La fecondazione in vitro potrebbe salvare i marsupiali dall’estinzione. Una potenziale svolta per una serie di specie che registrano, in Australia, un declino delle popolazioni arriva da un esperimento (riuscito) dell’università del Queensland, che ha prodotto il primo embrione di canguro al mondo tramite fecondazione in vitro.“Un risultato rivoluzionario – commenta Andres Gambini, che ha coordinato le attività di ricerca, confluite in una pubblicazione scientifica – che ci lascia in dote preziose informazioni sulla riproduzione dei marsupiali e sul potenziale delle tecnologie di riproduzione assistita per la loro conservazione”.
Nel dettaglio, ricercatori sono riusciti a iniettare con successo un singolo spermatozoo di canguro grigio orientale in un ovulo maturo. Il percorso per arrivare a una nascita è ancora lungo, ma i risultati sono più che promettenti. “Approfittando della sovrabbondanza dei canguri grigi orientali, abbiamo raccolto i loro ovuli e lo sperma per usarli come modello per adattare le tecnologie embrionali già applicate ad animali domestici e umani”, spiega ancora Gambini. Specificando che “l’accesso ai tessuti dei marsupiali è difficile perché sono meno studiati degli animali domestici, nonostante siano iconici e parte integrante della biodiversità australiana”.
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Le prossime tappe? Perfezionare le tecniche da utilizzare per raccogliere, coltivare e conservare ovuli e sperma dei marsupiali con l’obiettivo dichiarato di “salvaguardare il materiale genetico di questi animali unici e preziosi per un uso futuro allo scopo di garantirne la conservazione”.Buone notizie potenziali per i koala, per i diavoli della Tasmania e soprattutto per il possum di Leadbeater, tra le principali vittime del disboscamento negli altopiani della Victoria, e per il vombato dal naso peloso settentrionale, che sopravvive solo in una minuscola area all’interno del Parco Nazionale di Epping Forest, nel Queensland, ed è classificato come “minacciato” dall’Australian Species Profile and Threats Database e come “specie in pericolo critico” dalla IUCN.Di più: sarebbe, secondo la Zoological Society of London, una delle cento specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.
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“L’Australia – denuncia Gambini – registra oggi il più alto tasso di estinzione di mammiferi al mondo”.Di qui, il cauto ottimismo per i progressi della ricerca: entro un decennio la nascita di un marsupiale attraverso fecondazione in vitro potrebbe diventare realtà, anche grazie a nuovi finanziamenti (sin qui è stato prezioso il supporto della Hidden Vale Research Station e della RSPCA).
Del resto, i progressi nella fecondazione in vitro nel mondo animale sono costanti: nel 2018 è stato creato il primo embrione di asino al mondo, mentre nel 2024 un team internazionale di scienziati e conservazionisti – di cui fa parte anche l’Università di Padova – è riuscito a ottenere la prima gravidanza al mondo in un rinoceronte a seguito di un trasferimento di embrioni. In quel caso, l’embrione di rinoceronte bianco meridionale era stato prodotto in vitro da ovociti e spermatozoi raccolti e poi trasferito in una madre surrogata di rinoceronte bianco meridionale presso la Ol Pejeta Conservancy, in Kenya. “Il trasferimento dell’embrione e la gravidanza, che hanno avuto successo, rappresentano una prova di concetto e consentono di passare al trasferimento di embrioni di rinoceronte bianco settentrionale in tutta sicurezza, una pietra miliare nella missione di salvare il rinoceronte bianco settentrionale dall’estinzione”, avevano commentato i ricercatori.