Da cinque mesi a questa parte, qualunque genitore con un minimo di coscienza non può non sentirsi mancare il fiato. Non può non sentirsi una spada nel cuore, pensando ai padri e alle madri dell’Ucraina. Abbiamo mai provato a spiegare a un bambino di 3-4 anni perché all’improvviso deve abbandonare i suoi adorati giochi per fuggire dalla sua cameretta, dove forse non tornerà più? Lo abbiamo sentito ripetere tra le lacrime di disperazione che non vuole andar via? Che vuol continuare a giocare con le sue macchinine, i suoi trenini, i suoi personaggi, i suoi puzzle, le sue costruzioni? Con quale bugia pietosa potremmo giustificare quei boati e quelle grida confuse che lo terrorizzano? Come spiegargli che deve scegliere cosa portarsi dietro perché bisogna scappare? Un giorno come tanti, interrotto tutt’a un tratto. Una cena tutti insieme, tanto attesa, che non si può più preparare. Un’uscita, all’indomani, che non si farà. Un appuntamento al quale mancheremo sicuramente. Il lavoro e i vari impegni che se ne vanno al diavolo. Noi due, Papà e Mamma, inebetiti, con la morte nel cuore. E il nostro bimbo che piange. Ecco la guerra.
Ed ecco un mondo interiore che va in frantumi. Per gli adulti come per i bambini. Spiriti oppressi e menti sbandante, che vanno soccorse al più presto. Dallo scorso febbraio non mancano iniziative umanitarie per accogliere la popolazione ucraina in continua fuga dalla tragedia. I progetti nascono da più parti e a ogni livello. Uno è quello di Eni Foundation, che nell’estate 2022 offre a bambini e ragazzi ucraini, e ai loro accompagnatori, un periodo di vacanza presso i centri estivi Eni. Il progetto, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, si svolgerà da giugno a settembre in cinque località italiane sparse fra Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte e Marche; oltre mille posti disponibili. A beneficiarne saranno i cittadini profughi accolti sia da famiglie italiane, sia dai centri organizzati di Prefetture e associazioni no profit. “L’impegno di Eni Foundation nei confronti dei più fragili, in questo caso bambini e ragazzi colpiti dal trauma della guerra, prosegue” dichiara il presidente di Eni Foundation Domenico Giani. “La nostra azione rientra nell’ambito del progetto ‘Non siete soli’, che stiamo da tempo portando avanti e che proseguirà nel corso dell’anno con altre iniziative”.
Le strutture ricettive coinvolte dal progetto sono: Ostello sul mare di Cesenatico (Emilia-Romagna), Villaggio Torre Marina di Marina di Massa (Toscana), Agriturismo La Corte della Miniera (Marche), Agriturismo Cascina Betlemme di Moncucco Torinese e Villaggio Olimpico di Bardonecchia (Piemonte). Il piano di attività previsto si propone un’integrazione sociale e linguistica con le comunità ospitanti, finalizzata al recupero del benessere psicofisico.
Per guarire da un trauma è necessario guardare in faccia l’oggetto della propria paura e parlarne. Da qui le occasioni offerte a famiglie e bambini dell’Ucraina per mitigare il loro disagio esprimendolo a parole, secondo i tempi di ciascuno. L’incontro con la comunità ospitante potrà ridurre le distanze createsi rispetto ai propri affetti e alla propria terra. Nel corso del programma vi saranno quindi iniziative di valorizzazione della lingua, della cultura e delle tradizioni ucraine come segno di memoria che coltiva il sentimento di appartenenza alle proprie radici.
Il soggiorno vacanza di Eni Foundation è gestito da team esperti di educatori, animatori, mediatori linguistici e culturali che, con il supporto di medici e psicologi, propongono esperienze ricreative e di animazione come il gioco e lo sport. Accanto a ciò, la musica, l’arte e l’espressione corporea. Creando e costruendo il tempo del soggiorno, si realizzerà per i bambini ed i ragazzi un’esperienza di condivisione. “Fare vacanza” sarà un’occasione per tutti di sentirsi accolti e a proprio agio ascoltando la musica insieme, dipingendo e contemplando la natura.
La scoperta di territori nuovi consentirà di valorizzare l’esperienza ambientale che i diversi luoghi offrono. Dal mare alla collina, fino alla montagna, i partecipanti possono vivere immersi nella natura, facendo escursioni e trascorrendo serate all’aperto. Tutti i partecipanti – soprattutto i più piccoli – avranno l’opportunità di potenziare le proprie competenze, anche imparando l’italiano, in previsione di un’eventuale permanenza nel nostro paese.