Il mondo ha sempre più bisogno di energia elettrica ed è noto che la produzione da fonti rinnovabili abbiano il grande vantaggio di essere ecologiche ed adatte alla transizione energetica, verso cui l’Europa ed il mondo stanno andando. Ma allo stesso tempo sono fonti energetiche intermittenti, per cui c’è necessità di conservare l’energia prodotta in batterie sempre più capienti ed efficienti. E se la risposta, ancora una volta, venisse dalla natura? Anzi dagli alberi? Questa l’idea di Samuel Bedek, un giovane colombiano di appena 20 anni, che abbiamo incontrato al GItex Global, una delle fiere di tecnologia e startup più grandi del mondo, che si è tenuta a Dubai dal 13 al 17 ottobre.
Dalla linfa una gomma naturale
In uno dei padiglioni dell’Expand North Star – l’evento parallelo del Gitex, esclusivamente dedicato alle startup – abbiamo scovato questa piccola grande idea, di un ventenne e minuto colombiano, con le idee molto chiare: aiutare il mondo a trovare soluzioni sostenibili, partendo proprio dalle comunità più povere del suo paese, la Colombia. “Dal mio paese sono andato a studiare negli Stati Uniti e ho avuto la possibilità di sviluppare quello che pensavo da molto tempo. Lì è nato il prototipo di Elastic Energy, una batteria che può immagazzinare l’energia prodotta da qualsiasi fonte, grazie alla linfa degli alberi”, spiega Bedek. Si, perché è dalla linfa degli alberi che viene prodotto il biopolimero elastico, una gomma naturale, usata per creare energia elastica. “Quando l’energia rinnovabile ha raggiunto un alto livello, viene attivato un motore che girando allunga un elastico di gomma da 100 fino a 1000 metri, convertendo energia elettrica in energia elastica. Dopodiché quando viene richiesta elettricità, il sistema di controllo converte il motore elettrico in generatore di corrente” ci spiega Bedek.
Le piante non vengono danneggiate
La parte interessante del progetto di Elastic Energy, è che l’albero non viene danneggiato, perché è usata la sua linfa per realizzare un sistema di accumulo del tutto green, che ha una durata di 30 anni, senza rompersi, secondo i test che sono stati effettuati sul polimero. “Quello che dobbiamo fare per avere più batterie è una cosa molto ecologica. Piantare più alberi, perché le batterie funzionano proprio grazie alla sua linfa, e non con il litio come le comuni batterie basate su minerali inquinanti”, assicura il giovane Ceo della startup.
L’installazione del prototipo
E non è tutto. Se la destinazione della batteria elastica è per uso domestico, l’intenzione – nobile – di Bedek è di inviare il primo prototipo ad una comunità in Colombia, per l’esattezza ad una famiglia che vive in una casa senza energia elettrica. “Tra due mesi sarà installato un impianto fotovoltaico per dare elettricità a questa famiglia ed in supporto ci sarà la nostra batteria per accumulare l’energia prodotta e poterla usare al bisogno anche di notte”. Il prototipo che sarà testato nel paese di provenienza di Bedek sarà alto un metro e avrà 40 centimetri di diametro ed avrà la capacità di 1 kilowattora.
Obiettivo: 10 mila batterie mensili entro il 2030
In realtà l’esperimento di questo giovane colombiano, non è del tutto nuovo perché negli anni Ottanta, venne creato un sistema simile in Inghilterra, ma i materiali di allora non potevano sopportare una forza elastica così grande, ed allora la batteria implose. “Anche nel mio caso, i primi 29 prototipi che abbiamo costruito sono effettivamente implosi nel mio garage, e solo il 30° ha raggiunto una geometria specifica che gli consente di supportare quella pressione senza implodere. Ora abbiamo brevettato quella tecnologia”.
A partire da giugno 2025 la startup inizierà a produrre 50 batterie al mese, prevedendo di raggiungere le 10 mila unità mensili entro il 2030; la capacità sarà di 3 kilowattora, la stessa quantità di energia che due persone consumano in un’intera casa in un giorno.