Non è un grande lago, ma nello stagno in cui nei giorni scorsi ha potuto fare il primo bagno della sua vita, Mark ha giocato con l’acqua. Mark è l’orso bruno di 25 anni che ha trascorso oltre 20 anni rinchiuso in una piccola gabbia accanto a un ristorante a Tirana, in Albania, prima che l’organizzazione internazionale per la protezione degli animali Four Paws lo liberasse nel dicembre 2022 dopo 6 anni di trattative con il proprietario del locale. Gli orsi bruni hanno una vita media di circa 20-30 anni.
Mark è stato l’ultimo dei cosiddetti “orsi da ristorante”, una vecchia attrazione tradizionale dei ristoranti albanesi, che per i plantigradi significava un vegetare tra sofferenze in spazi angusti, sempre esposti alla vista di tutti e alle intemperie. Dopo il trasferimento da Tirana, Mark vive nella sua nuova “casa” a misura della sua specie nel rifugio per orsi di Arbesbach, nel distretto di Zwettl in Bassa Austria, gestito dalla stessa associazione che lo ha salvato e che, dopo il lungo viaggio attraverso la Macedonia settentrionale, la Grecia, la Bulgaria, la Romania e l’Ungheria, l’ha consegnato a una nuova vita in un habitat protetto.
Nei primi mesi dopo l’arrivo al rifugio il comportamento di Mark ha destato grande preoccupazione nei suoi custodi e nel team di Four Paws, che però sapeva come il percorso di recupero dell’animale sarebbe stato lungo viste le condizioni in cui era stato costretto a vivere per 20 anni che gli avevano fatto perdere molti degli istinti naturali della sua specie, a cominciare da quello di andare in letargo, che è una funzione fisiologicamente necessaria per gli orsi.
Agli inizi della sua nuova vita a contatto con la natura nel rifugio di Arbesbach, dove gli è stata riservata una grande area sicura tutta per lui, Mark si ritirava sempre più spesso nella sua tana, sembrava sconvolto, confermando di essere un animale traumatizzato. Usciva solo per prendere un po’ di cibo. Il team che si occupa di lui e degli altri due orsi bruni ospiti del rifugio che dispone di un’area di 14.000 mq, ha deciso di dargli tutto il tempo di cui aveva bisogno per ambientarsi, oltre a una dieta sana, indispensabile perché era notevolmente in sovrappeso, e i farmaci necessari per trattare le patologie che lo affliggevano.
Ma, con grande gioia di tutti, dopo aver riposato per qualche settimana in uno stato di semi-ibernazione, Mark negli ultimi giorni ha iniziato a essere più attivo e curioso, a esplorare lo spazio che gli è stato messo a disposizione, il bosco e il prato. L’esercizio fisico, il poter camminare su zampe che finalmente non gli facevano più male dopo le cure ricevute, gli ha permesso di andare a dare un’occhiata alle zone del recinto sempre più lontane dalla tana.
E ora, sotto il primo sole primaverile, il primo bagno nel laghetto. “È così bello vedere Mark che sguazza nell’acqua. Siamo orgogliosi dei progressi che fa ogni giorno”, dice Sigrid Zederbauer, direttrice del rifugio degli orsi di Arbesbach.