La mimosa è una pianta appartenente alla famiglia delle fabaceae ed è nota anche con il nome di acacia dealbata. Diamo uno sguardo a questa guida per capire come prendersene cura: in questo modo, si potrà ammirare la fioritura della pianta riconosciuta come simbolo della Festa della Donna.

L’albero della mimosa

L’albero della mimosa è una pianta tipica dell’Australia sud-orientale, che è stata importata in Europa nel XIX secolo. In Italia è possibile trovare facilmente questo alberello, specie in quelle regioni dove il clima è particolarmente mite, ma anche lungo le coste dei laghi dell’area settentrionale.

Il clima temperato è ideale per questo arbusto, poiché teme gli inverni rigidi con temperature sotto lo zero. Dunque, se sono previste delle discese anomale della temperatura è meglio prevedere l’utilizzo di tessuto non tessuto o di altri materiali che permettono di creare una condizione di comfort per la pianta. Con l’arrivo della stagione estiva, la temperatura massima sopportata è di 38°C circa, poiché con caldo eccessivo il suo fogliame inizia ad arricciarsi e danneggiarsi, mostrando delle scottature da sole. Questa è una pianta che si può coltivare in piena terra ma anche in vaso. La coltivazione in vaso consente di ottenere esemplari alti fino a 2 metri, mentre in piena terra può addirittura arrivare a 15 metri di altezza.

Tipi di mimosa: le varietà più comuni in vendita

Questa pianta decorativa la si può trovare in vendita in diverse varietà, di cui alcune sono suggerite per la coltivazione in giardino, mentre altre sono da prediligere per la cura tra le mura domestiche. Qui di seguito ecco le varietà di mimosa che si possono acquistare in negozio:

· Acacia Baileyana (Mimosa da serra): si tratta di un esemplare che ha foglie grigio-verdi e fioritura a grappoli con fiori sferici gialli. È suggerita per la coltivazione in serra o, comunque, in quelle aree dell’Italia in cui fa più caldo. I suoi fiori davvero particolari possono conferire un aspetto elegante ed esotico al giardino.

· Acacia Retinodes (mimosa del Giappone): anche questa sempreverde è suggerita per i climi più caldi. I suoi fiori sono di colore giallo-oro e si possono ammirare tra l’inverno e la primavera in giardino.

· Mimosa tenuiflora: questa pianta, nota anche come albero della pelle, è una sempreverde molto simile all’esemplare comune, ma ha una fioritura differente. I suoi fiori sono di colore bianco crema e profumano il giardino.

· Acacia Saligna: conosciuta anche come mimosa selvatica è un esemplare a foglie strette e infiorescenze con fiorellini gialli poco profumati con capolini di forma sferica da 1 cm di diametro.

· Mimosa pudica: questa pianta, nota anche con il nome di mimosa sensibile, ha foglie piccole che al tocco si chiudono. Si tratta di una pianta ideale per la coltivazione in casa, all’interno di un vaso.

· Acacia Podalyriifolia: tra le altre piante da interno da considerare vi è questa, nota anche come mimosa di Natale. Le foglie sono di colore verde scuro, mentre i fiori giallo brillante.

Il fiore e le foglie dell’arbusto

Per ammirare la fioritura della mimosa è necessario attendere i mesi di febbraio-marzo. I fiori della mimosa si presentano di colore giallo intenso e sono riuniti in capolini di forma sferica che emanano un buon profumo. I fiori, raccolti in racemi da massimo 10 centimetri, compaiono in seguito all’ascesa delle foglie. Queste, invece, si presentano come delle sempreverdi con un colore verde-argento. Le foglie si trovano perpendicolari al rametto e sono tra le 8 e le 20 paia; queste, a loro volta, hanno 20-30 paia di foglie di dimensioni ridotte e perpendicolari alla nervatura principale.

Il terreno e la posizione migliore per il sempreverde

La mimosa è una pianta particolarmente delicata ed è necessario porre molta attenzione nella scelta del terreno migliore. Predilige terreni freschi, ma allo stesso tempo ben drenati, meglio se con pH acido, poiché questa caratteristica favorisce la fioritura. I terreni basici non sono tollerati da questa pianta, anche se gli esemplari innestati riescono a sopportare anche questa condizione. Per quanto riguarda l’esposizione migliore per questo albero, è necessario tenere presente che deve essere riparata dalle correnti d’aria e, nelle località dove la temperatura estiva è calda, non deve ricevere il sole diretto. Quindi, ama le zone luminose, ma è meglio sistemare la pianta in un punto in cui le foglie siano protette dal sole estivo di mezzogiorno.

Le annaffiature della pianta

Questa sempreverde non ama troppa acqua: infatti, è in grado di sopportare la siccità. Va detto, però, che gli esemplari più giovani di mimosa devono comunque ricevere acqua in maniera regolare.

La concimazione

La concimazione della mimosa deve essere fatta a fine inverno: è possibile spargere sul terreno del concime organico maturo oppure concime a lenta cessione, dopo aver zappato di poco il substrato superiore del terreno. Nel caso in cui la mimosa fosse coltivata in vaso, è possibile selezionare un terriccio nutriente con una buona presenza di torba. Questa caratteristica consente alla pianta di trovare tutti i nutrienti necessari per crescere e svilupparsi al meglio.

La moltiplicazione dell’acacia dealbata

Per ottenere nuove piantine di mimosa è possibile ricorrere alla talea da un rametto oppure per semi. Per riprodurre questa pianta per talea è utile recuperare diversi rami da un mazzo di circa 10 centimetri: dovrà essere tagliato sotto una gemma, attraverso taglio obliquo. Dopodiché si asportano le foglioline per almeno 2/3 della lunghezza, lasciando solo quelle in cima. A questo punto, è possibile sistemare il rametto in terra soffice e leggera, con una parte di torba. Le talee devono essere esposte in un luogo al riparo dal freddo e dal vento, ma comunque ben luminoso. Quando sarà presente l’apparato radicale della pianta si potrà passare alla fase successiva del rinvaso oppure della messa in dimora in piena terra.

Il rinvaso e la potatura

Coloro che coltivano questo alberello in un contenitore devono occuparsi del rinvaso ogni 2 anni. Per una cura della mimosa corretta è importante selezionare dei contenitori non eccessivamente grandi. In questo modo, la crescita della pianta avviene in maniera equilibrata, con un apparato radicale e quello aereo sviluppati bene. Sul fondo del vaso è necessario sistemare del materiale che rende più drenante il terreno: si può utilizzare dell’argilla espansa da unire a terriccio universale e torba. La mimosa è una pianta che cresce in maniera veloce e non necessità di chissà quali potature. Le uniche potature che si possono fare sono per ripristinare una forma gradevole e contenere le dimensioni, giacché spesso i rami tendono a diventare abbastanza lunghi. È importante effettuare la potatura solo in seguito alla fioritura.

I problemi in cui può andare incontro la pianta

Anche la mimosa può andare incontro a delle piccole avversità: tra i parassiti che la possono attaccare, vi sono la cocciniglia e le metcalfe. È importante in entrambi i casi dosare correttamente l’acqua e offrire alla pianta l’esposizione migliore per la sua crescita. La clorosi fogliare è un altro dei problemi in cui può andare incontro la mimosa: si verifica soprattutto con quegli esemplari che non sono innestati e per quelli che vivono in terreni con pH neutro. Attraverso una cura di ferro e solfato è possibile porre rimedio.