Nell’antica Petra, il gioiello nabateo incastonato nel granito rosa delle montagne che dividono il Mar Morto dal Golfo di Aqaba, sono comparse una decina di vetturette elettriche. Trasportano i turisti, con particolare attenzione a quelli con ridotta mobilità, lungo un tracciato non esattamente breve – per chi non ama il trekking o comunque non è in condizioni fisiche ideali – comunque tortuoso, sconnesso e per almeno sei mesi l’anno battuto da un sole cocente – dove l’unica alternativa alle proprie gambe era sinora rappresentata da cavalli, asini, muli e per i più avventurosi cammelli.
La svolta animalista di Petra: auto elettriche al posto di calessi e cavalli per svelare il castello ai turisti fragili (e non solo)
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