L’agapanthus – conosciuto anche come agapanto o “fiore dell’amore” – è una pianta erbacea rizomatosa, che appartiene alla famiglia delle amarillidacee. Le sue origini sono da ricercare nell’area meridionale dell’Africa e, in modo particolare, tra il Mozambico e il Sudafrica. Ad oggi, si conoscono oltre una decina di specie di agapanthus e, tra queste, una delle più famose è probabilmente la campanulatus, con la sua bella fioritura ad ombrello. Esistono numerosissime cultivar di agapanto, che regalano fiori dai colori tenui o vivaci, che spaziano dal bianco fino al blu, passando per il violetto.
Le varietà di agapanthus
Esistono alcune varietà di agapanto che si caratterizzano per avere le foglie caduche ed altre che, invece, presentano un fogliame perenne. Nella prima categoria rientrano, ad esempio, la già citata specie campanulatus, oppure, la inapertus caratterizzata da fiori di colore tra il blu-violaceo. Tra gli agapanthus a foglie perenni troviamo invece la specie africanus, dai fiori di una tonalità blu scuro (talvolta anche bianchi) e la praecox, anch’essa dai fiori di tonalità blu intenso. In linea di massima, le diverse varietà di questa pianta erbacea giungono a completa maturità entro il terzo anno di vita, con un’altezza che può toccare il metro e mezzo.
La coltivazione dell’agapanthus: in vaso o in piena terra?
Date le origini africane di questo particolare genere, ci potremmo domandare se sia preferibile coltivare l’agapanto in Italia in piena terra o solo in vaso. A titolo informativo, teniamo presente che le specie con le foglie caduche sono mediamente rustiche, poiché possono sopportare temperature di un paio di gradi al di sotto dello zero. Esistono comunque delle cultivar che riescono a tollerare anche qualche grado in meno. La coltivazione in piena terra è quindi consigliata solo in quelle aree del nostro paese che possono vantare un clima mite e, in particolare, nelle località che si trovano sui litorali o, comunque, con microclimi favorevoli. In tutte le altre zone, è meglio ricoverare i vasi durante il periodo invernale in un ambiente fresco e luminoso.
Il terreno ideale per coltivare l’agapanthus
L’agapanto predilige un terreno drenante al punto giusto, ma altrettanto ricco: l’ideale è quindi unire della sabbia, torba e terriccio fertile in parti eguali tra di loro. Per assicurare il corretto drenaggio dell’acqua, possiamo aggiungere dei cocci di argilla sul fondo del vaso. Nel caso di coltivazione in piena terra, dobbiamo vangare il terreno e sistemare l’agapanthus a circa 30 centimetri di profondità. Tra una pianta e l’altra, ricordiamoci di tenere 60-70 centimetri di distanza. Se messo a dimora in vaso, ricordiamoci di sistemare l’agapanto a circa 10 centimetri di profondità, scegliendo un contenitore con un diametro compreso tra 20-25 centimetri. A proposito di rinvaso, non dimentichiamoci che le radici vanno sollecitate il meno possibile: sostituiamo quindi il contenitore solo quando la pianta non ha più spazio per crescere.
L’agapanthus e l’esposizione ideale
L’agapanto non gradisce in modo particolare le correnti d’aria e, in genere, nemmeno il vento particolarmente intenso (che potrebbe danneggiare la pianta stessa). L’agapanthus ama però l’esposizione in luoghi luminosi, idealmente a sud-est, in posti che permettano alla pianta di godere del soleggiamento diretto per alcune ore. È però importante evitare di sistemarla in luoghi in cui possa ricevere i raggi del sole nelle ore centrali della giornata.
L’innaffiatura e la concimazione
Dalla messa a dimora fino allo sviluppo dei primi germogli, l’annaffiatura non dev’essere mai eccessiva. Tra la primavera e l’estate, bisogna innaffiare l’agapanthus con una cadenza tale da evitare che il terreno possa inzupparsi troppo e, al contrario, che si possa inaridire. Nel corso dell’autunno e dell’inverno, invece, la pianta va annaffiata solo nel caso di prolungate siccità, giacché entra normalmente in riposo vegetativo. Possiamo concimare l’agapanto con un fertilizzante liquido, che andremo ad aggiungere all’acqua almeno due volte al mese.
Le avversità che colpiscono l’agapanto
L’agapanthus non è una pianta soggetta a particolari avversità. Ricordiamoci però di eliminare i fiori e le foglie secchi, perché potrebbero favorire l’attacco da parte di parassiti. Non sono per contro necessarie delle particolari potature. Prestiamo attenzione al rischio di ristagno idrico nel terreno, perché questo potrebbe favorire del marciume radicale. Infine, durante la stagione primaverile, non dimentichiamoci che i germogli possono attirare le chiocciole e le limacce: nel caso vanno rimosse.