In Germania da pochi giorni è stata inaugurata una prima pista ciclabile unica nel suo genere in Europa: è completamente coperta da pannelli solari che permettono contemporaneamente ai ciclisti di transitare all’ombra e alla rete elettrica di accumulare energia a zero emissioni.

 

Un po’ come i sistemi di agrivoltaico, pannelli sospesi da terra che sfruttano l’energia solare e allo stesso tempo proteggono colture dei campi ed evitano l’evaporazione, la pista è pensata come una infrastruttura in grado di riparare i ciclisti dal sole (ma anche dalla pioggia) per un breve iniziale tratto di 300 metri. Successivamente, fanno sapere dal fornitore di servizi Badenova che ha realizzato l’impianto nella città tedesca di Friburgo, proprio vicino allo stadio della città, verrà valutato un possibile ampliamento.

I pannelli sospesi da terra sfruttano l'energia solare e allo stesso  tempo proteggono colture dei campi ed evitano l'evaporazione (foto: Badenova)
I pannelli sospesi da terra sfruttano l’energia solare e allo stesso tempo proteggono colture dei campi ed evitano l’evaporazione (foto: Badenova) 

Al momento si tratta di un progetto pilota che, se funzionerà, potrà essere replicato altrove. Per realizzarla sono stati installati sul tetto della ciclabile circa 900 moduli solari forniti dal produttore di pannelli tedesco Solarwatt. Secondo i piani previsti, il tetto solare riuscirà a generare circa 280 MWh all’anno, energia su cui potranno contare i vicini laboratori del Fraunhofer Institute.

 

Trattandosi di un primo esperimento, la dottoressa Karolina Baltins del Fraunhofer Institute e dirigente del team di ricerca che si occupa di fotovoltaico, spiega che nell’Istituto non sarà utilizzata solo l’energia solare ottenuta dai pannelli della copertura della pista ciclabile, ma questo sarà “un prototipo utile a sviluppare nuovi progetti per rispondere alle diverse domande legate al fotovoltaico nelle aree urbane”.

(foto: Badenova)
(foto: Badenova) 

Scopo del lavoro del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems è infatti quello, a partire dal nuovo impianto, di dimostrare che la generazione di energia rinnovabile può essere implementata anche in aree urbane densamente popolate e per riuscirci è necessario pensare a modelli che non intralcino i ritmi frenetici delle città e contemporaneamente possano fornire, grazie alle rinnovabili, energia pulita.

Anche il sindaco di Friburgo, Martin Horn, durante l’inaugurazione ha proprio ricordato come la sua città e tante altre realtà europee “hanno bisogno di tali soluzioni creative per poter raggiungere davvero gli obiettivi climatici”, mentre i vertici di Badenova ricordano come “questo progetto pilota mostra come gli spazi urbani possono essere utilizzati due volte: i ciclisti possono percorrere il percorso in sicurezza e allo stesso tempo viene generata elettricità”.

Attualmente a Friburgo gli attori coinvolti nello sviluppo della nuova pista stanno già pensando al futuro: attraverso la collaborazione con ingegneri e ditte di servizi si sta ragionando su come realizzare una sorta di trasporto standard per le componenti della ciclabile (dai pannelli sino all’infrastruttura) in modo che sia facilmente replicabile altrove. L’idea è infatti far sì che il modulo “possa essere utilizzato in altre località anche a costi inferiori” per dar vita a nuovi sistemi ad energia pulita, utili alla transizione energetica,  “in tutta la Germania e altrove”.