Incantevole e maestoso, l’albero della Jacaranda sembra essere uscito da una favola. Si tratta di un arbusto elegante e dalla forma slanciata, i cui fiori dalle nuance blu-viola creano dei grappoli violetti spettacolari. Appartenente alla famiglia delle Bignoniaceae, si tratta di una pianta tropicale originaria dell’America centrale e meridionale, dei Caraibi, del Sud Africa, ma ormai è diffusa anche nelle aree dal clima mediterraneo temperato e comprende 49 specie: spesso il nome del genere è usato per indicare la varietà più conosciuta ovvero la Jacaranda mimosifolia, che viene comunemente chiamata Jacaranda blu. L’albero è apprezzato per il suo legno pregiato usato per costruire mobili e parti di pianoforti e chitarre.
Le peculiarità e quando fiorisce
La Jacaranda è una specie semi-sempreverde dal portamento eretto che presenta una chioma densa, folta e allargata il cui diametro in molti esemplari può essere anche pari all’altezza. Di dimensioni medie, cresce in modo rapido, raggiungendo nel giro di pochi anni altezze tra i 10 e i 12 metri. La corteccia dell’albero è liscia e scura e il fogliame verde intenso, sottile e bipennato, simile a quello della mimosa. I fiori presentano una forma a tromba, sono profumati e di colore blu-violetto e concentrati in numerose infiorescenze a grappolo, di lunghezza fino a 6 cm, poste nella parte estrema dei rami. La fioritura spettacolare della Jacaranda avviene due volte l’anno, di solito una più abbondante con la stagione calda e una in autunno. L’arbusto è molto longevo e può raggiungere anche i 200 anni di età.
La pianta è a fogliame caduco, ciò significa che durante la stagione invernale, essendo in riposo vegetativo, perde il fogliame. Durante i primi periodi di caldo i suoi fiori iniziano a fare la loro comparsa: a seconda della zona in cui si trova, la Jacaranda sboccia tra la primavera e l’estate.
La coltivazione
Altro punto di forza della Jacaranda è la sua coltivazione semplice. L’albero è robusto e non troppo esigente: cresce in ogni posizione, ma preferisce ambienti soleggiati e aerati. Piantato tra l’autunno e l’inverno, se posto in un giardino bisogna assicurarsi che abbia la luce solare diretta tra le 6 e le 8 ore al giorno ed è sempre bene coltivarlo in un terreno capace di drenare l’acqua in eccesso. La coltivazione in vaso è possibile, ma è una soluzione un po’ limitante per la pianta.
In questo caso le annaffiature dovranno essere regolari (soprattutto nelle piante più giovani), per mantenere il terreno sempre umido, sia in primavera che in estate, mentre in inverno vanno diminuite nettamente. Se si conserva il vaso in un appartamento, la fioritura è rarissima. Con il passare del tempo, sarà fondamentale spostare l’arbusto in piena terra altrimenti non vivrà molto a lungo.
In merito alla moltiplicazione, questa può avvenire tramite semina, procedimento che può durare mesi. Si parte mettendo i semi in ammollo in acqua tiepida per una notte per poi posizionarli a 2 centimetri di profondità in un terriccio leggero, mantenendolo ben umido. Il vaso va collocato in un luogo illuminato e con una temperatura di 25 gradi: sono necessari all’incirca 20 giorni perché i semi germinino. Solo in autunno si può trasferire la pianta in un vaso più grande ed è bene tenere a mente come per i primi due anni vada collocata in un ambiente protetto e, solo dopo questo periodo, posizionata all’aperto.
Oltre alla moltiplicazione in seme è possibile quella per talea. In questo caso, intorno alla metà autunno è necessario prelevare porzioni apicali di circa 15 cm, inserendole in un mix di torba e perlite per poi coprire il tutto con un sacchetto di plastica. Il terriccio va mantenuto umido, nebulizzandolo di sovente, e posto in una zona luminosa, ma senza i raggi solari diretti. In seguito si può spostare in pieno sole, per poi eseguire il rinvaso in inverno. In primavera si cimeranno i rami più volte.
Cura e consigli per mantenere al meglio la Jacaranda
In generale la Jacaranda non richiede molte attenzioni. Per quanto riguarda le temperature si adatta ai climi caldi e miti, mentre il freddo non è ben tollerato dall’arbusto. Nei luoghi dal clima rigido deve essere coltivata in zone protette oppure in vasi da spostare in ambienti riparati quando le temperature scendono. In autunno e primavera, per favorirne la crescita, è importante occuparsi della sua concimazione, interrando il concime organico maturo alla base della pianta.
Per mantenere rigogliosa la Jacaranda, bisogna tenere in conto alcuni problemi che possono insorgere come per esempio malattie fungine e attacchi di parassiti quali ragnetto rosso, afidi e cocciniglie. Proprio per questo è importante monitorare spesso la pianta, per verificare eventuali infestazioni o malattie e agire tempestivamente ricorrendo a insetticidi e prodotti ad hoc. Quando si annaffia, è fondamentale prestare sempre molta attenzione ai ristagni d’acqua, fonte di danni per le radici. L’arbusto richiede una potatura regolare, soprattutto nei primi 15 anni di vita.