Il contributo delle tecnologie per favorire la transizione ecologica. È uno dei capitoli sui quali si è soffermata la Commissione Ue, che nelle scorse settimane ha pubblicato un nuovo pacchetto di Faq interpretative della tassonomia green (cioè la classificazione delle attività economiche che possono essere definite sostenibili), fornendo una serie di chiarimenti rilevanti per alcuni comparti industriali.
Le new entry
Tra i filoni segnalati da Bruxelles come “eleggibili” alla patente di sostenibilità ci sono i servizi tecnologici per il pedaggio elettronico (dato che la diminuzione delle file ai caselli consente di abbattere le emissioni), le piattaforme di intelligent transport system (note anche con l’acronimo Its, forniscono un supporto all’ottimizzazione dei trasporti sia nelle città, sia nelle aree extraurbane) e le infrastrutture aeroportuali realizzate secondo i principi dell’economia circolare e alimentate con energia rinnovabile. Tutti ambiti che ora sono stati circoscritti per definirne i profili di sostenibilità e che in futuro prossimo potrebbero entrare a pieno titolo tra le certificazioni green e quindi godere di una maggiore facilità di accesso al credito.
Evoluzione nei cieli
Da segnalare l’evoluzione degli orientamenti in merito alle infrastrutture per il trasporto aereo. Per lungo tempo la Commissione Ue ha sottolineato come i voli impattino negativamente sull’ambiente, ma ora iniziano a emergere i distinguo e diventano eleggibili le infrastrutture aeroportuali realizzate secondo criteri certificati di economia circolare e alimentate con energia rinnovabile.
Un approfondimento è riservato anche ai Saf, acronimo Sustainable Aviation Fuel, combustibili prodotti da risorse come oli usati e residui agricoli che consentono di ridurre le emissioni di CO2 dell’80% rispetto a quelli fossili tradizionali. Attualmente il loro utilizzo nell’aviazione è legato alla miscelazione con il carburante tradizionale, ma l’obiettivo è di arrivare a utilizzarli in via esclusiva. Proprio alla luce dell’attuale stadio di sviluppo, Bruxelles sospende il giudizio: da una parte la Commissione riconosce i passi in avanti compiuti negli ultimi tempi dai carburanti di nuova generazione, ma dall’altra sottolinea che il mix è ancora troppo esposto verso il cherosene tradizionale.
Non si torna indietro
L’aviazione civile si è data l’obiettivo di arrivare a zero emissioni nette entro la metà di questo secolo e l’obiettivo è raggiungibile, secondo uno studio realizzato dal dipartimento Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano per il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, osservatorio promosso da Aeroporti di Roma che raggruppa player industriali, stakeholder istituzionali, associazioni e rappresentanti del mondo accademico.
Per raggiungere l’obiettivo, precisano gli analisti, saranno decisivi gli orientamenti politici che, anziché basarsi su misure restrittive, dovrebbero puntare a definire regole certe ed obiettivi chiari e vincolanti, concretamente realizzabili attraverso target intermedi. Il Patto chiede di evitare nuove tasse che gravino sul trasporto aereo, reindirizzando i proventi derivanti dalle tasse di scopo già presenti a sostegno degli investimenti di sostenibilità del settore.