I colli si tuffano nelle acque placide, solcati da boschi di castagno e sentieri tortuosi, che si arrampicano su e giù, attraverso villaggi che sembrano fermi nel tempo e belvedere con viste impareggiabili. Non c’è da stupirsi se nel tardo Ottocento, i viaggiatori del Grand Tour restavano incantati dalla grande bellezza del lago di Como. Scrittori, musicisti, pittori, hanno cercato di tradurre nelle loro opere tanto incanto, un insieme perfetto di natura generosa e arte.
Per una visione d’insieme, l’ideale è fare una piccola crociera tra le acque calme del lago, passando tra i borghi affacciati sulle rive, tra Italia e Svizzera, si ammirano sontuose ville, palazzetti Liberty, paesi pittoreschi. Si va da Cernobbio a Torno, da Menaggio a Laveno, da Varenna a Bellagio, navigando su traghetti, barchini e aliscafi, che collegano le varie località sulle sponde. Per chi ama camminare, poi, si scoprono altri punti di vista percorrendo il Sentiero del Viandante, 45 chilometri di viste mozzafiato, passando tra coste, fortificazioni e chiese: certificato tra i “Cammini d’Italia” del Touring Club Italiano, il sentiero recupera un percorso di epoca romana e lega mulattiere e antiche vie, che da Lecco salivano verso la Svizzera. Il sentiero prende il via ad Abbadia Lariana e arriva a Piantedo, passando dalla torre del Barbarossa a Maggiana.
Ma su questo famoso lago, che ha conquistato celebrità, artisti e presidenti, i tesori da scoprire sono molti. I Giardini all’inglese di Villa Melzi d’Eril, a Bellagio, tra sculture in marmo, rododendri, azalee e pini. Como, con la cattedrale di Santa Maria Assunta, dall’elegante facciata in stile tardogotico. Varenna, antico borgo di pescatori, oggi folcloristico villaggio su cui domina Villa Monastero, antico monastero trasformato in dimora da un nobile nel 1600. E ancora l’Orrido di Nesso, tra le attrazioni naturali più bizzarre ma amate della zona: una gola naturale situata nel borgo di Nesso, lungo la strada che porta da Como verso Bellagio, con un vecchio ponticello e una piccola cascata che si tuffa nelle acque. L’insieme è da cartolina. Imperdibile una tappa a Villa del Balbianello, frequentata da esponenti del Risorgimento italiano, famosa anche al cinema, perché utilizzata spesso come set per produzioni cinematografiche.
Villa Carlotta, a Tremezzo, è un gioiello che conserva un patrimonio storico-artistico e botanico unico. Costruita alla fine del Seicento dai marchesi Clerici di Milano, la dimora porta a scoprire oltre trecento anni di collezionismo, in un museo circondato da un magnifico giardino. Si passeggia immersi nel verde nel Giardino all’italiana, con le siepi dalle forme geometriche, terrazze e scalinate, fontane e giochi d’acqua, statue e aiuole di bosso. O nel Giardino Romantico, con tessiture e volumi delle piante pensati per dare un aspetto teatrale ai vari ambienti. Il cuore è il museo, che presenta la collezione di Giovanni Battista Sommariva, iniziata ai primi anni dell’800, con una serie di capolavori, da Antonio Canova a Bertel Thorvaldsen: tra le opere più ammirate, il dipinto che raffigura l’Ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo di Francesco Hayez del 1823.
Proprio accanto, le architetture Belle Epoque dello storico Grand Hotel Tremezzo accolgono i viaggiatori da più di un secolo. Non si può non notarlo: i turisti di passaggio in barca si fermano per ammirarlo da vicino, tappa imperdibile in un tour al lago. Emblema della Dolce Vita, con la famosa piscina a sfioro nelle acque (tra le più fotografate al mondo), la facciata sontuosa, il grande parco lussureggiante, questo luogo pieno di suggestione incarna lo spirito del posto in ogni dettaglio. Inaugurato nel 1910, è stato pensato per accogliere quei viaggiatori che sceglievano il lago per la sua cultura, i paesaggi, le ville: venne costruita come albergo dove vivere l’autentica villeggiatura all’italiana. “That happy, sunny place”, lo chiamava Greta Garbo, in un film che la vedeva protagonista nel 1932. Un’icona Art Nuoveau affacciata sulla sponda occidentale dello specchio d’acqua, che offre una vista incredibile che da Villa Melzi d’Eril arriva fino a Bellagio.
Con 112 anni di storia alle spalle, il Grand Hotel Tremezzo mantiene il fascino di una residenza piena di eleganza e carattere, con l’infilata di saloni ricchi di mobili antichi e pezzi d’arte, i pregiati lampadari, specchi e velluti, con un’atmosfera senza tempo. A circondarla un parco secolare di ventimila metri quadri, con tanto di sentiero che porta in cima a un belvedere, che si congiunge ai giardini botanici dell’aristocratica Villa Carlotta. Immersa nel verde c’è una seconda piscina, famosa anche questa, la Piscina dei Fiori, una vera oasi di quiete e calma. Ma di piscina ce n’è una terza, coperta, nella quiete della T Spa.
Da non perdere l’esperienza gourmet, che è parte integrante della scoperta del territorio. La scelta, per scoprire i sapori autentici del posto, è varia. La Terrazza Gualtiero Marchesi propone i piatti celebri del maestro che ha rivoluzionato la cucina italiana, dal riso e oro al raviolo aperto (e ha la cucina vista lago in cui si può entrare liberamente a sbirciare cosa fanno gli chef). Con uno spirito da taverna ma l’atmosfera ricercata, L’Escale Trattoria & Wine Bar è una vera trattoria con un tocco cosmopolita, in un ambiente conviviale ricavato in un’antica cantina.
Per un souvenir originale, alla boutique Sense of Lake si scovano le meraviglie autentiche del lago, con un occhio alle eccellenze del Made in Italy, dai libri alle fragranze, che ricordano lo spirito del posto. In quell’atmosfera che ricorda le riviere italiane negli anni Cinquanta e Sessanta, di fronte allo spettacolo delle Grigne, proprio dove il lago si divide in due rami, Giacomo al Lago (che nasce dal famoso Giacomo Milano) è la scelta perfetta per assaggiare le più tradizionali ricette di pesce della gastronomica italiana. Meglio una pizza? Purchè gourmet: se ne trovano di squisite al T Pizza, da gustare immersi nel verde e nei profumi della macchia mediterranea.
Vicino al Grand Hotel Tremezzo, troviamo Villa Sola Cabiati. La storia risale al Sedicesimo secolo, quando i duchi Serbelloni di Milano acquistarono la Villa, per farne la loro dimora estiva. È una vera opera d’arte, con giardini curatissimi, la facciata in stile neoclassico, i balconi in marmo e le caratteristiche persiane blu che richiamano le acque. Gli interni svelano grandi saloni decorati da stucchi, arazzi, dipinti e ceramiche raffinate.
Costeggiando le rive del lago, si giunge a Moltrasio, dove scoprire la nuova Villa Passalacqua. Inaugurata di recente, ha un importante passato: costruita su un terreno di proprietà di papa Innocenzo XI, nel 1787 la villa fu acquisita dal conte Andrea Lucini Passalacqua, che volle realizzare una delle più grandi ville sul lago. Affidò l’incarico all’architetto svizzero Felice Soave e al designer Giocondo Albertolli. Nel corso della sua storia, la villa ha ospitato e ispirato ospiti illustri dal mondo della musica, della letteratura, della politica, Winston Churchill, Carlo Porta, Vincenzo Bellini. Ventiquattro le suite, che mantengono tutto il fascino d’epoca, in un ambiente ricco di affreschi barocchi, travi secolari a vista, l’imponente scalone centrale, i marmi (nelle sale da bagno ci sono più di 20 diversi marmi italiani, tra cui la Breccia Pontificia impiegata al Vaticano), le vetrate artistiche. Passeggiando dalla Sala della Musica, con il lampadario di Murano alto sei metri, alla cucina, con un monumentale camino antico, si arriva al grande giardino, con i tipici terrazzamenti della zona: fontane, giochi d’acqua, sentieri verdi e una bella piscina offrono una vista memorabile sullo specchio d’acqua. E creano la cornice ideale per vivere un soggiorno ispirato alla storia e all’eleganza del lago di Como.