Da un lato c’è la curiosità di varcare la soglia di uno degli alberghi più lussuosi di Firenze, quel Villa San Michele dalla facciata attribuita a Michelangelo che domina la città dalla collina di Fiesole; dall’altro il piacere di scoprire due opere di uno degli artisti più di tendenza del momento, l’argentino Leandro Erlich che mette le nuvole in una scatola o, come nel caso dell’installazione site specific realizzata per il cinque stelle L di Belmond, apre finestre sull’infinito.

“The Cloud”, di Leandro Erlich nel Cenacolo storico di Villa San Michele a Fiesole  

Un’esperienza che unisce il massimo del lusso proposto dall’azienda inglese, che tra i suoi gioielli nel mondo vanta anche il mitico Orient Express, e la ricerca prodigiosa di Galleria Continua, tra le più internazionali delle gallerie d’arte contemporanea italiane che è riuscita a imporsi nel mercato mondiale partendo nel 1990 da San Gimignano. Insieme hanno creato Mitico, definita la “nuova era delle collaborazioni artistiche”, portando una selezione di artisti internazionali – tra i quali Michelangelo Pistoletto – all’interno dei giardini storici di quattro proprietà Belmond, da Venezia a Taormina con una doppia tappa in Toscana.

Da Fiesole alle nuvole

Ed è proprio in Toscana il cuore di Mitico, in un percorso che costruisce un triangolo ideale tra Firenze, San Gimignano e il Castello di Casole. Si parte dalla dolce collina di Fiesole e dal Villa San Michele, il boutique hotel ospitato all’interno di un monastero rinascimentale e immerso tra giardini terrazzati che aprono su uno dei panorami più belli su Firenze. Qui, dove anche Brigitte Bardot amava intrattenersi nei soggiorni fiorentini, Leandro Erlich ha realizzato “Window & Ladder”, una finestra incorniciata e completata da una scala che invita lo spettatore a doppiare idealmente la potenzialità dello sguardo.

Villa San Michele, a Belmond Hotel, Firenze
Villa San Michele, a Belmond Hotel, Firenze 

In antitesi con la spazialità estrema di questa installazione, Erlich colloca sotto gli affreschi del Cenacolo storico del convento la sua “The Cloud”, una nuvola composta da numerose lastre di vetro fluttuanti che sfruttano la tridimensionalità per restituire, anche qui, un’illusione dello sguardo. Entrambe le opere saranno visitabili,da ospiti e non, fino al 7 novembre.

San Gimignano ultra-contemporanea

Lasciate alle spalle le meraviglie rinascimentali di Villa San Michele, il percorso alla scoperta di una Toscana insolitamente contemporanea si ferma a San Gimignano. Stavolta non per ammirare le sue torri e scoprire la sua ricchezza medievale ma per scoprire gli spazi espositivi – ospitati tra la sala di un ex cinema anni Cinquanta e la vetrina affacciata su piazza della Cisterna – di Galleria Continua. Fondata nel 1990 da tre amici, Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, la galleria e i suoi artisti, tra i quali Ai Weiwei, Carsten Höller, Jr, sono arrivati fino in Cina (dove Continua è stata la prima galleria straniera con un programma internazionale ad aprire nel 2004) e poi Brasile, Cuba e Francia dove nel cuore del Marais ospitano spazi espositivi e un caffè italiano.

Antony Gormley. Frame II, 2021Galleria Continua, San Gimignano
Antony Gormley. Frame II, 2021

Galleria Continua, San Gimignano 

A San Gimignano, fino al 4 settembre, portano Body Space Time, l’imponente personale di Antony Gormley mentre, con l’Associazione Arte Continua, fino al 13 giugno organizzano la raccolta fondi per la riforestazione urbana dell’area adiacente le case popolari di Tobbiana- Allende, a Prato. Con un’asta di opere, da Mimmo Paladino a Kiki Smith, l’associazione sostiene il progetto di Stefano Mancuso per un parco alle Case popolari d’artista. Arte per il territorio nella sua forma più totale, dal sociale al lusso. 

A Casole, accarezzando gli ulivi con Pistoletto 

Continuando nel percorso realizzato con Belmond per Mitico ci si addentra nell’entroterra della campagna toscana, fino al Castello di Casole, il resort all’interno di una struttura del X secolo con 39 suite, piscina a sfioro sulla Val d’Elsa senese, un roseto con oltre trenta specie diverse, inclusa la rosa “Castello di Casole” realizzata dal Vivaio Barni per una delle più grandi tenute private d’Italia che negli anni Settanta fu dimora amata di Luchino Visconti e dei suoi ospiti. Qui i precedenti proprietari, i nobili Bargagli, dando seguito alla passione di famiglia per l’archeologia rinvennero alla fine del XIX secolo una serie di preziosi reperti etruschi oggi esposti nel limitrofo museo archeologico di Casole d’Elsa. 

“Gli Etruschi – Accarezzare gli alberi” 1976-2005, Castello di Casole 

Ed è a queste presenze etrusche che Michelangelo Pistoletto si è ispirato per il suo intervento – tappa clou di Mitico visitabile fino al 14 novembre – tra gli alberi secolari che delimitano i 4.200 acri della tenuta. Qui, a stretto contatto con la corteccia antica, l’artista biellese ha posizionato quattro statue in bronzo raffiguranti degli etruschi in un’installazione dal titolo “L’Etrusco. Accarezzare gli alberi”. Di quattro colori diversi, ad evocare la varietà umana, le statue toccano gli alberi in un armonioso incontro che è un invito a riprodurre il gesto, per sentire la voce della natura che chiede all’uomo di proteggerla. 

Il Castello di Casole, a Belmond Hotel
Il Castello di Casole, a Belmond Hotel 

Dalla Toscana a Taormina 

Lontane dalla Toscana, ma sempre all’interno delle proprietà Belmond e del circuito Mitico, ci sono altre due installazioni. La prima, inaugurata durante la 59esima Biennale d’arte e visitabile fino al 19 novembre, è allestita nei giardini Casanova dello storico Hotel Cipriani dove l’artista indiano Subodh Gupta espone la sua opera “Cooking The World”: una casa modellata da migliaia di pentole, padelle e utensili, tutti oggetti scartati dai precedenti proprietari che testimoniano un’utilità passata. A completare il viaggio in Italia firmato Belmond e Galleria Continua c’è l’intervento di Pascale Marthine Tayou al Grand Hotel Timeo di Taormina: due installazioni dal titolo “Colouring the World”, esposte fino al 31 Dicembre 2022, che ripropongono la sua “Les Routes du Paradis”, e presentano quattro totem di cristallo a misura d’uomo.