939 il primo progetto per ‘legare’ Zermatt e Cervinia – ricorda – . Poi ce ne sono stati altri, ma mai realizzati”. Gli impianti di risalita di Zermatt – che, va ricordato, è uno di quei comuni di montagna elvetici dove si arriva, da valle soltanto in treno, lasciando i veicoli nella stazione base di Täsch, però non hanno mai smesso di crederci, tanto da investire 60 milioni di euro per realizzare nel 2018 la nuova linea sulla tratta fra Trockner Steg e Piccolo Cervino (la vecchia, esistente dal 1979, non è più accessibile al pubblico, e ulteriori 60 per il nuovo collegamento, la Glacier Ride, 1,6 km in sospensione sopra il ghiacciaio del Teodulo, a superare i 363 metri di dislivello.
E tutto nel “rispetto della natura, che è il nostro asset principale, e che va assolutamente protetta: non ci sono tralicci”. Come ha spiegato Julen, il Matterhorn Glacier Ride II, questa nuova funivia trifune collegherà la stazione a monte Matterhorn Glacier Paradise con la stazione a valle Plateau Rosà in Italia, andando a completare il collegamento tra Breuil-Cervinia e Zermatt, offrendo “una enorme opportunità”, sia per avere nuovi ospiti, provenienti da diversi paesi, sia per dipendere meno dall’inverno e “favorire il turismo estivo”.
“La Valle d’Aosta è bellissima in tutte le stagioni ma soprattutto – ha concluso Testolin – quando ci sono lampi che la illuminano in maniera inaspettata, come queste iniziative”.