La grande alleanza dei colossi della tecnologia per togliere dall’atmosfera la CO2. È l’obiettivo di Frontier, un piano da 925 milioni di dollari che verranno spesi entro il 2030 per accelerare lo sviluppo di tecnologie per la rimozione permanente dell’anidride carbonica. Alphabet, Shopify, Meta, Stripe, McKinsey Sustainability sperano così di dare una spinta alle soluzioni per il sequestro dell’anidride carbonica ancora molto acerbe e costose.  

L’idea è quella di ridurre quei costi aumentando la domanda. Frontier dovrebbe funzionare come intermediario tra gli acquirenti che vogliono pagare per compensare le proprie emissioni di gas serra e i fornitori che possono farlo. Si tratta di gettare le basi per questo nuovo mercato, iniziando dallo stabilire i criteri per controllare l’efficacia delle tecnologie per la rimozione dell’anidride carbonica fino alla creazione di un sistema di crediti che dimostri quanto le aziende hanno acquistato.

Tecnicamente si tratta di un Advance Market Commitment (Amc), una sorta di contratto vincolante pensato in genere proprio per permettere lo sviluppo di tecnologie in modo da renderle alla portata di tutti. “Frontier ha lo scopo di far comprendere a ricercatori, imprenditori e investitori che esiste un florido mercato inerente alla rimozione permanente dell’anidride carbonica dall’atmosfera”, spiegano da Stripe.

 

Il modello Amc è stato sperimentato con successo già in passato, ma questa è la prima volta che un modello simile viene applicato alla rimozione dell’anidride carbonica su larga scala. “L’Amc per i vaccini antipneumococcici ha salvato quasi un milione di vite creando certezza sulla domanda futura e accelerando lo sviluppo”, ha commentato Susan Athey, professoressa di economia alla Stanford Graduate School of Business. “Frontier può svolgere un ruolo simile: far partire gli investimenti nella rimozione dell’anidride carbonica dando agli imprenditori e agli investitori fiducia sul ritorno dei soldi spesi”.

Nelle intenzioni Frontier dovrà facilitare gli acquisti in due differenti modalità: per i fornitori di rimozione della CO2 in fase iniziale che sperimentano nuove tecnologie gli acquirenti stipuleranno accordi di preacquisto in basse quantità; per i fornitori già in fase avanzata invece, Frontier offrirà contratti “Off-take”. Si tratta di contratti grazie ai quali il fornitore del servizio si impegna a vendere ad un’azienda una determinata quantità di prodotti determinati prezzi e per un certo numero di anni garantendo così una continuità da un lato e stabilità dei costi dall’altro.

Oltre a ciò verranno identificate le tecnologie con il maggiore potenziale a lungo termine che verranno aiutate a maturare sia attraverso gli acquisti sia grazie a consulenza e supporto.

I criteri di valutazione delle varie soluzioni sono cinque in tutto: stabilità, ovvero la durata dell’immagazzinamento della CO2 che deve essere superiore ai mille anni; l’impronta fisica, quindi lo sfruttamento di depositi sotterranei di anidride carbonica meno impattanti sui campi coltivabili; il costo, dunque la presenza di un modello competitivo su larga scala che punti a un avere prezzo del servizio inferiore ai 100 dollari per tonnellata di anidride carbonica; la portata, presenza di un percorso di sviluppo che consenta di diventare davvero un pezzo rilevante nel portafoglio delle soluzioni per la rimozione della CO2; la giustizia ambientale, la garanzia di risultati significativi in materia di giustizia ambientale attraverso un solido processo incentrato sull’impegno pubblico locale.

Una riduzione delle emissioni di CO2 viene giudicata essenziale per evitare gli effetti più nefasti prodotti dal cambiamento climatico in atto. Si fa riferimento agli ultimi rapporti del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (Ipcc) per sostenere che non esiste ancora un modo per mantenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi senza rimuovere permanentemente miliardi di tonnellate di anidride carbonica già presenti nell’atmosfera e nell’oceano. Diversi scienziati hanno però sottolineato non solo il costo della rimozione della CO2 troppo elevato, ma soprattutto il fatto che non abbiamo dieci anni per invertire la tendenza in fatto di gas serra. L’unica strada sarebbe invece quella di interrompere il prima possibile l’uso di combustibili fossili.  

 

Negli ultimi anni la tecnologia per la rimozione dell’anidride carbonica ha fatto progressi, ma non ancora sufficienti per raggiungere le dimensioni richieste. Nel 2021, meno di 10mila tonnellate di CO2 sono state tolte dall’atmosfera. In molti Paesi, Italia compresa, manca per altro un quadro normativo adeguato. Tassello necessario se si vuol puntare a queste soluzioni.