In principio le armi per la battaglia del clima erano i megafoni, poi venne il tempo dei cartelli, delle vernici, del letame e ora persino delle lenticchie.  Negli ultimi anni le azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del collasso climatico, dell’eccessivo inquinamento e della perdità di biodiversità si sono sempre più radicalizzate: si è passati dai grandi cortei dei ragazzi di Fridays For Future ai blocchi del traffico di Extinction Rebellion, dagli imbrattamenti di statue, quadri e musei di Ultima Generazione fino alla nuova e per molti automobilisti fastidiosa azione dei Tyre Extinguishers, “sgonfiatori di pneumatici” che prendono di mira i Suv nelle aree urbane.

L’ultimo blitz la scorsa notte a Bruxelles: quasi 200 Suv lasciati con le ruote a terra per richiamare l’attenzione sull’impatto ambientale delle grandi auto che, secondo il collettivo, “uccidono” – in termini di inquinamento – e andrebbero vietate.

Longform

I nuovi ambientalisti

di Benedetta Barone, Luca Cirese, Giacomo Talignani

Scopo dichiarato del gruppo è dunque rendere la vita impossibile alla circolazione di questi veicoli nei centri urbani: “Non ce l’abbiamo con te – scrivono sui volantini i Tyre Extinguishers rivolgendosi ai proprietari – ma con la tua auto. I Suv sono inutili, sono pura vanità. Lo sappiamo che hai lavorato duramente per permetterti un’auto come questa. Però per oggi puoi spostarti a piedi, in bici o con mezzi pubblici. Le amministrazioni hanno fallito nel proteggerci da questi giganteschi veicoli; tutti in realtà li odiano tranne i loro proprietari”.

Questo movimento – che ha persino redatto una sorta di decalogo su come entrare in azione, consigliando di usare un fagiolo o una lenticchia per accelerare il processo di sgonfiamento delle gomme – è nato alcuni mesi fa nel Regno Unito per poi diffondersi in Belgio, Scozia, Irlanda, Francia, Italia e altri Paesi. Dalle prime azioni di “sgonfiamento” sono nati rapidamente vari gruppi nazionali, per esempio SUVVersive in Italia, The DundeeFlators in Scozia, Reifenbande Wien in Austria o Les Degonfleurs in Francia, sigle che radunano persone impegnate ad agire nel buio e sgonfiare gomme ma non a bucarle, “per non creare danni permanenti”.

 

Ormai si contano già centinaia di atti in tutto il mondo, dall’Europa agli States, e il gruppo sostiene di aver sgonfiato quasi 10.000 pneumatici. In Italia sono entrati in azione a Milano, Torino e recentemente Bologna, dove sono state prese di mira circa 40 auto e alcuni residenti hanno sporto denuncia nei confronti di ignoti.

 

900 SUVS HIT IN 8 COUNTRIES IN HUGE NIGHT OF ANTI-SUV ACTION??

??SUVs disarmed last night from NYC to Innsbruck, Austria

??At least 25 actions overnight by TX cells in 18 cities, including 7 actions across London, UK

??Largest-ever night of action against SUVs

??… pic.twitter.com/eDN9PZGvn8

— The Tyre Extinguishers (@T_Extinguishers) November 29, 2022

L’azione, che comporta un danno seppur momentaneo alla proprietà altrui ed è decisamente poco piacevole per gli automobilisti che il più delle volte scoprono l’accaduto soltanto nelle prime ore del giorno, dato che gli “sgonfiatori” operano di notte, mira a chiedere ai governi sia di impedire la circolazione in città dei Suv sia a far tassare le auto in base a peso e livello inquinante.

Di fatto, rispetto ad altri blitz come per esempio i lanci di vernice nei musei, o ancora i blocchi di aeroporti o strade oppure la recente iniziativa con cui Extinction Rebellion ha scaricato scatoloni pieni di letame a Torino, davanti al grattacielo della Regione Piemonte, quelle di Tyre Extinguishers sono tra le prime azioni che colpiscono direttamente la proprietà privata dei singoli cittadini.

Il modus operandi è sempre lo stesso: solitamente i gruppi agiscono in quartieri che definiscono “borghesi” o ricchi e dopo aver lasciato a terra le gomme mettono sui parabrezza dei volantini per spiegare le loro motivazioni. “Siamo pedoni, ciclisti e utenti della strada stanchi di essere quasi uccisi da auto enormi. È chiaro che questi veicoli sono pura vanità e devono andarsene” ricordano gli esponenti del gruppo che, nei siti con cui pubblicizzano i loro intenti, istruiscono coloro che vogliono unirsi a non prendersela con “veicoli appartenenti a disabili o commercianti, minibus o auto di dimensioni normali”.

Fra i ragionamenti di Tyre Extinguishers anche il rapporto tra Suv ed emissioni, spiegano citando l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) che sostiene come “il passaggio a veicoli convenzionali più pesanti e meno efficienti in termini di consumo di carburante aumenta sia la domanda di petrolio che le emissioni di CO2“. Altre operazioni per mettere ko le gomme, lasciano intendere sui social gli attivisti, continueranno nei prossimi giorni, – annunciano – così come parallelamente vanno avanti le indagini delle forze dell’ordine per fermare, da Bologna a Bruxelles, gli autori del gesto.