ROMA – A livello globale, circa un terzo dei prodotti agricoli viene prodotto utilizzando pesticidi e il loro uso continua a crescere. Solo nel 2019 sono state utilizzate circa 4,2 milioni di tonnellate di pesticidi, circa 0,6 kg a persona, ed è previsto un incremento di circa 3,5 milioni di tonnellate per sfamare la futura popolazione. L’Italia è al sesto posto nella top ten mondiale dei Paesi che utilizzano più pesticidi, con 114.000 tonnellate l’anno di circa 400 sostanze diverse. Una percentuale piuttosto alta (64%) di campioni è senza residui, ma un terzo dei cibi che arriva sulle nostre tavole ogni giorno è contaminato da pesticidi. La categoria più esposta è risultata la frutta. Anche la contaminazione delle acque è preoccupante: nel 2019, l’ISPRA – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – ha evidenziato che il 25% delle acque superficiali e il 5% di quelle sotterranee sono risultate inquinate e con concentrazioni di residui oltre i limiti consentiti.

La pressione delle industrie e delle loby agricole. Oggi, 7 aprile, è la Giornata Mondiale dedicata alla Salute. Il mondo intero è preda dei timori del conflitto e delle crisi economiche, oltre che sotto la pressione delle industrie dell’agrochimica e delle lobby agricole, mentre l’Europa rallenta il processo verso la sostenibilità agroalimentare, avviato con la presentazione delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, rinviando così la presentazione della riforma della Direttiva UE sull’uso sostenibile dei pesticidi. Ecco dunque che, nell’ambito della Campagna del WWF – Food4Future – viene lanciato l’allarme con un nuovo report dell’organizzazione ambientalista dal titolo “Pesticidi: una pandemia silenziosa”: un’analisi approfondita sugli impatti dell’inquinamento da pesticidi, che non risparmiano nessuno e contro i quali dobbiamo agire subito, promuovendo una vera transizione ecologica dell’agricoltura.

Gli effetti dei pesticidi sulla salute umana. Nove milioni di morti premature ogni anno, circa 385 milioni di casi di avvelenamento acuto non intenzionale da pesticidi in tutto il mondo e circa 11.000 decessi. Questi i numeri di una pandemia nascosta generata per la massimizzazione dei profitti dell’industria dell’agricoltura intensiva. Lavoratori agricoli, donne in gravidanza e bambini sono i soggetti più a rischio di esposizione ai pesticidi sia in maniera acuta, sia cronica con effetti a breve e a lungo termine. I bambini sono particolarmente vulnerabili all’esposizione ai pesticidi a causa della loro fisiologia, del comportamento e dell’esposizione prenatale. Sui feti e neonati la tossicità dei pesticidi risulta amplificata rispetto agli adulti.

Il rischio per i feti e i neonati. Gravidanza, allattamento, vita fetale, infanzia e pubertà sono fasi di grande fragilità. Le donne incinte possono infatti trasmettere i pesticidi ai feti attraverso la placenta e il liquido amniotico e poi ai neonati attraverso il latte materno, con il risultato che i feti e i neonati ricevono dosi maggiori di pesticidi a causa della mobilizzazione delle riserve di grasso materno durante la gravidanza e l’allattamento al seno. Particolare preoccupazione è legata all’esposizione non a singole sostanze ma a d un cocktail di pesticidi che può indurre diversi effetti cronici (che possono comparire anche decenni dopo) tra cui disturbi del neurosviluppo e del comportamento (es. disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Pericolosi anche gli effetti a livello ormonale dei pesticidi con proprietà di interferenti endocrini, come ad es. alcuni insetticidi clorurati (lindano, dieldrin), le triazine (atrazina), i carbammati e il glifosato.

Il glifosato, il più usato al mondo. E’ il simbolo dell’agricoltura industriale. E’ l’erbicida più usato al mondo in agricoltura, inserito nel 2015 dalla IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene”. Studi epidemiologici segnalano un possibile aumento del rischio di sviluppare linfomi non-Hodgkin e di interferenza con il sistema endocrino, con particolare apprensione verso i bambini. Tutto ciò ha implicazioni non solo sociali ma anche economiche: è stato infatti calcolato che in Europa i pesticidi organofosfati, potenti interferenti endocrini, generano i costi sanitari maggiori, pari a 146 miliardi di euro l’anno.

Le richieste del WWF. L’approccio agroecologico, come nel caso dell’agricoltura biologica, è il più efficace per ridurne l’impatto ambientale causato dai pesticidi, rispetto alla sola regolamentazione normativa o alla sola innovazione tecnologica. Il WWF chiede alla Commissione UE una seria riforma della Direttiva UE Pesticidi, rendendo vincolanti per gli Stati membri gli obiettivi della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030, vietando la pratica del diserbo chimico per l’agricoltura integrata e non rinnovando l’autorizzazione per l’uso del glifosato in tutti gli Stati membri, in scadenza nel mese di dicembre 2022. Al Governo italiano il WWF chiede, infine, una rapida approvazione del nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ormai scaduto dal febbraio 2019.

La campagna Food4Future. Con la campagna Food4Future il WWF mostra che il futuro del Pianeta e delle persone è nelle mani del cibo e ognuno, modificando le proprie scelte alimentari, può fare la sua parte. Le diete sane principalmente vegetali, varie e provenienti da sistemi sostenibili, sono una chiave per risolvere il trilemma dieta-ambiente-salute. Passare dalle diete attuali a quelle vegetariane, infatti, ridurrebbe fino al 40% il rischio relativo di cancro, diabete e malattie cardiovascolari, ridurrebbe la mortalità globale fino al 23%. In sostanza, l’obiettivo della campagna Food4Future è quello di modificare i sistemi agroalimentari, dalla produzione al consumo, per renderli più resilienti, più inclusivi, più sani e più sostenibili, tenendo conto delle necessità umane e dei limiti del Pianeta.