A causa della crisi climatica e delle attività umane gli incendi sono sempre più frequenti e intensi. Non brucia solo l’Italia, dove il primo agosto gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile, hanno domato 15 roghi dal Lazio alla Puglia, ma tutto il mondo dall’Australia alla Russia, passando per Europa e Stati Uniti. Lo si vede chiaramente nella Mappa degli incendi nel Pianeta resa disponibile da Greenpeace Italia per visualizzare in tempo reale i focolai attivi nel mondo.
In tutto il Pianeta, la stagione degli incendi si sta allungando: dobbiamo fronteggiare un crescente numero di incendi, che interessano anche territori dove prima non si verificavano, come l’Artico. Incendi e cambiamenti climatici operano in un circolo vizioso: più incendi portano più emissioni di gas serra, quindi innalzamento della temperatura media del Pianeta ed eventi meteorologici estremi come periodi prolungati di siccità. E più il clima è secco e caldo, più è facile che gli incendi si propaghino rapidamente e diventino sempre più difficili da domare.
La piattaforma web di Greenpace permette di capire se i roghi interessano un’area boschiva, agricola o di altro genere e di andare indietro nel tempo fino al 2000 sfruttando i dati satellitari acquisiti dal sensore MODIS a bordo dei satelliti Terra e Aqua della Nasa. È uno strumento pensato non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque voglia conoscere sia la situazione attuale sia i dati storici sugli incendi.
“È fondamentale dedicare più risorse non solo al controllo, ma soprattutto alla prevenzione degli incendi, che provocano ingenti emissioni di gas serra e drammatiche perdite di vite umane e di biodiversità”, afferma Martina Borghi, campagna Foreste di Greenpeace Italia. “Per farlo, dobbiamo innanzitutto rafforzare, su scala globale, la resistenza e resilienza degli ecosistemi forestali, proteggendoli e favorendone la capacità di trattenere e assorbire carbonio. È inoltre necessario aggiornare e migliorare il modello di lotta agli incendi, passando da un approccio emergenziale a uno di prevenzione e governo dei roghi”.