“Solward è nata per rispondere a un bisogno del mercato, quello dei campi fotovoltaici di piccole e medie dimensioni, spesso trascurati dai grandi player. Sin dal primo giorno, il nostro obiettivo è stato quello di colmare questa lacuna con un focus particolare su impianti che producono energia direttamente consumata nelle vicinanze, riducendo la dipendenza della rete elettrica”. A parlare per Green&Blue è Paolo Castioni giovane imprenditore seriale con una profonda conoscenza nel campo delle energie rinnovabili e, fondatore di Solward, startup bresciana nata nel 2023 per colmare il vuoto nel mercato dei campi fotovoltaici di piccole e medie taglie.
Nel 2023 l’Italia ha raggiunto un importante traguardo nella sua transizione verso le energie rinnovabili, infatti, secondo i dati di Terna, il 43,8% della produzione netta di elettricità del nostro Paese è stata ottenuta da fonti green, come idroelettrico, eolico, solare, biomasse e geotermico indicando un impegno crescente verso un futuro energetico più sostenibile. Questa trasformazione trova conferma anche nell’opinione pubblica, come dimostra un sondaggio Ipsos, secondo cui il 79% degli italiani considera l’energia rinnovabile un elemento essenziale per il nostro domani e per la tutela dell’ambiente. Anche l’analisi di Legambiente rafforza questa tendenza, rivelando che il 61% degli intervistati ritiene urgente accelerare la transizione energetica per contrastare l’aumento dei costi dell’energia e proteggere l’ambiente.
In questo scenario, il mercato italiano è tuttavia dominato da grandi operatori focalizzati su impianti di grande taglia, per questo motivo Solward ha scelto di operare in un settore meno esplorato, concentrandosi su impianti da 1 a 15 megawatt. Tale strategia consente all’azienda di soddisfare le esigenze di una nuova tipologia di clienti, come le imprese interessate all’autoconsumo che desiderano realizzare il proprio impianto, ma spesso non trovano soluzioni adeguate nelle offerte degli operatori. In questo modo, l’azienda diversifica la propria offerta, rendendo le tecnologie rinnovabili accessibili a una gamma più ampia di fruitori. “Solward in poco tempo si è distinta offrendo soluzioni complete e innovative in una fascia di mercato dove mancava attenzione, affermandosi rapidamente come un punto di riferimento per chi cerca qualità e innovazione nel fotovoltaico”, continua Paolo Castioni.
Fotovoltaico e agrivoltaico per piccole e medie taglie
Il mercato delle energie rinnovabili in Italia sta attraversando un periodo di grandi sfide e cambiamenti, con l’ambizioso obiettivo, come ricorda anche una nota del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica, di incrementare notevolmente la quota di energia rinnovabile entro il 2030. Questo scenario non solo apre nuove opportunità di lavoro e sviluppo per le imprese italiane, ma le espone anche a una crescente concorrenza internazionale.
In tale panorama competitivo e di cambiamenti continui, la startup bresciana ha investito in soluzioni innovative tra cui l’uso di materiali di qualità come l’acciaio carbon neutral per la realizzazione di tracker standard e l’agrivoltaico con altezze maggiori. Sebbene il Tracker One, prodotto di punta dell’azienda, abbia ottenuto ottimi risultati di vendita, Solward, grazie alle numerose richieste ricevute, prevede un ulteriore incremento con il lancio del nuovo tracker agrivoltaico. Solward intende distinguersi dalla concorrenza, puntando sulla flessibilità e la capacità di adattarsi velocemente, caratteristiche rese possibili grazie alla giovane età della startup e della squadra, costituita principalmente da figure under trenta.
L’innovazione nell’agrovoltaico
La startup bresciana, nel prossimo anno, punta a raggiungere un volume di forniture oltre i 200 MW, grazie a nuovi accordi commerciali intrapresi, con un importante impegno verso l’espansione e l’innovazione nel settore agrivoltaico, concentrandosi su strutture progettate per ottimizzare l’utilizzo dei terreni, consentendo così la produzione simultanea di energia e prodotti agricoli.
Il concetto di agrivoltaico, che combina la produzione di energia solare con l’uso agricolo del suolo, è più di una semplice innovazione tecnologica: è una risposta concreta alle esigenze di sostenibilità e ottimizzazione delle risorse. I benefici sono ampi, dal miglioramento della resa agricola alla riduzione dell’impatto ambientale, e rappresentano una nuova frontiera per l’efficienza e la produttività.Non solo, Solward sta investendo attivamente in ricerca e sviluppo, concentrandosi su diversi prototipi plug-and-play da integrare nelle strutture fotovoltaiche esistenti.
Tra i progetti più promettenti spiccano sistemi avanzati per la raccolta e trasformazione della condensa, realizzati per ottimizzare la gestione delle risorse idriche in contesti agricoli.
Parallelamente, sta sperimentando tecnologie innovative per la coltivazione di microalghe ad alto valore proteico e di piante medicinali sotto i pannelli solari, creando così un’armoniosa sinergia tra energia rinnovabile e agricoltura avanzata.“La nostra missione è dimostrare che innovazione e sostenibilità possono andare di pari passo, creando un futuro in cui la produzione di energia e l’agricoltura non solo convivono, ma si potenziano a vicenda”, conclude Castioni.
La startup ha già registrato un’importante crescita raggiungendo 2,2 milioni di fatturato nel primo anno di vita.