“Quando non hai bisogno di volare, per favore, non farlo”. Inizia così la lettera del Ceo di Wizz Air, József Váradi, ai clienti. 

Colpo di genio di marketing, certo: la lettera continua infatti magnificando la sostenibilità del vettore low cost ungherese, e comunque si tratta di pubblicità.

Tuttavia gli argomenti su cui poggia sono abbastanza solidi da aver fatto meritare a Wizz Air il primo posto tra le compagnie aeree europee secondo il Sustainalytics rating system, che misura quanto una società aderisce ai parametri Esg, cioè relativi ad ambiente (Environment), Società e Governance.

Tra i motivi per cui la scelta di volare Wizz Air è più ecologica – continuaVáradi – ci sono la bassa impronta di CO2 (57,2 grammi per chilometro), il fatto di non volare con aerei semivuoti (cosa peraltro comune alle low cost), ma soprattutto di percorrere solo rotte dirette, senza voli in coincidenza che fanno consumare più carburante per decolli e atterraggi extra. Inoltre, conclude il Ceo, “nessuno dei nostri percorsi prevede un’alternativa al treno diretto inferiore alle quattro ore”.