Anno dopo anno, i dati continuano a confermarci che la Pianura Padana e l’Italia sono fra le aree con la qualità dell’aria peggiore in Europa, soprattutto se si parla di particolato fine. Il recente rapporto “Europe’s air quality status 2023” dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) ribadisce infatti come il nord del nostro Paese, per esempio a livello di Pm 2,5, registra valori preoccupanti e ben superiori ai limiti fissati dall’Oms.

Valori, quelli europei, che secondo la ricerca espongono migliaia di bambini a un forte inquinamento atmosferico e a potenziali malattie. Lo smog provoca infatti la morte prematura di 1200 bambini ogni anno in tutta Europa e molti altri sono soggetti a malattie di tipo respiratorio e problemi di salute fisica e mentale che potrebbero avere conseguenze per tutta la vita, sostiene l’Agenzia europea dell’ambiente.

Lo studio, che ha analizzato la qualità dell’aria di 37 paesi, quelli membri dell’Unione Europea più altri come Norvegia, Islanda, Svizzera, Turchia, Serbia, Kosovo e Montenegro, ha esaminato la presenza di inquinanti atmosferici come particolato o biossido di azoto nelle principali città e sostiene che la maggior parte delle realtà urbane in cui viviamo è sotto agli standard necessari per respirare aria pulita.

In Europa si stima che il 97% della popolazione, di tutte le età, sia esposta a livelli di inquinamento atmosferico superiori ai limiti Oms.

Il problema, come spiega Gerardo Sanchez Martinez, esperto di ambiente e salute presso l’Aea, è che “non si può pensare ai bambini come a piccoli adulti, quando si parla di inquinamento atmosferico loro “assorbono” più inquinamento e questa fase inizia già nel grembo materno e continua all’asilo e poi oltre. Stiamo deludendo i nostri figli e il loro futuro”. Diversi studi hanno infatti dimostrato che l’esposizione ad alti livelli di inquinanti durante l’infanzia può inibire la capacità polmonare, causare asma e portare a livelli più elevati di malattie respiratorie e infezioni, così come ritardi nello sviluppo cerebrale. Avendo una frequenza respiratoria più veloce, i bambini – che passano più tempo all’aperto – sono dunque decisamente più esposti rispetto ai loro genitori.

 

Per questo motivo, come spiega Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea, è necessario fare di più per ridurre lo smog. “I livelli di inquinamento atmosferico in tutta Europa sono ancora pericolosi e le politiche europee sulla qualità dell’aria dovrebbero mirare a proteggere tutti i cittadini, ma soprattutto i nostri bambini, che sono i più vulnerabili agli impatti sulla salute dell’inquinamento atmosferico. È urgente continuare a intensificare le misure a livello dell’Ue, a livello nazionale e locale. Il modo più efficace per tenerli al sicuro è rendere più pulita l’aria che respiriamo tutti”.

Per riuscire a respirare un’aria migliore dovremmo rivedere la combustione di fonti fossili, dei sistemi di riscaldamento delle case, delle industrie e del traffico stradale. Nello specifico, per aiutare i più piccoli, bisognerebbe poi ragionare sulla creazione di zone di “aria pulita” intorno alle scuole, dove limitare traffico ed eventi di combustione, così come sarebbe necessario piantare “alberi e siepi” intorno alle aree da gioco, oppure dotare le strutture scolastiche di sistemi di ventilazione e filtri per ridurre l’impatto dell’inquinamento.

L’Italia e la Pianura padana fra le peggiori d’Europa

Se si guarda ai Paesi con le peggiori statistiche legate ad esempio a particolato fine e altri inquinanti, quelli dell’est e dell’Europa orientale pagano il conto per un forte uso della combustione di carbone per il riscaldamento domestico, ma a livello di zone specifiche è la Pianura padana a registrare alcuni dei valori più preoccupanti.

 

Fanalino di coda tra le città italiane è Cremona, 372esima e quartultima nella classifica delle città europee con la migliore qualità dell’aria, riferita alla presenza di Pm 2,5, ma va male per esempio anche la capitale economica d’Italia, Milano, al 349° posto, oppure  Padova (367°) e Venezia (362°). Roma è 257esima, Napoli 241esima.

Tra le migliori si contano invece sul podio italiano Sassari (16°), Livorno (33°) e Battipaglia (72° posto).

Guardando alla classifica generale, i primi tre posti delle città con l’aria meno inquinata da Pm 2,5 sono Faro in Portogallo e le città svedesi di Umeå e Uppsala, mentre le peggiori, le ultime dopo Cremona nella lunga lista, sono le polacche Piotrków Trybunalski (373°) e Nowy Sacz (374°).  Ultima in classifica risulta la cittadina croata di Slavonski Brod (375°).